Ma vai in bici anche d’inverno? Mi chiedono.
Eccome, rispondo io.
E stasera, mentre rientravo, ho capito perché.
Ho capito che non è solo una questione di comodità : mi piace proprio.
Se piove, no. Mio malgrado, somiglio ai gatti che tanto avverso: non voglio prenderne nemmeno una goccia e mi riparo come posso.
Ma nelle belle giornate d’inverno, rigide e serene, ah, allora è una meraviglia. Mi piace soprattutto rientrare la sera, quando le auto sono poche e la città semi addormentata.
Pedalo veloce per scaldarmi, veloce per le strade senza traffico, veloce per superare in volata le salite e godermi di più le discese. I muscoli contratti, l’addome serrato, calcolo la pedalata e imposto la curva, evito le buche che ormai conosco a memoria, e il freddo è solo un incentivo a pedalare più forte.
Il corpo in tensione, percepisco lo sforzo di ogni muscolo e il viso mi si allarga in un sorriso alla luna, alla cupola, a tutta Firenze. Pedalo libera, e l’aria pungente mi congela la punta del naso e mi fa lacrimare gli occhi, ma forse non è il vento, è la felicità .
Mi torna alla mente una vaga reminiscenza di Jack Frusciante è uscito dal gruppo, letto troppi anni fa per ricordarlo con precisione, ma le sue salite in bici verso la casa di Aidi le ricordo bene. Quel calcolare tempi, pedalate, fiato e cuore, la precisione del momento in cui alzarsi sui pedali, via Codivilla e quella salita che parlavano di una topografia bolognese che avrei conosciuto solo anni più tardi. E solo ora, in un ironico contrappasso generazionale, vivo sulla mia pelle quelle sensazioni, e mi emoziono.
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Meno 10 a Natale, non fingete di non saperlo. Questa è una proposta per il dessert del 25 dicembre, da preparare in anticipo e portare in tavola con un buon effetto scenografico, soprattutto se sceglierete uno stampo unico come quello dell’ultima foto.
Il torrone è sufficientemente natalizio ma il semifreddo è diverso da i soliti dolci della tradizione e lo trovo perfetto alla fine di un pranzo sostanzioso. Non perché sia particolarmente leggero, ma perché indubbiamente si lascia mangiare con molta facilità . Forse troppa.
Semifreddo al torrone con salsa al cioccolato
Stampa Pin ValutaIngredienti
- 500 ml di panna fresca
- 240 g di torrone duro alle mandorle e nocciole
- 4 tuorli medi 80 g circa
- 80 g di zucchero
- 50 ml di acqua
- 50 g di mandorle con la pellicina
per la salsa al cioccolato
- 80 g di cioccolato fondente al 50%
- 15 g di burro
- 2 cucchiai di rum
- 60 ml di acqua circa
Istruzioni
- Rivestite uno stampo da plumcake della capacità di 1200 ml con carta forno, cercando di fare meno pieghe possibile. Io ho tagliato due strisce e le ho disposte in maniera ortogonale l’una all’altra.
- Tritate il torrone. Io l’ho prima tagliato grossolanamente al coltello e poi mi sono aiutata con il mixer. Non importa polverizzarlo completamente, a me piace anche di più se rimangono dei pezzettini appena più grandi che poi contrasteranno con la morbidezza del semifreddo.
- Montate la panna e mettetela in frigo.
- Mettete l’acqua e lo zucchero in un pentolino e portate a bollore mentre montate i tuorli con le fruste elettriche. Quando lo sciroppo di zucchero raggiunge i 120° (ci vorranno 4-5′ dal bollore), versatelo a filo suoi tuorli, continuando a montare fino a quando il composto non torna a temperatura ambiente (pâte à  bombe).
- Unite delicatamente il torrone frantumato e poi la panna montata, aiutandovi con una spatola e facendo movimenti delicati dal basso verso l’alto per non smontare il composto.
- Versatelo negli stampini in silicone (o quelli di alluminio usa e getta), livellatelo delicatamente con una spatola, coprite con un foglio di carta forno a contatto e mettete in freezer per almeno 6 h.
- Tritate grossolanamente le mandorle e lasciatene alcune intere. Tostatele in forno a 200°C (funzione grill) per pochissimi minuti e tenete da parte.
- Sciogliete a bagno maria il cioccolato e il burro, unendo verso la fine il rum e poi l’acqua, poca per volta, mescolando bene fino ad ottenere una salsa lucida e non troppo densa.
- Togliete il semifreddo dal freezer circa un’ora prima di servirlo, sformatelo su un piatto da portata aiutandovi con la carta forno, che poi eliminerete, e mettete il dolce in frigo.
- Tiratelo fuori circa 10-15′ prima di servirlo (il tempo varia in base alla stagione, però).
- Decorate con le mandorle spezzettate e intere e con la salsa al cioccolato appena tiepida e portate in tavola.
8 Comments
Secondo me c’era anche tanta voglia di tornare in fretta a casa e mangiare questo semifreddo 😀
No, scherzo, in bici, con l’aria in faccia, lo sforzo, veramente si provano belle sensazioni.
Sì 🙂 🙂 🙂
Allora due sono le cose che dovrei fare nel 2017: comprare il termometro per lo zucchero perché pare che io sia l’unica al mondo a non averlo e imparare ad andare in bici ! Ecco, il primo mi sembra di immediata fattibilità mentre il,secondo lo vedo male. Eh …
Questo semifreddo è di un’eleganza unica…sa di buono e soffisticato. Adattissimo per il pranzo importante: una chicchetta, uno sfizio, proprio come si deve ! Beati quelli che lo gusteranno, immagino sarà il tuo contributo, vero ?
Un abbraccio e a presto…
Ma come non sai andare in biciiii!! Guarda, io ci andavo da piccola e poi, come la maggior parte degli adulti, non l’ho più usata per anni. Ma quando sono venuta a Firenze mi sono decisa e…è troppo bello! Devi provare. E devi anche prendere il termometro, che fa sempre comodo 😀
Grazie cara Marina, non so ancora se lo replicherò per Natale…in realtà avrei in mente qualcosa’altro… 😀
Un bacio!!
Il semifreddo è un dolce che si adatta perfettamente ai pranzi corposi. Bellissima presentazione! Mi chiedo sempre come tu abbia sempre il piatto giusto, il bicchiere e tutti gli elementi per creare foto così calde e belle!
Grazie cara Viv! In questo caso tutto il set è merito della dotazione materna. Le porcellane delle mamme fanno sempre la loro figura! 😀
Ottimo dessert, piatto splendido e…evviva le pedalate d’inverno! Piace moltissimo anche a me pedalare d’inverno: il frddo sulla pelle mentre le gambe vanno in cerca anche di calore. Mi sento viva.
Ciao Alice buone feste passate e future. Buon Anno mia cara Alice!
Hai detto bene: mi sento viva. Ti abbraccio cara Milena e auguro anche a te un felice 2017!