Estate, tempo di conserve.
C’è chi mette da parte energie e pomeriggi di sole, che torneranno utili nelle sere invernali. Chi inscatola ricordi di viaggio che serviranno a rasserenare i mesi di lavoro. Chi impila libri letti e giornate godute, per allontanare i rimpianti e affrontare settembre con energia.
In cucina si fanno confetture e conserve di frutta, anche se io la preferisco sotto sciroppo, per ritrovarla intatta e saporitissima anche a distanza di mesi, come con le more dello scorso anno.
Per le verdure, ho trovato ottima l’idea della crema di verdure grigliate di Ottavia, che secondo me non arriverà all’inverno da quanto sembra buona. Ma non possono mancare i grandi classici: la salsa di salsa di pomodoro e i pomodori pelati sotto vuoto, che ormai sono pochi a fare, perché richiedono un impegno non indifferente.
E poi ci sono le verdure sott’olio. I pomodori, in particolare, sono i miei preferiti. Purtroppo non riesco a farli in casa perché è indispensabile avere uno spazio aperto dove lasciarli ad essiccare per molti giorni o, in alternativa, un essiccatore, e io non possiedo nè l’uno nè l’altro. Così devo ricorrere a quelli comprati, ma la scelta è ampia e se ne trovano di buona qualità.
L’amore con i pomodori secchi è scattato un paio di anni fa e da allora lo uso spesso, quando voglio dare lo sprint al pesce, per una pasta estiva veloce ma saporita, oppure per questa fantastica salsina da spalmare sul pane toscano fresco e croccante. Se avete dei pomodori secchi in casa, serve poco altro.
Stavolta ho voluto osare con un pane condito. Dico osare perché i lievitati sono la mia bestia nera e ogni volta ho l’ansia da prestazione, ma questa volta mi ritengo soddisfatta!
Il pane ha la crosta croccante e la mollica molto soffice, è saporito e profumato. Me lo immagino gustato come aperitivo, insieme a un bel pecorino fresco o semistagionato. Ma anche da solo ha il suo perché, credetemi.
La ricetta è pensata per il Calendario del Cibo Italiano AIFB, che oggi festeggia la Giornata Nazionale dei pomodori secchi sott’olio il cui ambasciatore è Claudio Aloisio del blog La cucina di Claudio.
A voi la ricetta.
Porzioni: 1 pane da 500 g Tempo di preparazione: 20 minuti + 2 h e 30′ di lievitazione Tempo di cottura: 25 minuti
Ingredienti
150 g di farina Manitoba
150 g di farina di Kamut (o farina 0)
180 ml di acqua
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cucchiaino di lievito di birra disidratato
75 g di pomodori secchi sott’olio
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di origano secco
1 cucchiaino di sale fino
1/2 cucchiaino di pepe nero macinato fresco
Procedimento
In una ciotola, setacciate le farine e miscelatele con il parmigiano, il lievito, l’origano e i pomodori secchi scolati dal loro olio e tagliati a pezzettini. Salate e pepate, anche in base alla sapidità dei pomodori.
Unite a poco a poco l’acqua e l’olio, miscelando prima con una forchetta e poi rovesciando l’impasto sulla spianatoia e lavorandolo a mano. Spingete l’impasto lontano da voi con la mano destra mentre la sinistra lo trattiene fermo in basso, ripiegatelo su se stesso, ruotate di 90° e ripetete l’operazione. Proseguite per 10-15 minuti (ovviamente, se possedete un’impastatrice farà tutto lei) poi sistemate l’impasto in una ciotola pulita unta d’olio evo, ungetene anche la parte superiore, coprite con pellicola e con un canovaccio e mettete a lievitare in un luogo tiepido (per me, il forno spento con dentro due bottiglie di acqua bollente).
Trascorse due ore, riprendete l’impasto, sgonfiatelo delicatamente sulla spianatoia e dividetelo in 3 parti. Formate dei salsicciotti lunghi circa 30 cm. Metteteli paralleli tra loro, fissate le estremità dei due laterali sotto a quello centrale, formate una treccia senza stringere troppo e fissate l’altra estremità.
Sistemate su una placca rivestita di carta forno e fate riposare in un luogo tiepido per 30-35 minuti, coperto da un canovaccio. Subito prima di infornare cospargete la superficie di sale (meglio se fior di sale) e cuocete a 200°C modalità ventilata per i primi 10 minuti, abbassando poi a 180°C per i successivi 15-20 minuti. Dopo i primi 10 minuti rimuovete la teglia e poggiatelo direttamente su una griglia così che possa asciugarsi bene anche sotto.
Note:
– le temperature di cottura sono indicative, sapete bene che ogni forno è diverso quindi…regolatevi anche un po’ con l’esperienza!
– la prossima volta aggiungerò anche un cucchiaino di malto d’orzo in polvere per panificazione (lo potete trovare da NaturaSì, o on line, o magari chiedere al vostro fornaio) per avere una crosta più dorata e favorire la lievitazione.
Una ricetta gustosa e intrigante che mi ha fatto venire l’acquolina in bocca. Grazie Alice per lo splendido contributo alla giornata. 🙂
Grazie a te Claudio, è stato un piacere! 🙂
Sarà anche la tua bestia nera…fingeremo di crederti 😉 a me sembri sempre bravissima!
Grazie Viv! Diciamo che stavolta è andata bene! 😀
anche per me i lievitati sono una bestia nera , ma ci proverò, mi attira molto questa magnifica treccia e già ne sento in testa il sapore….. però, a giudicare da quello che vedo, direi che tu l’hai proprio sconfitta questa bestia nera!
Grazie per la ricetta!
Giuliana
Grazie a te Giuliana! Diciamo che a volte va bene e altre no. Stavolta è andata! 🙂
Davvero complimenti per la ricetta! Semplice, chiara e gustosa mi hai fatto venire voglia di cimentarmi con i lievitati.. e il risultato è stato davvero notevole, pane fragrante, gustoso e soffice!! non mi sono azzardata a fare la treccia per paura che si “sgonfiasse” l’impasto ma la prossima volta oserò!
Grazie di cuore! Sono felice di sapere che l’hai replicata e che sei stata soddisfatta! Vedrai che la treccia non è difficile…provare per credere 😀
Buona giornata,
Alice
Be’ direi che te la sei cavata “strabene” con questa lievitazione. Il pane è decisamente invitante e le foto …indovina indovinello? bellissim! 😀
Grazie Mile!! Ora che ho anche l’impastatrice devo assolutamente riprovare qualche lievitato! 😀