Tempo di frutta estiva!
Frutta fresca, succosa, colorata e profumata, che mette buonumore solo al pensiero.
E ce n’è bisogno, per contrastare il tempo ballerino di queste ultime settimane.
Per celebrare la Settimana dei Frutti dell’Estate di cui sono ambasciatrice, oggi ho deciso di fare uno strappo alla regola e pubblicare un drink. Ebbene sì, la ricetta di oggi non si mangia ma si beve, meglio ancora se a bordo piscina con un cielo stellato e una fresca brezza serale.
Il Bellini, Ne avete sicuramente sentito parlare, forse lo avete anche assaggiato, anche se raramente l’ho sentito ordinare in un locale. Oggi sono in voga cocktail come il Mojito, il Cosmopolitan, il Negroni, per non parlare dell’onnipresente Spritz, tutti drink piuttosto forti e caratterizzati, nonchè modaioli.
Il Bellini mi sembra molto più vintage, e forse per questo mi ha subito attratto.
Delicato e profumatissimo, è fatto con polpa di pesca bianca e prosecco. Se al prosecco sostituite lo Champagne, ecco che avete un Bellini Royale. Ma, obiettivamente, mi pare troppo.
La storia del Bellini è molto curiosa. Nel 1949 (e non ’48, come trovo scritto in ogni sito) Palazzo Ducale a Venezia ospitò una mostra antologica del pittore Giovanni Bellini. Una sera d’estate di quell’anno, Giuseppe Cipriani, fondatore dell’Harry’s Bar – il locale storico più famoso e chic della città – mescolò quasi per caso il succo di certe pesche fresche ad un prosecco di Conegliano e, visto il successo del cocktail tra i suoi clienti, lo nominò in onore del pittore protagonista della mostra. Da allora il Bellini è diventato un cocktail canonico, diffuso in tutto il mondo.
Cipriani usava le pesche di Sant’Erasmo, isola della laguna veneta famosa per la qualità della frutta e verdura che vi viene coltivata, e per questo chiamata orto di Venezia. Non potendo prendere il treno per procurarmi le preziose frutte, ho scelto delle pesche saturnine (o tabacchiere), profumate e ben mature.
L’essenziale, comunque, è che siano pesche a pasta bianca e che la polpa non venga frullata ma schiacciata, a tutto vantaggio del sapore e della purezza del succo. Che possiate utilizzare del succo al posto di vere pesche fresche, non lo prendo neanche in considerazione. Se volete fare le cose per bene fino in fondo, servite il Bellini in un flûte, anche se in realtà all’Harry’s bar ve lo portano in un tumbler alto, come ci racconta Anna Maria nella sua intervista a Arrigo Cipriani, nipote del fondatore.
Porzioni: 2 Tempo di preparazione: 10 minuti
Ingredienti
4 o 5 pesche saturnine ben mature (o altre pesche a pasta bianca)
prosecco
Sbucciate le pesche, tagliatele a pezzi e schiacciatele con una forchetta in un colino a maglie strette, raccogliendo il nettare ricavato in un recipiente.
Se necessario, filtrate nuovamente il succo ottenuto, pesatelo e poi unitevi una quantità doppia di prosecco freddissimo, versando lentamente per non perdere l’effervescenza.
Mescolate delicatamente, versate nei bicchieri e servite subito.
Questo post poteva finire qui, ma siccome l’aperitivo per me non ha senso se non ci sono delle noccioline, vi lascio anche l’idea per uno snack velocissimo al quale sarà impossibile resistere: le arachidi speziate. L’esperimento nasce dallo strepitoso assaggio di certe noccioline che ho trovato a Taste, il salone enogastronomico che si tiene ogni anno a Firenze e di cui avevo parlato in questo post. Se le noccioline semplici danno dipendenza, queste sono da galera.
Le indicazioni per le spezie sono piuttosto indicative, potete modificarle a vostro gusto o aggiungerne altre come noce moscata, cardamomo, zenzero, ecc.. Meglio non esagerare all’inizio ed aggiungerne eventualmente in un secondo momento.
Ingredienti
200 g di arachidi tostate e salate
4-5 cucchiai di albume (circa 1)
1 cucchiainio di semi di cumino
1 cucchiaino di curry verde
1 cucchiaino di curcuma
punta di un cucchiaino di paprika piccante
punta di un cucchiaino di chiodi di garofano
punta di un cucchiaino di pepe nero
Pestate nel mortaio tutte le spezie, poi mescolate le arachidi con le spezie e l’albume, in modo che ne siano ricoperte. Distribuitele in una placca coperta con carta forno e infornate e 190° per 6-8 minuti, mettendo la funzione grill negli ultimi 2 minuti e scuotendole un paio di volte durante la cottura.
Fate raffreddare e servite.
Bibliografia
A. Marzo Magno, Il genio del gusto, Garzanti 2014.
Strepitoso tutto, anche la scelta delle pesche tabacchiera! Te li copio tutti e due, spero solo che le arachidi non siano troppo forti, non riesco ad immaginare che sapore esca alla fine del miscuglio 🙂 sarebbe bello che dedicassi altri post all’aperitivo estivo! Bacioni
Grazie cara Viv! Le arachidi, con queste dosi, non erano troppo forti ma ovviamente è molto soggettivo e parecchio dipende anche dalla forza delle tue spezie. Non rimane che provare 🙂
E a dire la verità ho già in preparazione un altro post su questo tema…l’aperitivo è un rito che mi piace troppo, anche se riesco a concedermelo raramente.
Ti abbraccio!
Il Bellini forever anche se io sono della famiglia Negroni, ma fatto bene..non come lo fanno adesso, al volo. Il,Belini ha qualcosa di retro’, hai ragione…è elegante sotto tono, discreto. Le tabacchiere ci stanno da dio perché sono profumate ! Organizziamo una serata da Fabio ? Per la verità lui l’ha lanciato e adesso fa lo,gnorri….
Baci ambasciatrice !
Ecco, brava…ora facciamo un’incursione e facciamo un mega aperitivo sul suo pratino all’inglese tra le colline.
Immagini come sarebbe bello!? 😀
Un bacio!!
Che bello anche questo articolo ricco di informazioni e cose buone! E vien voglia di “aperitivare” insieme 😀
Sarebbe davvero bello Milena! Chissà se prima o poi riusciremo? 🙂