24 Giugno 2016

Coviglia al cioccolato: un semifreddo facilissimo

Coviglie-semifreddo-al-cioccolato

Oggi è la Giornata Nazionale delle Coviglie?! E cosa saranno mai le coviglie? La parole non mi diceva proprio nulla, ma quando ho capito di cosa si trattava ho deciso di prendere parte ai festeggiamenti perché era una cosa troppo buona! Innanzitutto va detto che l’ambasciatrice di questa Giornata è Mariella di Meglio (del blog Mariella Cooking) e vi invito a leggere il suo post ufficiale sul sito AIFB.

Dal canto mio, vi dico che le coviglie sono un dolce al cucchiaio napoletano diffuso nell’Ottocento, tra i signori: una sorta di semifreddo al gusto tradizionale di caffè o cioccolato, venduto in piccoli bicchierini di alluminio. Con il tempo è andato scomparendo, surclassato da nuovi dessert, e ormai sono pochi quelli che lo conoscono.

Coviglie-semifreddo-al-cioccolato
Il termine è sconosciuto al di fuori della città di Napoli; sembra derivare dallo spagnolo cubillo, che indicava un recipiente dove si faceva raffreddare l’acqua.
A sostegno di questa ipotesi è il brano del cuoco napoletano Vincenzo Corrado che, verso la fine del Settecento, scrive così in una ricetta di spuma di cioccolatte: “dopo qualche ora s’empiranno le cuviglie, o siano vasetti, e si metteranno a neve”.
Le cuviglie, quindi, erano i recipienti messi a raffreddare che contenevano il dessert, che di conseguenza ne ha preso il nome (fonte: qui).

Coviglie-semifreddo-al-cioccolato

Sul web le coviglie vengono spesso associate alla giornalista e scrittrice Matilde Serao (1836-1927), prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano. In realtà, nel suo libro “Il paese di cuccagna”, del 1891, il termine coviglie non compare, ma si trova invece la parola spumoni, ben diversi sia dai gelati che dalle granite o cremolate, che pertanto è stato associato alle nostre coviglie.

…agli spumoni, metà crema e metà gelato, di tutte le mescolanze, crema e cioccolatte, mandarino e poncio, crema e pistacchio, crema e fragola, lattemiele e fragola, agli spumoni, adorazione delle donne e dei ragazzi, succedevano le gramolate di pesca, le gramolate di amarena, le granite di limone e di caffè, contenute in certi bicchieri di porcellana lattea, trasparente, che stavano fra la tazza e il bicchiere. Per dieci minuti non si udì che un tintinnare di piattini, di cucchiarini, di bicchieri: ma le entusiaste erano le signore che vedevano apparire gli spumoni, dai colori seducenti nella loro tenerezza, dal candido fiocco di spuma nel mezzo, e davano un gridolino di commozione e tendevano le mani, involontariamente; mentre altri più taciturni, più attivi, sorbivano la gramolata dopo la formetta, e assaggiavano il gelato dopo lo spumone, tanto per paragonare“.

Coviglie-semifreddo-al-cioccolato

Essendo un semifreddo, le coviglie vengono preparate a partire da una base di uova montate cui viene aggiunto uno sciroppo di zucchero (in pratica, una sorta di pastorizzazione, anche se non completa e totalmente sicura dal punto di vista sanitario: a titolo informativo) e, successivamente, panna semimontata e cioccolato.

Penso sia utile ricordare la differenza tra semifreddo e mousse. Il semifreddo è un dolce spumoso e ricco di aria, grazia alla presenta delle uova montate, che va consumato a temperatura negativa (tra -8 e -16°C). La mousse, invece, è sempre una crema particolarmente leggera grazie alla schiuma d’uovo, ma si consuma a temperatura positiva (tra 4 e 10°C).

Non difficili da fare, facilissime da mangiare: non devono essere sformate e potete fare direttamente monoporzioni in vasetti o bicchierini.
Suggerisco di servirli con cialde o con biscotti tipo lingue di gatto, oppure decorati con meringhe, come ho fatto io.

Coviglie-semifreddo-al-cioccolato

Ma vorrei anche raccontarvi dell’occasione in cui ho preparato le coviglie.
Dopo vari tentativi, infatti, sono riuscita a partecipare ad uno dei pranzi a tema organizzati da un Ambra, Enrica, Marta, Chiara e Federica, un gruppo di amiche blogger che si ritrovano periodicamente attorno ad un tavolo per chiacchierare e condividere i propri esperimenti. Il tema di questo ritrovo era la cucina del Sud,ognuna di noi ha preparato qualcosa e ne è uscito un menù di tutto rispetto.

Ambra è stata una perfetta padrona di casa, con la usa solita travolgente simpatia ci ha accolto in un delizioso giardinetto, con tanto di tavolo già apparecchiato nei toni del verde. E io ho un debole per i pranzi all’aperto!

È sempre un piacere incontrare dal vivo persone nelle cui parole scritte si è soliti riconoscersi, e ancora più bello è verificare che anche di persona quella sensazione di empatia e di reciproca comprensione non svanisca ma, anzi, si rafforza. E così la giornata è volata via veloce, piacevole e spensierata, così come sono volate via le nostre pietanze.
Questo il menù, i link delle ricette saranno inseriti via via che le stesse saranno pubblicate:

Salamureci trapanese e caponata – Ambra (A ogni pentola il suo coperchio)
Timballo di anelletti – Enrica (Una cena con Enrica)
Sarde a beccafico – Chiara e Marta (La cucina spontanea)
Coviglie al cioccolato – Alice (Panelibrienuvole)

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Purtroppo non avevo fotocamera al seguito e queste foto sono miseramente fatte con il cellulare, giusto per darvi un’idea di quello che c’era sulla nostra tavola. Se volete vedere la bella versione, vi consiglio un giretto sui blog delle mie amiche, che come sempre hanno fatto foto strepitose.

E ora, via con le coviglie, ma non prima di avervi suggerito un altro semifreddo fatto per il mio compleanno di due anni fa e che mi era piaciuto moltissimo: yogurt e more!

Coviglie al cioccolato

Porzioni: 8 vasetti da 150 ml       Tempo di preparazione: 30′ +  4 h di riposo in freezer

Ingredienti

4 uova medie
1 tuorlo
350 ml di panna fresca
250 g di cioccolato fondente al 50%
60 g di zucchero semolato
meringhe per decorare (seguirà ricetta a breve…spero!)

Sciogliete il cioccolato a bagnomaria e fatelo raffreddare. Con le fruste elettriche, montate la panna non troppo soda (consistenza semimontata) e conservatela in frigorifero.
In un pentolino, portate a bollore lo zucchero con 60 ml di acqua e nel frattempo iniziate a montare le uova e il tuorlo con le fruste elettriche.
Quando lo sciroppo di zucchero avrà raggiunto i 120°C (all’incirca dopo 6-7 minuti, le bollicine devono essere piuttosto grandi) versatelo a filo sulle uova, continuando a montare fino al completo raffreddamento (almeno 5-6 minuti).
Mescolate delicatamente il cioccolato fuso alla panna e poi incorporatevi la montata di uova. Amalgamate delicatamente con una spatola, con gesti lenti e ampi, versate nei contenitori e riponete in freezer per 4 ore.
Portate a temperatura ambiente una mezz’ora prima di servirli e solo all’ultimo cospargeteli con meringhe sbriciolate.

Coviglie-semifreddo-al-cioccolato

20 risposte a “Coviglia al cioccolato: un semifreddo facilissimo”

  1. Mariella ha detto:

    Esecuzione, impeccabile,Alice! Grazie!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Grazie Mariella, è stato davvero bello scoprire questo dolce antico e dimenticato. E buono da morire!!

  2. Stravagaria ha detto:

    questa ricetta sembra che abbia scritto il nome di mia figlia: le piacerebbe tantissimo. Proverò a cimentarmi visto che mi sembra alla mia portata 🙂 troppo carine le meringhette sbriciolate ma quelle magari le compro 😉

    • panelibrienuvole ha detto:

      Viv il dolce era davvero buonissimo, giuro! Le meringhe le puoi comprare eccome, a me non sono venute belle come avrei voluto e quindi ho rimandato la foto intera alla prossima volta…perfezionismi esagerati ma ormai sono nel loop! 🙂

  3. silvia ha detto:

    Che bel tema per il pranzo! Brava, ricorda che per essere brave cuoche bisogna per prima cosa “studiare e studiare i libri antichi!”

  4. sara b ha detto:

    Oggi mi state facendo venire una fame paurosa con queste coviglie! Fino a pochi giorni fa non avevo idea di cosa fossero: ogni scoperta è una piccola ricchezza in più 🙂 Grazie Alice!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Grazie a te per essere passata Sara! Il bello del Calendario è anche questo…scoprire piatti dimenticati! 🙂

  5. Chiara Calugi ha detto:

    Dopo aver avuto la possibilità di assaggiare questa delizia ero curiosa di conoscerne la storia. Mi è piaciuto davvero molto e mi sembra perfetto per le cene estive quando fa troppo caldo per accendere il forno. Ti assicuro che verrà riproposto!Ancora grazie per la splendida giornata trascorsa insieme!un bacio, Chiara

  6. Che vergogna per me non conoscerlo! Ora lo devo fare!

  7. la ricetta deve essere una bomba di bontà! la spiegazione dettagliata che ne hai fatto mi ha troppo incuriosita! ma la cosa più bella è l’occasione per cui hai preparato queste delizie <3

  8. Enrica ha detto:

    Grazie ancora per aver trascorso il tuo tempo con noi, ci saranno certamente altre occasioni non posso dire che la cucina passa in secondo piano perchè siamo golose e tutto questo è parte di noi ma passare un po’ di tempo serenamente è bellissimo! A presto.

  9. Mile ha detto:

    Oh che bello non le conoscevo affatto (ma va?!) e la coviglia mi piace proprio.
    E che bella l’idea e la tradizione di incontrarsi con blogger-amici/che. All’aperto poi. Evviva!
    Grazie

  10. stefano arturi ha detto:

    feci le coviglie anni fa dal libro di Anna Gosetti (Le ricette regionali italiane, 1967) e non mi riuscirono: al caffè, crema pasticciera fatta con latte e caffè, addizionata poi da panna montata. il tutto messo poi a raffreddare. O forse non mi convinsero: quasi ma non proprio un semifreddo. Magari riprovo.
    Vedo fra le fonti citate da Mariella anche il libro della Francesconi: io ho la prima edizione di quel libro e non le ho trovate, mi pare. Mi chiedo quale edizione abbia lei.
    stefano

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ciao Stefano. Io ho avuto abbastanza difficoltà a trovare una ricetta che mi sembrasse buona perché sul web ne ho trovate di diversissime. E lo so che ci si dovrebbe affidare di preferenza ai libri, ma le coviglie non sono riuscita a trovarla da nessuna parte. Ho visto che quelle al caffè vengono preparate con una base di crema pasticcera, il che le rende molto diverse da queste, quasi un altro dolce. E mi sono chiesta quale fosse la ricetta “giusta”.
      A me sono piaciute moltissimo, però, anche se è vero che continuano a sembrare più una mousse che un semifreddo.
      Per quando riguarda il riferimento bibliografico di Mariella, posso provare a chiedere a lei o, se preferisci, puoi sentirla tu, il suo blog è Mariella Cooking.
      Grazie del tuo commento, prezioso come sempre.

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