Ho preparato questa crumble cheesecake con prugne e semi di papavero in un pomeriggio torrido di agosto, con l’intento di portarla al pranzo del giorno seguente, Ferragosto. E mentre la preparavo, ho avuto una percezione chiara e netta. Qualcuno penserà che sono pazza, ma invece qualcuno capirà.
Io lo sento già. Il declinare dell’estate come una carezza dolce. Segni appena percettibili lo dicono. Indizi che non vanno cercati ma vengono a cercarti.
Birichini e silenziosi, ti tirano una ciocca di capelli, fanno un fischio leggero, mandano un profumo. Tutto a dire: siamo qui.
Mai come quest’anno la notte di metà agosto è stato uno spartiacque chiaro. Passata lei, qualcosa è cambiato.
C’è una luce più dolce, meno sfacciata. Non più quel sole spietato, accecante, potenza primigenia del tutto indifferente alle sorti umane. Ma una luce che canta, che parla al cuore, che sembra fatta apposta per farci sentire umani.
La fine dell’estate. Parole che per anni sono state sinonimo di tragedia e sgomento, minacciose di lunghi mesi bui fatti di studio e solitudine, adesso acquistano un significato dolcissimo.
Una vena di malinconia rimane, ma ho capito che è quella che mi tocca nel profondo, che fa parte del mio essere, che rende tutto più dolce. Non la fuggo più, ma la cerco, la assaporo, me ne lascio attraversare. Come dai raggi che via via si fanno più obliqui e sfiorano, invece di colpire.
È una stagione riflessiva, pacata, morbida. Per questo mi piace tanto. Posso sentirmi pensare con più facilità. Posso sentirmi sentire.
Oh, che fortuna vivere in un posto dove ci sono tante stagioni, tante variazioni di luce e colore e calore. Non finisco mai di meravigliarmene, mi sembra un regalo immenso che ci è stato fatto.
Ho chiamato questa ricetta crumble cheesecake, ma di fatto potrebbe anche essere una crostata. Infatti si tratta di un guscio di frolla farcito con una crema di formaggio morbido e semi di papavero, sormontata da prugne fresche che si cuociono con la torta. E a completare il tutto, una pioggia di croccante crumble di farina di farro. Un crumble cheesecake crostata di fine estate, da fare con le ultime prugne, rosse e dolci come non mai. Io ho scelto le mie adorate scosciamonache, tipiche delle mie parti e di cui vi avevo parlato anche quando ho fatto questa crostata.
La particolarità di questa crumble cheesecake consiste proprio nell’impiego massiccio semi di papavero, tipici di tanti dolci austriaci, il cui sapore caratteristico si senti molto, e nell’uso del quark (o topfen), un formaggio simile al Philadelphia ma meno grasso e più cremoso. Io lo trovo da NaturaSì, ma forse lo potete comprare anche nei supermercati più forniti, nel banco frigo accanto alla panna acida.
All’apparenza, la crumble cheesecake può sembrare una semplice sbriciolata, ma quando taglierete la prima fetta vedrete un moto di stupore e curiosità serpeggiare tra i vostri ospiti, che vorranno sapere cosa mai siano tutti quei semini neri.
In effetti è stata proprio questa texture così particolare che mi ha attratto quando ho visto per la prima volta la crumble cheesecake sulle pagine di questo blog in lingua tedesca e che mi ha fatto venire voglia di replicarla subito. E non mi sono sbagliata, visto che la ricetta si è rivelata affidabile nella riuscita e ottima anche nel sapore…e dopo il primo momento di sorpresa, tutti i commensali hanno fatto il bis!
Io trovo questo dolce splendidamente fotografato e buono. Questa mattina girovagando su Internet prima dell’inizio della giornata ne ho trovata una simile per tecnica, che buffo!
Quanto alla tempestività dell’articolo, ci regali sempre un tuo sentire quindi per me è sempre appropriato. E in più le prugne ci sono ancora quindi io ti leggo con sorriso!
Grazie mia cara Milena! Quando ho visto la foto della fetta tagliata ne sono stata così attratta che non potevo non rifarla…e mi è piaciuta molto 🙂
Una meraviglia da guardare per queste foto così curate che sono la tua firma. Non riesco ad immaginarne il sapore ma sarà buona tanto quanto è bella, sono io che non ho in mente il sapore dei semi di papavero…
Dai, davvero? Uhm , è difficile da descrivere…tra il tostato e l’amarognolo forse… Detto così non è molto accattivante ma a me sembrano molto buoni 😀 Grazie Viv e un abbraccio!
I semi di papavero da noi si usano tantissimo in pasticceria, ovviamente quella di chiara influenza austriaca. Se vai al sud della Serbia non sanno neanche di che cosa si stia parlando! Il papavero o si ama o si odia…io non ho mai capito se era amarognolo o tostato come retrogusto ma mangiare un dolce così e poi sorridere ai compagni del tavolo è una delle cose più buffe del mondo con i denti tutti tempestati di puntini neri! Mi fa pensare molto a casa questa crostata e penso che le prugne ci stiano molto bene perché danno un tocco brioso alla crema…ma pure il tovagliolo con il colore uguale alla prugna!! Sei incredibilmente brava, direi insuperabile.
Non avevo lasciato un commento, ma oggi devo, perchè il dolce merita… sappi che quella fetta che mostra tutto l’interno è pura golosità che si unisce alla bellezza! Mi hai esteticamente stupita… ma succede spesso! 😉
Grazie Francesca!! Effettivamente anche io quando ho visto quella fetta tagliata nella versione originale non ho saputo resistere…era così particolare che la dovevo rifare!