La felicità è davvero una piccola cosa.
Un libro da leggere che mi guarda dal tavolo, i mille tipi di fiori che colorano il giardino, un cagnolino buffo che passa per strada.
Un tratto di arcobaleno scoperto per caso, un pezzetto di stoffa nuovo riposto nel cassetto, una porta nascosta che non avevo mai visto.
O un aperitivo semplice e fresco, da gustare insieme nella quiete di casa, tra parole e sorrisi.
“C’è un’ape che se posa
su un bottone di rosa:
lo succhia e se ne va …
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa”.
Trilussa
Questo cocktail per me è un condensato di poesia e leggerezza: il profumo dei fiori di sambuco, le bollicine del prosecco, il fresco della menta… Ha una giusta gradazione alcolica e non è troppo dolce: lo trovo perfetto nelle sere d’estate.
Peccato che sia così difficile da trovare nei locali, dei quali, per altro, non sono assidua frequentatrice, e quindi si tratta di un falso problema. Anche perché sono certa che quello del bar non mi piacerebbe come questo, preparato con il mio sciroppo fatto in casa.
Lo sciroppo di fiori di sambuco, dicevo. Sono entrata in questo trip un paio di anni fa e da allora lo preparo sempre, non ci vuole nulla, si conserva in frigo per molte settimane ed è troppo buono!
Io lo uso soprattutto in estate, diluito con acqua fresca, quando sono molto assetata. Ma potete usarlo anche nei dolci che richiedono bagne o liquori aromatici. Trovate la ricetta qui.
La mia personale visione, romantica e sognante, dello sciroppo si è incrinata quando ho scoperto che lo vendono anche nei supermercati più forniti e da NaturaSì. Proprio come un qualsiasi volgare succo di frutta. La prosaicità del quotidiano può essere davvero molto dura. Insomma, io continuo ad usare il mio prezioso nettare, fiera, ma se non lo avete, sappiate che potete reperirlo molto facilmente.
Quando ho cercato un po’ di notizie storiche sullo Hugo, ho avuto la seconda delusione.
L’invenzione è molto recente, sembra che sia stato ideato nel 2005 da un barman altoatesino, che inizialmente aveva previsto sciroppo di melissa. Essendo questo molto difficile da trovare, è stato sostituito con quello di fiori di sambuco e in questa versione si è subito affermato nei Paesi limitrofi: Austria, Germania, Svizzera, oltre che nel Triveneto.
Altra botta di realismo: la scelta del nome. Non so perché ma mi ha sempre richiamato Victor Hugo (anche se ammetto che il legame con l’Alto Adige non sarebbe stato proprio immediato) e invece scopro che il suo inventore glielo ha dato a caso, dopo aver scartato Otto perché poco commerciale. O tempora o mores!
Ma basta ciance. Sistemate una sdraio sul terrazzo, andate in cucina a preparare il cocktail e in tre minuti sarete seduti comodi comodi a bere il vostro aperitivo, ammirando il tramonto.
7 cl di prosecco (o vino bianco)
3 cl di sciroppo di fiori di sambuco
2 cl di soda (o acqua gassata)
qualche fogliolina di menta
ghiaccio
Mettete in un bicchiere capiente 2 o 3 cubetti di ghiaccio, versatevi il prosecco, lo sciroppo di fiori di sambuco e l’acqua (devono essere tutti ben freddi) e mescolate delicatamente. Guarnite con foglioline di menta e servite.
Nota:
Trilussa è lo pseudonimo (e l’anagramma) di Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, scrittore e poeta romano, vissuto tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, famoso per i suoi versi satirici in romanesco. La poesia che ho citato, pertanto va immaginata recitata piano, in romanesco strascicato e con quella voce arrochita e bassa che solo i veri romani de’ Roma hanno.
Daiiii … l’ho preparato anche io! Proprio sabato! Anche a me piace un sacco!! 🙂
Delizia!
Ecco io da assidua frequentatrice del Trentino Alto-Adige non conoscevo lo Hugo ma adoro lo sciroppo di fiori di sambuco e lo bevo spesso in estate col prosecco! Ci sono andata vicina dunque!
I nostri gusti sono proprio simili e ringrazio il web per far sì che possa sentirmi circondata da persone così affini a me!
Un saluto e a presto!!!
Ciao Irene, che bello leggere le tue parole! Allora praticamente questo cocktail te lo eri inventata da sola! Non è buonissimo?!!
Un abbraccio e…alla prossima ricetta, da me o da te! 😉
Una storia per il tuo cocktail… forse più adatta! ;-*
“In estate, Victor amava fermarsi all’imbrunire a guardare il fiume che si divideva all’estremità dell’Ile. Sedeva, sorbiva un bicchiere di vino bianco e pensava ai suoi personaggi e a una storia che stentatava a decollare. Una sera, una bella gitana si avvicinò a lui per vendergli una boccetta trasparente di un elisir miracoloso che curava la malinconia. Victor lo acquistò per una moneta, e, vincendo la diffidenza e il buon senso, ne versò il contenuto nel bicchiere. Sciroppo di sambuco, altro che elisir. Dolce, delicato, lo avrebbe riconosciuto tra mille. Tutto sommato con il sapore secco del suo vino si sposava a meraviglia. E mentre le ombre dei gargoyles si allungavano sopra di lui, la storia cominciò magicamente a prendere forma…”
Mia madre adora Trilussa. Io invece preferisco evitare il sambuco che tempo fa mi diede modo di pensare di essere allergica…non ho la controprova ma stetti troppo male e preferisco non verificare. 🙂
Se dovessimo incontrarci durante la stagione giusta gradirei assaggiare il tuo Hugo fatto con il tuo sciroppo di smabuco. E magari sentirti recitare I versi di Trilussa in romanesco: questo sì sarebbe buffo 😀
Sì, sarebbe proprio bello berlo insieme…sono certa che ti piacerebbe!!
[…] Hugo, il mio cocktail preferito […]
Anche il mioooooooo
E’ troppo buono! 😀