Una serie decisamente positiva, finalmente!
Dopo alcune letture che non mi avevano entusiasmato troppo, sono incappata in una fortunata serie di libri, che ha risvegliato in me il piacere della lettura così come lo conoscevo da piccola: avido, attento e bastante a se stesso.
Dopo Memorie di un vecchio giardiniere, è la volta di Racconti gastronomici.
Non fatevi ingannare dal titolo, però, perché di gastronomico c’è ben poco, se non qualche riferimento.
Il cibo è un filo rosso che unisce i racconti che compongono questo libro, filo sottilissimo e a tratti invisibile, tanto che a volte si dimentica che la tavola dovrebbe essere il comune denominatore.
Laura Grandi e Stefano Tettamanti sono una coppia ormai rodata: insieme hanno scritto tanti libri e almanacchi, quasi tutti in forma di raccolte di storie, aneddoti e citazioni a cavallo tra il gastronomico e il letterario.
In questo libro hanno selezionato i racconti di alcune delle più grandi penne di ogni epoca e si ha la sensazione che l’aspetto gastronomico sia soltanto un pretesto per godersi tanta meraviglia di scrittori.
In genere non amo i libri di racconti: preferisco avere tempo di immergermi a fondo nell’atmosfera di un romanzo e di diventare familiare con i personaggi. Ma forse questo vale solo per raccolte di un unico autore. Qui ogni racconto è un mondo a sé e ognuno di essi è come un nuovo inizio, un mondo nel quale si entra con lo stesso entusiasmo che si riserva ad un libro di ampio respiro.
Ho trovato penne familiari, autori noti ma mai letti, nomi del tutto sconosciuti, e ogni pagina è stata una bella scoperta. Da Gianni Rodari passando per Dino Buzzati, Mario Soldati e Achille Campanile, per approdare a Stefano Benni. Tra gli stranieri: Katherine Mansfield, Paul Auster, Ernest Hemingway, Haruki Murakami…e mi fermo qui. Quasi 40 racconti tra i quali spaziare sull’ispirazione del momento: basta aprire una pagina a caso e si cade bene.
Mi sono innamorata dell’acuta lucidità di Forster Wallace, ho sognato una Torino magica con Parise eho rivissuto l’amore liceale per la classicità con Tomasi di Lampedusa. Ho sorriso con Campanile e mi sono divertita con Road Dahl. Più che mai, ho sentito che per me leggere è come viaggiare, e in questo caso il viaggio ha toccato tante mete diverse, ognuna intensa e piacevole a suo modo.
Mi è piaciuto, insomma, e ve lo consiglio, in particolar modo se amate i classici. E se avete poco interesse per la gastronomia non importa, perché ne troverete ben poca.
RACCONTI GASTRONOMICI
Autori: L. Grandi – S. Tettamanti
Editore: Einaudi
Anno: 2012
Pagine: 364
Prezzo: 20 euro
.
Questa tua recensione mi rispecchia in pieno: non ho una passione specifica per la gastronomia e non amo i libri di racconti salvo le raccolte selezionate da più autori. Insomma, sembra perfetto per me che come te, di nuovo, in questo periodo non sempre mi trovo appagata da quel che leggo. 🙂
Allora prova…credo che non resterai delusa! E ti auguro buona fortuna per le prossime letture… 🙂
Di questi due autori ho letto qualche anno fa “A capotavola”, molto carino e ricco di storie interessanti in ambito gastronomico (ad esempio ho scoperto che è esistito davvero il signor Dom Pérignon!) 😀
Ma sai che stavo pensando di comprarlo? In realtà ce ne sono diversi scritti da loro e sono un po’ indecisa…ma se dici che è carino lo prendo!