A volte le ricette impiegano anni per arrivare su queste pagine, ma poi arrivano.
È il caso di questa spirale salata farcita di tanto formaggio fresco e spinaci, la cui ispirazione viene da un libro regalatomi ormai molti anni fa da un caro amico e custodito con cura nei miei archivi digitali.
L’amico in questione è Biagio e il suo blog (Gløgg the Blog) è una miniera di ricette golose, torte e dolcetti sempre nuovi e alla portata di tutti, accompagnati da aneddoti e racconti della sua vita di giramondo coltissimo che non mi stancherei mai di ascoltare.
Il libro da cui viene questa spirale salata è invece Mamushka, di Olia Hercules, autrice ucraina diventata nota ai più solo nella triste occasione della guerra in corso nel suo Paese, ma che ha alle spalle una lunga carriera come cuoca e come scrittrice di cibo. Questo è il suo sito, se volete conoscerla meglio.
La ricetta in questione si chiama vertuta (immagino che la radice di questa parola rimandi al latino vertere, ossia avvolgere, ma non ne ho certezza) ed è di fatto una spirale salata ripiena, costituita da una pasta all’acqua, stesa sottilissima e farcita – nella versione di Olia – con tanta feta. Una ricetta che mi ha subito fatto gola, ma vi pare che potessi non apportare qualche modifica? No, ovviamente.
Ho lasciato intatta la pasta, che è la vera caratteristica della vertuta, e ho personalizzato il ripieno aggiungendo pecorino fresco e spinaci saltati. Per gli spinaci mi sono rivolta ai miei amici de La verde fattoria, azienda toscana a carattere familiare che lavora verdure a foglia e legumi, per il cui sito web ho curato foto e ricette.
La pasta, dicevamo, è una sfoglia sottilissima di farina ed acqua, resa più elastica dal fatto che l’acqua si aggiunga tiepida. Si inizia a stendere con il mattarello e poi si prosegue con le mani (tenendola sollevata e allungandola con il dorso delle mani, per la precisione), allungandola e stirandola fino a farla diventare quasi trasparente.
Come sempre, il coraggio mi fa difetto e – per paura di romperla – non l’ho fatta proprio sottilissima come la foto che si vede sul libro di Olia, ma mi sembra comunque un buon compromesso. E, in ogni caso, lei stessa di che che qualche “strappo” qua e là non comprometta la riuscita della ricetta, quindi siate più audaci di me!
Una volta farcita, arrotolata e avvolta su se stessa a formare una spirale, viene spennellata con uovo sbattuto e, nella mia versione, cosparsa di semi di sesamo. Quello che mi ha colpito quando ho visto la ricetta sul libro di Olia è stata proprio la superficie dorata e croccante, che fa venire voglia di affondare i denti e scoprire il saporito ripieno.
La spirale salata è un piatto perfetto per un pic nic, una gita in spiaggia, un aperitivo con gli amici. È ottima ancora tiepida o anche il giorno seguente, soprattutto se la conservate fuori dal frigo (ma mai per più di 24 ore e soprattutto non se è troppo caldo).
Se vi interessano altre torte salate a base di formaggio, vi segnalo questa torta salata a base di pasta fillo, crescenza e carciofi (una delle mie preferite in assoluto), la crostata salata con panna cotta al parmigiano e pomodorini, oppure questa con sgombro piccante e verdure primaverili.