La panna cotta non mi ha mai entusiasmato. O perlomeno, non quelle che si trovano comunemente nei ristoranti. Compatte e dense per la troppa gelatina, insapori se non per lo zucchero, accompagnate da insulsi topping ai frutti di bosco o salse al caramello in barattolo. Forse non frequento ristoranti abbastanza buoni, e anche questa è una possibilità. Ma, di fatto, se la sento nominare non mi invoglia a mangiarla.
E allora perché ho scelto di fare proprio una panna cotta? Per sfida, perché è uno di quei dolci che escono con le ossa rotte dagli anni Ottanta e Novanta, ma che secondo me hanno ancora qualche possibilità di redenzione.
La mia proposta è una panna cotta alleggerita sia nel gusto che nella consistenza, grazie alla presenza della mela cotta e frullata, che si percepisce appena al sapore ma dà un po’ di dolcezza naturale. Ho cercato di non usare troppa gelatina per evitare l’effetto colloso e il risultato mi è sembrato buono.
Inoltre, non ho usato zucchero ma soltanto un po’ di stevia, un dolcificante naturale ottenuto da una pianta di cui vi avevo già parlato a proposito dei muffin con gocce di cioccolato.
La stevia ha un potere dolcificante maggiore di quello dello zucchero (oltre a non avere nessuna caloria!) e per questo ne basta davvero poca. La quantità che ho indicato è giusta un dolce-non-troppo-dolce, soprattutto se poi decidete di mettere un po’ di zucchero nelle fragole. Se volete aumentarla, vi consiglio comunque di non superare i 35 g.
Porzioni: 4 Tempo di preparazione: 10 minuti + 6 ore di riposo Tempo di cottura: 20 minuti
Ingredienti
250 ml di panna fresca
100 ml di latte intero
200 g di mele Golden (o altro tipo) al netto degli scarti (circa 2 medie)
25 g di stevia (oppure 50-60 g di zucchero)
8 g di colla di pesce (2 fogli, per me)
3 cucchiai di succo di limone
250 g di fragole (più un po’ di zucchero, se volete)
Sbucciate le mele e tagliatele a piccoli pezzi. Mano a mano che le tagliate, mettetele in una casseruola e irroratele con il succo di limone. Fate cuocere a fiamma dolce per 15-20 minuti, fino a che non saranno tenere. Frullate con un frullatore ad immersione.
Mettete la colla di pesce a bagno in acqua fredda per 10 minuti.
In un pentolino, scaldate la panna con il latte e la stevia fin quasi al bollore. Spegnete e mettetene 3 o 4 cucchiai in una ciotola pulita. Strizzate la colla di pesce e scioglietela nella ciotola, mescolando bene con un cucchiaio per farla sciogliere completamente. Aggiungetevi il resto della panna e la purea di mele e mescolate bene.
Versate nelle coppette individuali (o negli stampini, se preferite sformarla) e riponete in frigorifero per almeno 6 ore.
Almeno un’ora prima di servire, preparate le fragole.
Mondatele, tagliatele a piccoli pezzi e, se volete, aggiungetevi un cucchiaio di zucchero. Fate macerare in frigorifero per un’oretta circa.
Togliete la panna cotta dal frigo una mezz’ora prima di servire e guarnite con le fragole e con il succo che avranno rilasciato.
Note:
Povera panna cotta, così poco apprezzata e per mille buone ragioni, direi! Darle l’occasione per svecchiarsi ed entrare nella modernità con un gusto meno inutile e stucchevole è doveroso. Quella che proponi la proverei a cuor leggero, quelle dei ristoranti le salto sempre per i motivi che hai detto benissimo tu…
Neanche a me piace la panna cotta, tanto inflazionata quanto il povero tortino di cioccolato dal cuore morbido però questa la devo provavate per via della mela che le regala,un gusto naturalmente dolce e per il dolcificante alternativo. Non so se riuscirò mai a fare una foto tanto delicata come la tua ma quello del resto è la cosa che caratterizza te…
A presto sister!
“uno di quei dolci che escono con le ossa rotte dagli anni Ottanta e Novanta” quale migliore definizione!!!
Fantastica.
Comunque anche io non sono mai stata grande amante delle panne cotte anche se poi per gola e curiosità ogni tanto le provo.
kiss 😉
Io invece la voglio rinobilitare…. é vero che fa un po’ anni 90, ma se fatta bene secondo me é un grande classico che poi tutti alla fine apprezzano. L’effetto colloso io personalmente l’ho scongiurato iniziando ad usare l’agar-agar, che trovo secondo me la rende soda ma non gelatinosa….
L’idea della mela é una vera genialità, ma visto che di te si tratta, non mi stupisco!
Devo decidermi a provare l’agar agar, ormai sono rimasta l’ultima a non averlo mai usato…
Grazie Margy, un abbraccio!
Ma cosa hai contro i dolci anni 80? Il budino… Il bongo! Buona deve essere, e le foto in versione nordic spring sono proprio le sue!
Appunto, il budino. Hai detto tutto e anche di più. 😀
buonissimo, complimenti!! Prendo nota. Grazie. Anna
Grazie Anna! Spero che ti piacerà 🙂