La storia di questa brioche parte da lontano. Da Lione, anche se la brioche è originaria di una piccola cittadina della Savoia, Saint-Genix-sur-Guiers, appunto. Ma io la lego a Lione perché è lì che per la prima volta ho scoperto le praline rosa, in una serata di clima sereno ma spiriti burrascosi.
Seduta al tavolino di un piccolo ristorante in una strada acciottolata della città vecchia, assaggiai la tarte aux praline, una crostata strepitosa (la trovate qui, andatela a vedere perché è troppo bella!), il cui segreto risiede nelle praline rosa, che altro non sono che mandorle ricoperte di uno spesso strato di zucchero colorato di rosa. Il giorno successivo, con il mio improbabile francese, cercavo di ottenere informazioni su queste praline da una dolce vecchietta, che però si ostinava a menzionarmi ripetutamente una certa brioche e io non capivo cosa mai c’entrasse con la mia tarte. Poi, con poche ricerche su internet, ho capito che esisteva anche una brioche con le praline rosa.
A quel punto, visto che ormai le praline c’erano, andava provata anche la brioche. L’idea è rimasta nel cassetto fino all’arrivo del KitchenAid, fido aiuto in campo di lievitati: quale occasione migliore per metterlo alla prova? Sono andata a recuperare la ricetta di Caris, unendola alle osservazioni tratte da qui, che è sempre una garanzia e mi sono messa al lavoro.
Nella ricetta troverete il procedimento con il Kitchenaid, ma ovviamente per chi non lo ha e – a differenza mia – è bravo a impastare, la cosa non cambia di molto.
Brioche Saint-Genix alle praline rosa (metodo Felder)
Nella ciotola della planetaria versate le farine, il lievito sbriciolato e lo zucchero semolato. Azionate a bassa velocità con il gancio impastatore, poi aggiungete le uova una alla volta e infine il sale.
Aumentate la velocità fino a 4; quando l’impasto non si attacca più alle pareti, abbassate la velocità e aggiungete il burro a pezzetti.
Quando è stato completamente assorbito, spegnete l’impastatrice, mettete l’impasto in una ciotola leggermente oliata, coprite con pellicola e mettete a lievitare dentro al forno con la lucina accesa. Quando la lievitazione sarà ben avviata e l’impasto avrà raddoppiato il volume (per me, dopo un’ora e mezzo) mettete la ciotola in frigo e lasciatevela per tutta la notte.
Il giorno successivo, dividete l’impasto in due parti uguali e sgonfiatelo sulla spianatoia leggermente infarinata.
Cospargetele con metà delle praline spezzettate, chiudete ognuna ripiegandola in tre come se fosse una busta e arrotondatela facendolo ruotare tra le mani e facendola scorrere sul piano di lavoro. Mettete la chiusura verso il basso, coprite con un telo pulito e fate lievitare nuovamente dentro al forno fino al raddoppio.
Togliete le brioche dal forno e preriscaldatelo a 180°C. Spennellate la superficie delle brioche con il tuorlo sbattuto e cospargete con le praline rimaste. Cuocete per 15′ circa, fino a quando la superficie non inizierà a dorarsi.
Se decidete di fare un’unica brioche, allungate i tempi di cottura.
Note
la brioche tradizionale pesa circa 600 g: con questa dose, quindi, ne otterrete una. Io, però, ho preferito farne due di dimensioni più umane.
Su via, bisognerà ingegnarsi e trovare queste praline! Mi ispira un sacco questa brioche, secondo me quando la mangi sembra davvero di essere seduti ai tavolini di un caffé parigino. Me la immagino bella soffice, che profuma di burro e mandorle, una squisitezza insomma.
Buona giornata Alice
Che buona e che bella! Deve avere un sapore speciale da come la racconti…. Ma dove si possono acquistare queste praline? Perchè qui bisogna farla come la tarte che sono andata a curiosare 🙂 buona serata!
Eh, io in realtà le avevo comprate in Francia! A dire il vero non so se si possano trovare anche qui, forse si possono ordinare su internet… Oppure cogliere l’occasione e farsi un bel viaggetto 😀
Davvero un dolce di altri tempi. Esattamente come la vecchietta che saggiamente voleva indirizzarti su questo capolavoro. Sono stata a Lione molte volte ma in tempi in cui ancora la cucina non era il principale tarlo di questo cervello malato, e a parte le meravigliose brasseries e i Traboules in cui cui adoravo infilarmi, niente praline rosa.
Adesso ho un altro tarlo, mannaggiatté, e non sai da quanto dico che voglio tornare in quella città, secondo me la più bella di Francia dopo Parigi.
Sempre tanta poesia nei tuoi post Alice.
Un abbraccione.
Che bella la tua brioche Saint-Genix alle praline rosa. Ma sai che mi ricordo l’articolo della tua tarte 🙂
Io devo ancora cimentarmi in questa Brioche. Mi piacerebbe rubartene una fetta per domani mattina a colazione. Un bacio e buona fine di settimana.
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Tu sei la fidanzata, l’amica, la vicina ideale Non ho altro da dire…
Forse il fidanzato non sarebbe proprio d’accordo…ma grazie! 😀
Su via, bisognerà ingegnarsi e trovare queste praline! Mi ispira un sacco questa brioche, secondo me quando la mangi sembra davvero di essere seduti ai tavolini di un caffé parigino. Me la immagino bella soffice, che profuma di burro e mandorle, una squisitezza insomma.
Buona giornata Alice
Sì, è vero!! Profumatissima e soffice…da non smettere più di mangiarla! 😀
Che buona e che bella! Deve avere un sapore speciale da come la racconti…. Ma dove si possono acquistare queste praline? Perchè qui bisogna farla come la tarte che sono andata a curiosare 🙂 buona serata!
Eh, io in realtà le avevo comprate in Francia! A dire il vero non so se si possano trovare anche qui, forse si possono ordinare su internet… Oppure cogliere l’occasione e farsi un bel viaggetto 😀
Davvero un dolce di altri tempi. Esattamente come la vecchietta che saggiamente voleva indirizzarti su questo capolavoro. Sono stata a Lione molte volte ma in tempi in cui ancora la cucina non era il principale tarlo di questo cervello malato, e a parte le meravigliose brasseries e i Traboules in cui cui adoravo infilarmi, niente praline rosa.
Adesso ho un altro tarlo, mannaggiatté, e non sai da quanto dico che voglio tornare in quella città, secondo me la più bella di Francia dopo Parigi.
Sempre tanta poesia nei tuoi post Alice.
Un abbraccione.
Che bella la tua brioche Saint-Genix alle praline rosa. Ma sai che mi ricordo l’articolo della tua tarte 🙂
Io devo ancora cimentarmi in questa Brioche. Mi piacerebbe rubartene una fetta per domani mattina a colazione. Un bacio e buona fine di settimana.