Kheer Rice Pudding, tanti paroloni per dire che, in pratica, è un risolatte.
Kheer, infatti, in indiano settentrionale significa “latte addensato” e indica un dolce antichissimo, citato anche nell’Ayurveda, tradizionale disciplina medica indiana tuttora usata spesso al posto della medicina occidentale.
Di kheer esistono infinite varianti, che cambiano in base alla regione geografica e all’occasione per cui lo si prepara. Come per quasi tutti i piatti, quello originario doveva essere molto meno ricco (niente uvetta e frutta secca) e addirittura al posto del riso si usava il miglio.
Ben presto, però, il riso fece la sua comparsa e da allora è un ingrediente caratterizzante di questo pudding, che raccoglie gli elementi più tipici della cucina indiana: riso, latte, cardamomo, pistacchi. E zafferano, che sarebbe facoltativo ma io sono ben felice di avere messo. Sarei stata curiosa di provarlo anche con dell’acqua di rose, altro elemento che fa subito Oriente, un’idea che resta buona per la prossima volta.
La combinazione dello zafferano con il cardamomo è deliziosa e, con le dosi indicate, non eccessivamente forte.
Tuttavia, trovo che il Basmati non sia adatto per un pudding. Ovviamente questo è il riso più comune in India e quindi è giusto usarlo in ricette di ascendenza orientale, ma io continuo ad essere innamorata del “nostro” risolatte, che qui trovate nella versione con fiori di sambuco, mandorle e nespole.
In quel caso avevo usato un riso Originario, solitamente consigliato per zuppe e minestre, perché rilascia molto amido e contribuisce a rendere più cremoso il risultato finale, senza però disfarsi del tutto in cottura, ed è quello che continuo a preferire.
La ricetta, come avrete capito dal titolo, è per il Club del 27 che questo mese, ricollegandosi al sartù, rispolvera le ricette a base di riso del tema del mese n. 41. Le trovate tutte qui, declinate in varie versioni dalle mie compagne di club.
Con questa ricetta partecipo al Club del 27
Bellissimo *-*
grazie! 🙂
Foto e ricetta meravigliosa
🙂
Che foto bellissime, complimenti
Grazie!
È vero lo zafferano non si può togliere dalla ricetta, per il colore e per il sapore. Bellissima presentazione, come al solito.
Grazie davvero 🙂
Molto bene: un bicchiere per me. Facciamo due va per sicurezza.
Bacio Alice!
Sono d’accordo! Queste porzioni sono fotogeniche ma…un po’ misere, per me 🙂
Che bei colori, veramente una bellissima preparazione! Un bascio
grazie! 🙂
Ok, allora non tutti i pistacchi che ho portato finiranno in pesto! 🙂 Sul basmati sono d’accordo, pensa che io una volta ci ho fatto le frittelle di riso… :-/ … mmmmm… NO.
Ma per le frittelle invece secondo me potrebbe anche andare bene…ma di frittelle effettivamente non sono esperta 😀
Il mio primo risolatte doveva forse essere più occidentale ma per farmelo piacere mi sono affidata alle spezie. Ora che ho scoperto che mi piace, proverò anche col nostro riso il più classico possibile!!
Secondo me ti piacerà ancora di più! 🙂
Odio il riso e latte, mia madre me lo propinava ad ogni occasione, obbligandomi a ingurgitarlo anche controvoglia. Ho proprio un rifiuto, non ce la faccio, italiano o straniero che sia. E ti confesso che nemmeno io amo gli amaretti, anche se mi rendo conto che col passare degli anni sono meno talebana con certi ingredienti, e in certe preparazioni arrivo anche a tollerarli. In questa torta non si sentono molto, per cui mi è andata bene..
Cara Alice, un bacio.
Adoro i pistacchi e lo zafferano. Realizzazione perfetta,foto splendide!
che scatto magnifici, non ti smentisci mai
Ma grazie!! 😀
Ottimo!
Appena ho letto risolatte ho pensato a un piatto dal sapore poco appetibile che mi toccava talvolta da piccola…queste graziose porzioncine però non hanno davvero niente in comune con i miei ricordi. Anzi!
Figurati che io l’ho scoperto pochi anni fa…e me ne sono subito innamorata! 🙂
Guardando la tua realizzazione penso che forse mi sarebbe piaciuto più del riso ai datteri che ho scelto di fare. E’ davvero invitante!
Che aspetto invitante, è così cremoso e che belle foto!
Grazie! 🙂
Ho come l’impressione che io vengo a trovarti dopo un secolo… io sono lenta Alice, ma tu sei troppo veloce!!! Come fai, mannaggia, quante volte te l’ho chiesto e quante volte ancora me lo chiederò! Questa ricetta mi ricorda un viaggio meraviglioso di diversi anni fa, di cui ancora ho addosso i colori ed i profumi. Il mitico budino di riso é stato il mio migliore amico a fine vacanza, quando di pollo e cumino non ne potevo più!!!
ps rileggo il commento…. il mio italiano lascia a desiderare, credo proprio di aver bisogno di una vacanza!!!
Ma cosa dici!? A me sembra chiarissimo! E del resto, parlare tre o quattro lingue non è da tutti quindi…un po’ di confusione è normale 😀
Un abbraccio!
Fantastica atmosfera e grazie per i tuoi consigli in corso d’opera!
Grazie a te 🙂
bellissime foto e preparazione, da provare l’accoppiata cardamomo/zafferano..mi manca! bravissima!
Vale la pena provarla 🙂
Belle le foto, hanno sempre una piacevole ed intima ambientazione.
Come ho commentato anche alle altre compagne di ventura del nostro Club, sono d’accordo sul fatto che il Basmati, o in generale un riso a chicchi lunghi, non sia adatto ad un pudding, budino, risolatte che sia. Non amalgama a sufficienza e perde di cremosità. Il tuo comunque pare perfetto.
Grazie Ilaria, ho dovuto aggiungere un bel po’ di latte per renderlo cremoso come piace a me 🙂
Un bacio!
Sono stato più di due ore su internet, ma non avevo ancora trovato un articolo così interessante.
Se tutti i blog avessero articoli fatti così bene, il web sarebbe molto più piacevole da leggere.
Un sincero saluto.
Ti ringrazio di cuore! Sapere che il mio lavoro è apprezzato mi ripaga di tutto il tempo che gli dedico quotidianamente. Grazie davvero 🙂