I chiacchiericci non li sopporto. A volte ho la sensazione che la metà dei mali del mondo nasca da lì. Esagero? Non so.
Commenti inutili, osservazioni superflue, insinuazioni sciocche: ne farei un falò, e ci sarebbe di che riscaldare il polo nord per mesi. Si scioglierebbero i ghiacciai, credo.
Le cose dette tanto per dire qualcosa, le banalità gratuite, le frasi che si ripetono di bocca in bocca come ritornelli spezzati di un disco inceppato, ormai prive del loro senso iniziale. Parlare e non dire niente.
Se almeno uno facesse ridere. Ma il senso dell’umorismo deve essersi perso da qualche parte…o almeno l’umorismo che fa ridere me.
Giuro: mi interrogo e non capisco. Forse le persone lo fanno per colmare un vuoto? Per ingannare il tempo? Per cercare un contatto con il prossimo, aspetto fondamentale del vivere sociale – materia nella quale ammetto di essere piuttosto carente? Ma quale contatto potrebbe mai nascere da uno stupido e vuoto cicaleccio?
Non mi capacito. Uno potrebbe dire tante cose interessanti. O anche no, e allora si potrebbe semplicemente tacere.
È così bello, il silenzio. Capisco ora che quello che mi piace tanto della fotografia è proprio questo: dire tante cose, ma in silenzio.
La ricetta è supersemplice e nata per finire una confezione di panna avviata. Ho preso la ricetta di questi biscotti semplici alla panna e ci ho aggiunto un po’ di nocciole tostate (quelle del Parodi, strepitose) e un sentore vago di lavanda.
Sono andata cauta perché con la lavanda avevo avuto un’esperienza poco positiva: basta un niente per esagerare e, all’assaggio, avere la sensazione di mangiare un profuma-biancheria. Così mi sono tenuta bassa ed è andata bene. Di più. Questi sono tra i biscotti più buoni che io abbia fatto ultimamente. Non so se il merito sia di quelle straordinarie nocciole, dell’aroma di lavanda che è irriconoscibile ma c’è, o dalla panna che fa sempre miracoli, ma mi sono veramente piaciuti ma morire, e non lo dico sempre.
Ovviamente dipende dai gusti, c’è chi preferisce quelli al cioccolato, quelli al burro, quelli alla cannella. Io sono rappresentata in pieno da questi: l’inconfondibile carattere della nocciola, la delicatezza della lavanda, la semplicità della panna. Insomma, è amore.
Che belli questi biscottini dalla superficie un po’ granulosa! Quanto alle chiacchiere concordo, al punto che vivo con fatica le feste con tante persone, a cui mi sottraggo puntualmente, prediligendo cene o ritrovi con un numero di persone ristretto che consentono conversazioni meno superficiali e più tranquille. Parlare del nulla è lo sport più faticoso che esista…
Pensiero dolcissimo <3
Non credo proprio tu esageri.
E grazie per quello che dici silenziosamente e dolcemente con le tue foto.
Immagino questi biscotti in una scatola color carta da pacco e un nastro color lavanda a chiuderli. Il tuo nome sulla confezione. Ecco, è subito calore.
Che bella una confezione così!! Mi piacerebbe un sacco regalare biscotti così. Lo farei di mestiere, guarda! 😀
Sai come io veneri le parole e non potrei fare a meno, ma quanto concordo con te su quelle vuote, inutili e spesso fastidiose! Sarà anche per questo che non amo i social, perchè oltre all’apparire smodato ci sono anche tante frasi di troppo… il silenzio sa essere prezioso, ma il suo valore non viene compreso da tutti, anzi…
Anche questi fiorellini sono preziosi, sai? Perchè hanno unito nocciole e lavanda, autunno e mesi estivi provenzali profumati, due stagioni in un unico boccone, con un occhio alla primavera nella forma e la luce calda invernale delle foto, quando ci si rintana a casa, protetti! 🙂
Eh cara Francesca, ma le tue sono ben altre parole! Anche io le amo, quelle degli scrittori, dei poeti, quelle pensate, che rivelano un’emozione o un’idea. Ma quelle a vuoto, no. Anche per amore delle parole stesse, che non meritano di esser svilite così.
Ma che bella descrizione che hai dato dei miei biscottini!! 😀 E ti assicuro che erano deliziosi…merito di questo connubio inaspettato?
Grazie e un abbraccio!
Questo blog è molto carino… !
E una favolizia i tuoi bellissimi biscotti! 🙂 🙂
Per panna fresca quale intendi?
Posso usare panna di riso?
La lavanda mi piace assai… mai provata nei biscotti, si sente molto?
Grazie se vorrai rispondere… 😉
Ti ringrazio molto Niki! 🙂
Io ho usato la panna di latte, quella che si trova nel banco frigo per intendersi.Panne vegetali non ne ho mai provate ma direi che possono andar bene lo stesso, l’importante è che siano liquide e abbiano una buona percentuale di grassi, diciamo intorno al 30%.
La lavanda è molto rischiosa perché ne basta poca per esagerare e trovarsi con biscotti immangiabili. Io ne avevo messa poca ed era appena percepibile, ma solo se lo sapevi! Altrimenti non si sentiva affatto, ma contribuiva a dare un aroma speciale ai biscotti. Ti consiglio di provare la prima volta con una dose piccolissima…e semmai aumentarla la volta successiva.
Grazie per essere passata di qui, buona giornata 🙂
Alice
Ciao Alice… 🙂
Si la panna di riso è abbastanza liquida e grassi 15%.. io provo 😉
Stamani ho acquistato un pochino di lavanda essiccata in erboristeria.
Ti confesso che non ho idea di quanta metterne… L’anno scorso ne feci un tipo azzardando l’olio essenziale di lavanda… orribili 🙁
Farò una prova con solo 90gr di farina e un zic, che peserò 😉 di lavanda… Ti farò sapere…
Grazie e buon pomeriggio! 🙂
Ciao… 🙂
Questa mattina ho fatto i biscotti…
Risultato… Deliziosi e molto delicati…! La lavanda si sente appena e non disturba. Su un totale di gr90 di farine ho aggiunto 1g di lavanda fiori essiccati. Sono proprio contenta… e risultano anche piacevolmente friabili…
Grazie… 😉
Ma che bello! Grazie a te, ne sono davvero contenta! 😀