Sono tre anni che manco da Taste Firenze e forse quest’anno è la volta buona per riprendere le vecchie abitudini.
In questi tre anni sono cambiate tante cose, sia nella mia vita che nell’organizzazione di questa manifestazione dedicata alle eccellenze enogastronomiche italiane, compresa la location prescelta, che non sarà più alla Stazione Leopolda ma alla Fortezza da Basso. È sicuramente cambiato anche il mio approccio al mondo del food, meno ingenuo (e forse anche entusiasta, purtroppo), con più esperienza alle spalle, più mirato.
Ricordo ancora il primo anno in cui ho partecipato, accreditata come blogger. Ero presa da una sorta di frenesia, desiderosa di essere parte di questo mondo rutilante che ruotava intorno al cibo, avida di conoscere, scoprire, assaggiare, farmi raccontare i prodotti e la loro storia. Ricordo tanta confusione, la difficoltà ad orientarmi tra i vari stand, lo stupore provato di fronte a certe novità, la meraviglia di alcuni packaging.
Quest’anno Taste si terrà tra il 4 e il 6 febbraio e chissà come sarà. Ho qualche aspettativa e diverse perpessità, ma finchè non sarò stata sul posto non ha senso fare pronostici. “Se un si va un si vede”, come dice una mia amica 😉
Nell’attesa, meglio pensare a queste brioche salate al pesto, ultime sfornate nella serie di lievitati che in questi mesi freddi stanno invadendo la mia cucina, complice anche la passione di Dante per questo tipo di prodotti da forno. Per tutti i prodotti da forno, a dire il vero.
L’impasto delle brioche salate al pesto è molto semplice da fare, l’unico (minimo) impegno che richiede questa ricetta è la formatura. Non è particolarmente complessa ed è tutto sommato molto simile a questa delle brioche intrecciate alla cannella. Del resto, mi rendo conto di avere una vera e propria fascinazione per gli intrecci, di pane o di brioche che siano, e oso dire che questa non sarà l’ultima ricetta che prevede questo tipo di formatura.
In ogni caso, una volta capito come si fa l’intreccio, ci vuole un attimo e l’aspetto finale è molto d’effetto quando si presentano in tavola.
Per fare delle brioche belle alte, invece che poggiarle direttamente sulla teglia per la cottura, le ho inserite dentro agli stampini da muffin e devo dire che il risultato mi è piaciuto molto.
L’impasto delle brioche al pesto rimane piuttosto soffice per un paio di giorni, ma il trucco di spennellare le brioche salate al pesto con un po’ di burro non appena escono dal forno le renderà, oltre che più gustose, anche più morbide nel tempo. Un altro upgrade nella scala della golosità consiste nell’aggiungere un po’ di parmigiano grattugiato nell’impasto, circa 40-50 g, sostituendolo alla stessa quantità di farina, oppure cospargerne un po’ in superficie nel momento in cui spennellate le brioche con il burro.
Ovviamente, un elemento fondamentale per la buona riuscita delle brioche salate al pesto è la scelta del pesto giusto. A me piace farlo in casa, ma devo dire che proprio a Taste ho scoperto un pesto imbattibile, il pesto San Bennato de Le salse di Baronti. Si tratta di una piccola produzione artigianale della provincia di Firenze, realizzato con basilico ligure DOP, pinoli della Tenuta di San Rossore (PI), olio extravergine di oliva italiano e Grana Padano DOP.
È un pesto dalla consistenza incredibile, cremoso ma al tempo stesso non troppo liscio, leggermente granuloso, con qualche pinolo intero e soprattutto senza aglio che – non me ne vogliano i puristi – ma a me crea sempre qualche problemino digestivo. Invece con questo pesto zero problemi…se non che crea dipendenza!
Per le brioche salate, in ogni caso, avrete bisogno di un pesto non troppo liquido, piuttosto consistente, così che non scivoli via troppo nel momento della formatura. A questo scopo, può essere utile usarlo ben freddo di frigo e cercare di velocizzare il più possibile la realizzazione degli intrecci, per evitare di surriscaldarlo.
Bene, mi pare di aver detto tutto. Ah no, l’ultima cosa: le brioche salate al pesto sono ottime anche da sole, ma sono perfette per accompagnare salumi e formaggi, o anche dell’hummus perché no. E adesso, via con la ricetta.