Sono in fissa con i panbrioche, lo confesso. Per anni ho sognato di farli, ma non volevo mangiarli tutti da sola a colazione. Adesso ho finalmente trovato il mio partner in crime, ossia Dante, che ne va matto e lo vorrebbe ogni mattina. Così posso sbizzarrirmi a provare tutte le ricette salvate in questi anni di attesa. Oggi è la volta della brioche all’olio extravergine di oliva.
In genere quando si dice brioche si pensa al burro, e infatti tutte le altre ricette presenti su questo blog lo cedono tra gli ingredienti di base, anche se spesso in dosi molto limitate. Ma proprio per questo, ho voluto variare e vedere se anche con l’olio il panbrioche conservava il suo fascino. (Spoiler: sì).
L’occasione è venuta da una collaborazione con l’Oleificio Fratelli Vieste, in provincia di Foggia, che mi ha scelto per realizzare delle ricette con alcuni dei loro ottimi prodotti. Per la brioche all’olio extravergine ho scelto il loro olio “I criusi”, Ogliarola Garganica, morbido ed equilibrato, perfetto per rendere soffice la brioche e armonizzarsi con gli altri ingredienti.
Cosa abbinare all’olio extravergine? L’associazione è avvenuta spontanea e immediata nella mia testa. Innanzitutto il miele, un dolcificante naturale, che mi richiama il nostro Mediterraneo e un sapere contadino da conservare e tramandare. La dolcezza della brioche all’olio extravergine è tutta affidata ad un miele di agrumi delicato e non invadente, il cui sapore si percepisce in un secondo momento, ad un assaggio attento.
Insieme al miele, ho pensato al rosmarino, anch’esso quintessenza della mediterraneità, un po’ rustico, campestre e perfetto in associazione con l’olio. Non a caso, proprio in questo periodo di Quaresima, a Firenze, in ogni forno si trova il pan di ramerino: sono delle piccole pagnotte lucide, senza uova, aromatizzate con olio al rosmarino e condite con uvetta. Mi piacciono tanto, semplici e rustiche come sono, e questa brioche me le ha un po’ ricordate, anche se al loro confronto è molto più sofisticata…diciamo una parente ricca e colta:-D
Infine, per completare il bouquet, ho aggiunto un po’ di scorza di limone, che esalta gli altri aromi ma non li prevarica.
Per quanto riguarda la farina, come ormai mi capita sempre più spesso, ho scelto una farina semi integrale, che trovo abbia più sapore e dà un magnifico colore ambrato.
Il responso di Dante è stato molto positivo e anche il mio. La brioche è molto morbida e soffice, e si conserva bene per diversi giorni. Per gustarla al meglio, però, io la taglio a fette e la surgelo in piccoli sacchettini. Ogni sera la tiro fuori prima di andare a dormire e la mattina è perfetta, pronta per essere gustata senza nemmeno scaldarla al microonde.
Ero indecisa se chiamare questa ricetta brioche all’olio extravergine o panbrioche, ma alla fine ho optato per la prima opzione, perché la forma in effetti non è quella di un pane. Stanca di usare gli stampi da plumcake, ho pensato di dargli questa forma torreggiante, maestosa, quasi come uno dei castelli svevo-normanni che si trovano in Puglia.
La ricerca dello stampo giusto è stata piuttosto rocambolesca. Ne avevo due, uno sicuramente troppo grande e l’altro temevo che fosse troppo piccolo. ragione per cui sono andata in giro a fare la questua tra amiche a parenti, ne ho presi alcuni in prestito e alla fine…ho usato il mio! Tipico. L’essenziale è che sono riuscita a valutare bene quanto sarebbe cresciuto l’impasto e quindi ad ottenere una brioche dall’aspetto che mi ero immaginata. E come potrete capire, in cucina non sempre va così.
Ma bando alle ciance, e via con la ricetta della brioche all’olio extravergine.
Ma è splendido! Mi fa voglia di sfornarlo per Pasqua (o Pasquetta) al posto della schiacciata al formaggio abruzzese / laziale. Lo farò! Grazie!!
Grazie a te, mi fa piacere! E spero che ti piacerà 🙂