L’ho detto un milione di volte: io arrivo quando le mode sono già in declino. Anzi, più che in declino: morte e sepolte.
Così va anche per il Milk Bread, un panbrioche super super soffice realizzato con un metodo particolare, chiamato tang zhong, che ha spopolato 5 o 6 anni fa ed è poi caduto nel dimenticatoio. Ecco, io ho deciso di provarlo soltanto adesso e mi pento amaramente di aver aspettato così tanto, perchè il risultato è davvero fenomenale!
Ma partiamo dall’inizio.
A dispetto del nome ostico, il metodo tang zhong è semplicissimo. Si fa un preimpasto con farina e latte (proporzione 1:5) e si cuoce leggermente. In due minuti si ottiene una sorta di “purè” dalla consistenza gelatinosa e quasi collosa, che ricorda molto il roux di quando si fa la besciamella. E infatti questo sistema è chiamato anche milk roux (o water roux, se si usa l’acqua al posto del latte).
Il roux viene fatto raffreddare qualche minuto e poi usato insieme agli altri ingredienti del milk bread. Questo semplice passaggio conferisce al milk bread una incredibile idratazione, tanto che si conserva soffice anche a distanza di giorni, anche se nella ricetta ci sono pochi grassi.
Il metodo tang zhong, tipico della panificazione orientale, si è diffuso a macchia d’olio a partire dal libro di Yvonne Chen “65° Bread Doctor”, uscito nel 2004. La mia ricetta, però, viene, dal libro di Kristina Cho, Mooncakes and Milk Bread: Sweet and Savory Recipes Inspired by Chinese Bakeries. E’ una ricetta semplice, di base, che poi nel libro viene declinata in tanti modi diversi – e inutile dire che vorrei provarli tutti.
Le ricette del libro sono spiegate molto bene e vi si trovano anche piccole spiegazioni sul perché certi passaggi non sono affatto insignificanti ma vanno seguiti alla lettera. Riscaldare il latte che si userà per l’impasto del milk bread, per esempio, è importante perché così facendo si disattivano le sieroproteine (che per loro natura impediscono un buon sviluppo del glutine) e questo consente di ottenere un pan brioche più soffice ed elastico.
L’importante è far tornare di nuovo a temperatura ambiente il latte prima di usarlo, perchè se è troppo caldo ucciderà il vostro lievito!
Questo milk bread è particolarmente adatto alla colazione dei più piccoli perché ha pochissimi zuccheri e pochi grassi, ma è soffice e profumato ed è perfetto da inzuppare nel latte, ma anche da mangiare da solo o con un velo di marmellata.
L’aneddoto divertente a proposito di questo milk bread è che invece di fare un solo panbrioche, ho realizzato un panbrioche grande e alcuni panini tipo questi, un formato che in genere piace molto a Dante e che mangia volentieri a colazione. Una volta finiti i panini, gli ho presentato il panbrioche tagliato a fette ed è rimasto spiazzato. Allora gli ho spiegato che era lo stesso impasto, ma cambiava solo la forma e lui è rimasto così colpito da questa spiegazione che ha passato i giorni successivi a dire con sicumera “ma è lo stesso impasto”, come se stesse enunciando una verità palese ma sconosciuta ai più 😀
Vi lascio alla ricetta di questo strepitoso milk bread, che per me è stata una grande scoperta perchè consente di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Provate e fatemi sapere!
Ciao!si può impastare a mano…?
Ciao! Sì sì, certo, va bene anche a mano 🙂
lo proverò, perché è semplice e rapido ed a me piace molto il Panbrioch!
Stefania
Fammi sapere Stefania! A noi è piaciuto tantissimo. Un grande abbraccio!
Ti posso chiedere la dimensione dello stampo?
Ciao, ho usato uno stmapo da 20 x 10 cm circa. Grazie della domanda, così lo inserisco anche nella testo della ricetta!
Ciao!! Plano qui attraverso la storia Instagram Domandina: qual’è la farina forte? Cioè deve contenere molto glutine? Se uso una farina 0 o 00 immagino che la ricetta non riesca, giusto? Comunque mi invoglia moltissimo!
Ciao Antonella! Per farina forte si intende una con un’alta percentuale di proteine (13,5-14%), tipo la Manitoba. Con la 0 e 00 classiche non avrai risultato ottimale…però viene lo stesso 😉