Quanto è buono il pane col pomodoro! Accoppiata base di mille ricette estive che parlano di freschezza, di sole e caldo, di rosso brillante e di sapore genuino. Il salmorejo è una di queste, una ricetta che viene dall’Andalusia e che vi rinfrescherà con gusto e sapidità. Ma andiamo con ordine.
Il salmorejo è una sorta di zuppa fredda, densa e cremosa, a base di pane, pomodoro e olio. C’è forse qualcosa di più semplice e di più buono? La versione tradizionale vorrebbe anche l’aglio, e voi siete liberissimi di mettercelo, perchè dà una marcia in più, ma io devo ometterlo, mio malgrado, pena averlo come compagno ingombrante per i due giorni successivi.
Ma non finisce qui, altrimenti il salmorejo sarebbe solo un gazpacho leggermente più denso. Quello che rende il salmorejo ancora più goloso è il fatto che viene completato con un uovo sodo e sottili fette di prosciutto crudo: ingredienti semplicissimi ma che combinati insieme costituiscono un’esplosione di gusto! Io, poi , ho scelto il Prosciutto Toscano DOP, eccellenza della mia amata regione, dal sapore inconfondibile e la sapidità perfetta.
A questi ingredienti tradizionali, ho aggiunto anche una dadolata di friggitelli, i piccoli peperoni dolci che danno una nota croccante e ancora più fresca.
Il risultato è un piatto che ho amato moltissimo, perfetto per infrescarsi in queste giornate torride ma al tempo stesso ricchissimo di gusto. L’unico problema è che si mangia così bene che da sola che ne ho fatto fuori l’equivalente di due porzioni abbondanti!
Salmorejo, salmoriglio e salamureci. Impossibile non riconoscere un’assonanza tra questi termini. Ci sarà anche una radice comune?
Partiamo dal nostro salmorejo. Abbiamo detto che è una zuppa fredda di pomodoro, ma in realtà, fino alla fine dell’Ottocento, con questo nome si indicava una salsa per condire carne e pesce, a base di olio, aglio e aceto…ma senza pomodoro, che invece oggi ne è l’ingrediente caratterizzante. E – sorpresa! – proprio questo significa ancora oggi il termine italiano salmoriglio: una salsa per condire a base di olio, tipica di Sicilia e Calabria.
Il salamureci, invece, è un piatto siciliano di origine contadina, a base di pomodoro e pane raffermo, esattamente come lo spagnolo salmorejo. Tra l’altro, la desinanza di questi due nomi sembra richiamare il latino moretum, ossia il mortaio, probabilmente usato per realizzare l’originaria salsa a base di olio, visto che ai tempi non c’era sicuramente il mixer (e nemmeno il pomodoro!). Per quanto riguarda la prima parte della parola, invece, pare derivare da salmùria, il latino salamoia, base di ogni salsa per condire e conservare carne e pesce nell’antichità.
Scusate il pippone, ma ogni tanto riemerge la classicista che è in me e l’interesse per le etimologie si riaffaccia alla mia mente.
Ah, a proprosito: il salamureci l’ho anche preparato, tanti anni orsono, e se vi interessa trovate la ricetta qui.
La ricetta del salmorejo, invece, la trovate qui sotto. Io ho scelto di completarlo con le uova semplicemente divise a metà e la fetta di prosciutto intera perché mi piaceva di più dal punto di vista della presentazione, ma se volete agevolare i vostri ospiti potete tagliare le uova sode a dadini e aggiungere il prosciutto a striscioline, così da poterlo mangiare più facilmente.