La parola stracciatella mi riporta immancabilmente in un posto, e solo in quello.
Marina di Grosseto, anno 2000, un luglio torrido dopo la maturità. Con 5 compagne di liceo avevamo affittato un appartamentino a pochi metri dalla spiaggia e deciso di trascorrere così una settimana insieme, prima di separarci per i rispettivi percorsi universitari. Una vacanza acqua e sapone, proprio come noi: una località di mare vicino a casa, non modaiola, con poche attrazioni, frequentata più da famiglie che da giovani. Forse un po’ triste, penserà qualcuno, ma di quella vacanza io ricordo tante risate fino alle lacrime e una spensieratezza che di rado avrei ritrovato.
Non erano certo tempi da cheesecake alla stracciatella, quelli. Piuttosto erano piatti di pasta con i sughi portati da casa e cene con prosciutto e melone, chè nessuna di noi aveva la passione per la cucina, tanto meno io. Le giornate trascorrevano pigre ma veloci: qualche ora in spiaggia, un bagno, un po’ di sole e poi ritornavamo in casa, in fuga da quelle immersioni di sole che tanto andavano di moda tra le ragazze della nostra età.
Il vero divertimento era stare tutte insieme, raccolte in quei 60 metri quadrati con balcone in cui si intrecciavano caratteri, storie e ambizioni completamente diversi e risuonavano risate irrefrenabili, a tratti sguaiate, ma piene di vita e allegria.
Un altro momento topico era la sera dopo cena, quando uscivamo a passeggiare sul lungo mare. Non c’era molto altro da fare, e a noi andava bene così. Anche lì, le risate si sprecavano, soprattutto grazie alle amiche un po’ più audaci, che scherzavano con i ragazzi e speravano di imbroccare. Mai successo, ovviamente, eravamo troppo addormentate, ma abbiamo collezionato una serie di scene epiche impossibili da dimenticare 😀
La scansione cronologica della serata prevedeva anche una sosta-gelato, che per me era sempre un frappè. Alla stracciatella, nello specifico. Non so se fosse una fissa circoscritta a quella sola vacanza o se invece ha caratterizzato un periodo più lungo, ma so per certo che ogni santa sera di quella settimana ci sedevamo nel solito bar del corso in cui sorbivo con enorme soddisfazione un frappè gigante alla stracciatella; ancora ne ricordo la fresca dolcezza, densa e cremosa, che suggellava quei giorni felici. La cheesecake alla stracciatella nasce proprio da lì, da quella vacanza unica e irripetibile.
E dunque, come ho deciso di farla, questa cheesecake alla stracciatella?
Ci volevo dentro la panna, che richiama il gelato, e anche tanti pezzetti di cioccolato fondente, sennò che stracciatella sarebbe?. E una generosa dose di yogurt, capace di alleggerire ma anche di conferire cremosità. Trovo ottimo A-Yo di Arborea, che non a caso viene definito “cremoso come un gelato”.
Ho scelto di fare una cheesecake senza cottura, per richiamare la freschezza del mio storico frappè, e con una base al cacao, per aumentarne la golosità.
Semplice da fare, perfetta da servire in ogni occasione, ottima da preparare in anticipo, visto che richiede un lungo passaggio in freezer per consolidarsi.
Per la decorazione, ovviamente, spazio alla fantasia. Io ho voluto rinforzare l’aspetto cioccolatoso con gocce di cioccolato bianco e un trito di quello fondente, ma potreste mettere anche meringhe sbriciolate o semplicemente una spolverata di cacao amaro, magari usando uno stencil per creare un decoro o un disegno carino.
Realizzo adesso che tutte le cheesecake che ho sul blog sono senza cottura. E mi sembra abbastanza paradossale, visto che le mie preferite sono quelle da forno! Dovrò rimediare quanto prima. In ogni caso, se siete amanti del genere, vi suggerisco qualche ricetta di cheesecake diversa da quelle classiche: la cheesecake greca al miele (melopita), la crostata-cheesecake con pesche e amaretti e la crostata-cheesecake con crumble.
Se invece preferite quelle salate, ecco la cheesecake ai piselli e zabaione salato o la cheesecake al salmone e finocchietto.
E ora, via con la cheesecake alla stracciatella!