Anche quest’anno non mi sono fatta mancare la mia giornata di vagabondaggio alla Stazione Leopolda di Firenze, in occasione di Taste, la manifestazione eno-gastronomica che si è tenuta dall’8 al 12 marzo, all’interno del salone della Leopolda e con centinaia di eventi sparsi per la città.
Anche quest’anno ci sono state alcune conferme e alcune belle scoperte, ma invece che fare una top ten, ho deciso di fare un mini alfabeto.
Ecco le mie lettere preferite.
C di Che buono questo Cioccolato! – F%nderia del Cacao (Calenzano – FI)
Buono non solo perché è uno dei migliori, secondo me, nel panorama toscano, ma buono anche nel senso di virtuoso. Proprio in questi giorni, infatti, l’azienda ha messo in commercio una nuova linea: il cioccolato militare, con il packaging originale e la ricetta storica del cioccolato destinato alle Forze Armate.
La virtù sta nel fatto che i proventi delle vendite di questa linea andranno a finanziare le ricerca dell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze per quanto riguarda i cosiddetti farmaci orfani, ossia quelli sui quali le multinazionali non investono perché hanno bassi margini di profitto.
Ecco perché il cioccolato fa bene.
F il Fiumi di pecorino – Caseificio il Fiorino (Roccalbegna – GR)
Li cito praticamente ogni anno, ma perché ogni anno riescono a sorprendermi.
Infaticabili, umili, mossi da infinita passione e incapaci di adagiarsi sugli allori, così sono Angela e Simone ai miei occhi. Nonostante i loro pecorini abbiano vinto una valanga di premi nazionali e mondiali (come il famoso World Cheese Award, con varie medaglie in varie annate), loro proseguono nella ricerca del pecorino perfetto, che sia fresco, stagionato, aromatizzato, affinato.
La novità di quest’anno è frutto di una collaborazione con la famosa azienda genovese Pesto Rossi: un pecorino aromatizzato al pesto, maturato per almeno 30 giorni in cella e perfetto da gustare in primavera. Io già me lo vedo nel cestino del pic nic.
L di Legumi in ogni forma – Legù (Varese)
Sottotitolo: Non è pasta. In epoca di intolleranze e sperimentazioni, Monica e Andrea hanno puntato sui legumi. La loro è una pasta a base di farine di ceci, di fagioli bianchi e di piselli gialli decorticati, tutti di provenienza italiana: tante fibre, molte proteine vegetali e pochi carboidrati, perfettamente in linea con quelli che sono i dettami più recenti in fatto di alimentazione salutare e bilanciata.
Per i celiaci, inoltre, hanno pensato ad una pasta con 4 legumi (oltre ai primi tre ci sono anche le lenticchie) e ad una farina di legumi, versatile e adatta a dolci e salati (questa la devo provare!). Stessi ingredienti anche per gli snack, simili a patatine ma non fritti e a prova di dietista. Quando si dice saziarsi senza sensi di colpa.
P di Pasta, Pizza e Piadina
La sagra del carboidrato, evvabbè. Da bravi italiani, a queste specialità non rinunciamo.
La pasta è quella di Gragnano In Corsa con il nuovo formato speciale, ‘a cuppulell’ dalla forma di una gigantesca coppola pronta ad accogliere un saporito ripieno. E ad attirare l’occhio, anche le nuove confezioni che associano ogni formato di pasta a un piatto di ceramica dipinto a mano dagli artigiani di Vietri, e il cui disegno ripropone la decorazione delle mattonelle tradizionali in ceramica. Arte che si somma ad arte.
La pizza è quella di Renato Bosco, un virtuoso che nel suo locale Saporè vi propone 7 diversi tipi di impasto. A Taste, oltre alla mitica doppio crunch, ha portato una colomba (o panettone?) salata dalla lievitazione quasi magica, dalla quale non riuscivo a staccare gli occhi…e la bocca. Hanno dovuto portarmi via a forza.
La piadina potrebbe sembrare la sorella minore delle prime due, che solo di rado riesce ad uscire dal suo ambito territoriale d’origine. Ma ad ascoltare il titolare di Fresco Piada che racconta le sfumature e le differenze tra la piadina riccionese, quella dell’entroterra e quella del ravennate (passando per tutto quello che c’è nel mezzo) si capisce che questa specialità ha ancora tanto da dare.
T di Troviamo tartufi – Stefania Calugi Gusti Toscani (Castelfiorentino – FI)
L’entusiasmo e la creatività di Stefania Calugi sono contagiosi. Anche perché è impossibile non restare colpiti dall’ultima innovazione della maison d’eccellenza dei tartufi toscani: il gelato al tartufo.
Nato da una collaborazione con la maître glacier Giada Crafa, il gelato si basa su un semilavorato a base di mandorla e tartufo prodotto da Calugi, è ricoperto di cioccolato bianco ed è sorprendete per aroma e freschezza.
Per tutti i curiosi, si può assaggiare da Stickhouse Firenze, presente in città in due diversi punti vendita. E spero presto anche in qualche ristorante, perché sarebbe un perfetto fine-pasto.
V di Viva il vino – Cecchetto Raboso Piave (Tezze di Piave – TV)
Ultimo ma non ultimo, un assaggio di-vino. In genere non ne parlo perché non sono preparata nel settore, ma a volte accade che i rapporti umani travalichino la comunicazione del prodotto, e queste sono le esperienze che preferisco.
Con Cristina Garetto la conoscenza è nata per caso, dalle pagine di quell’Instagram che forse porta via troppo tempo, ma dà anche l’opportunità di incontri inaspettati. Mi ha invitata al suo stand, così, per simpatia, credo, e lì ho scoperto una persona competente e appassionata, di quelle che starei ad ascoltare per ore quando parlano dei loro prodotti.
Mi ha raccontato il Raboso del Piave, forte e rabbioso, che però assume sfumature fresche e fruttate nel vino Rosa Bruna; mi ha parlato di uno storico vitigno Manzoni, evocativo sin dal nome, anche se non fa riferimento al grande scrittore; e mi ha parlato della sua terra e dei suoi vitigni.
Il tempo con lei è volato, e adesso vorrei solo poter visitare i suoi vigneti nelle terre del Piave, in provincia di Treviso, e ascoltare di nuovo le sue parole.