Finalmente torno a parlare di libri e lo faccio con un romanzo delizioso.
“La signora Charteris sosteneva che se passassimo il tempo libero a curare fiori invece che a dire delle grandi sciocchezze, al mondo si starebbe molto meglio”
Herbert Pinnegard si affaccia alla vita con il duplice handicap di essere un trovatello con una gamba più corta dell’altra. Ma il carattere non gli manca e nemmeno le buone occasioni per dimostrare il suo valore.
Grazie alle quotidiane e piacevoli passeggiate lungo il canale, accompagnato e istruito dalla maestra Mary Brain, si appassione ai fiori e acquisisce sensibilità e rudimenti che gli permetteranno di vincere un concorso di composizione floreale per ragazzi.
In seguito a questo primo successo, per una serie di fortunate coincidenze entrerà alle dipendenze della signora Charteris come semplice aiutante. In lei troverà non solo una padrona giusta, ma anche una buona amica e un’ottima guida per accrescere le sue competenze e ampliare la formazione: i giardini della villa (della quale diventerà capo giardiniere) saranno lo sfondo di tutta la sua vita, costellata di successi e soddisfazioni.
Questa, in breve, la trama, che da sola non rende giustizia alla bellezza del libro.
Ambientato tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo scorso, mette in scena un’Inghilterra da tempo dissolta, che si intuisce pur restando sullo sfondo, con i principali eventi storici che accennati in poche righe.
Protagonista assoluto è Herbert, che rimarrà sempre lontano dai grandi avvenimenti, assorto nella unica occupazione che lo renda davvero felice: la cura dei fiori.
Un libro quieto, che infonde serenità, proprio come farebbe un giardino curato con amore.
Bert è un uomo semplice e schivo, a tratti burbero, di origini umilissime ma schietto e non incline ai compromessi. Grazie alla sua straordinaria abilità con i fiori – frutto di amore e di studio – acquista notorietà e rispetto senza che li abbia perseguiti consapevolmente, come una conseguenza collaterale della sua grande passione, capace di arricchire e bastare ad una vita intera.
Il nostro giardiniere più di una volta suscita tenerezza e quasi sorpresa per la sua semplicità d’animo, l’onestà che a volte sfocia nel candore, la determinazione inconsapevole perché rivestita di passione. Il libro scorre placido e, tra non-ti-scordar-di-me, orchidee, begonie e ipomee, sembra volerci ricordare quanto può essere bella la vita quando si ama il proprio lavoro.
Non c’è mai una pagina di troppo né una descrizione pretenziosa; gli eventi – grandi e piccoli – si susseguono in una narrazione semplice senza essere spoglia, sempre piacevole e rassicurante. A tratti si ha davvero la sensazione di passeggiare tra le bordure, vagando con lo sguardo tra aiuole e sentieri e aspirare i profumi dolci e delicati delle più diverse varietà di fiori.
Durante la lettura ho sentito fortissima la nostalgia per un mondo scomparso – forse mai esistito, se non per poche persone – eppure che sento familiare e molto vicino.
E mi rendo conto che i libri che più ho amato hanno in comune la capacità di suscitare mancanza e desiderio del non vissuto, di mondi lontani e sfumati, e che pure, per qualche strana ragione, sento miei.
“…ma non si può restare in collera, o almeno non a lungo, in un giardino“.
.
MEMORIE DI UN VECCHIO GIARDINIERE
Autore: Reginald Arkell
Editore: LIT – Libri in tasca
Anno: 2011 (prima pubblicazione: 1950)
Pagine: 180
Prezzo: 9,90 euro
P.S.: Ringrazio di tutto cuore Viv, ché solo adesso mi sono ricordata di essermi appuntata questo titolo molto tempo fa, dopo aver letto la sua recensione. Un ottimo suggerimento di lettura, non c’è che dire.
E allora tutti in giardino!
😀
Mi era del tutto sfuggito questo tuo post… la cosa strana è che non mi è arrivata neppure la notifica già mail. Hai fatto bene a segnalarmelo perché mi sarebbe dispiaciuto non leggere la tua opinione. Oltre tutto sei stata anche così gentile da citarmi . Sono felicissima che ti sia piaciuto. È un libriccino delicato e pieno di poesia e ne hai colto e apprezzato perfettamente l’atmosfera è davvero una “narrazione semplice senza essere spoglia”, una piccola chicca. Io ho una piccola lista di libri cult che regalo abbastanza ad occhi chiusi e questo lo metterei senza dubbio tra quelli.
Grazie a te e a Viv. La delicatezza e la poesia sono arrivate dritte dritte qui alla bocca dello stomaco e si spandano come un’onda tiepida. Libri come questi sono nutrimento.
Segnato.
Un bacio grande!
Letto e piaciuto! Altra tua segnalazione che ha colto nel segno. Aspetto nuove recensioni…Grazie. Silvana
Che bello! Grazie Silvana…arriveranno presto 😀