6 Maggio 2019

Tiramisù bianco al rabarbaro caramellato

Non so se la primavera si deciderà ad affermarsi prima che arrivi definitivamente il turno dell’estate. Quel che so è che inizio ad aver voglia di ricette più fresche e leggere, di dolci al cucchiaio e di frullati, di tiramisù alla frutta e gelati.
L’occasione di soddisfare questa voglia si è presentata sotto le sembianze di rabarbaro, un rizoma che avrà anche mille virtù, ma quella principale per cui viene ricercato è il suo fenomenale colore. Un rosa acceso e quasi fluo, che associato alle leggere solcature che ne costituiscono la superficie lo rende perfetto per le composizioni più scenografiche su torte e crostate.

È un ingrediente molto diffuso in ambito anglosassone e anche in Europa Centrale, ma in Italia è molto difficile da trovare. Sono pochi i produttori che lo coltivano e lo spediscono e il costo è generalmente molto elevato.
Qualche giorno fa, però, un chilo di gambi di rabarbaro è arrivato magicamente nella mia cucina, portato da un elfo benevolo per la mia gioia. Così mi sono data alle sperimentazioni e questa è solo la prima ricetta che vi propongo.

Tra i tanti tiramisù che si potevano fare, come il tiramisù pan di stelle che imperversa nelle gallery di mezzo Instagram, io ho scelto una versione atipica: un tiramisù alla frutta, senza uova, senza mascarpone e persino light…forse mi contesteranno anche il nome di tiramisù.
La consistenza, tuttavia, è la stessa: una base di panbrioche, una crema leggerissima di ricotta e yogurt (per me di capra) e tutta la dolcezza del miele. Il risultato finale è un mix di acidulo e dolce che piacerà a chi non ama i dessert stucchevoli.
Se invece volete smorzare il fattore acidulo, vi consiglio di sostituire lo yogurt di capra con un semplice yogurt greco e di usare un miele non troppo acido o con aromi troppo pungenti.

Anni fa avevo avuto modo di comprare un po’ di rabarbaro in Francia e lo avevo usato per questa galette al rabarbaro con crema frangipane e miele, ma ammetto che il sapore del rabarbaro di per sé non lo ricordavo molto. E l’aspetto comico di tutta la storia è che…di sicuro non rientra tra i miei ingredienti preferiti 😀

In ogni caso, visto che non si trova poi così facilmente, potete sempre sostituirlo con delle fragole (o delle ciliegie, non appena arriveranno) e saremo tutti contenti 😉

Tiramisù bianco al rabarbaro caramellato

Porzioni: 4       Tempo di preparazione: 30 minuti       Tempo di cottura: 10 minuti

Ingredienti

300 g di ricotta di pecora
220 g di yogurt di capra (o yogurt greco)
70 g di miele di acacia + un po’ per lucidare
8 fette di panbrioche spesse circa 1 cm

3 gambi di rabarbaro
30 g di zucchero semolato + 15 g per lo sciroppo

mandorle a lamelle (per guarnire)

Montate insieme la ricotta, lo yogurt e il miele con delle fruste elettriche e conservate in frigo.

Lavate il rabarbaro e tagliatelo in segmenti lunghi circa 4 cm, poi tagliateli in tre o quattro parti in senso longitudinale. Disponetelo su una teglia rivestita di carta da forno e cuocetelo a 190°C per circa 10 minuti, fino a quando non è leggermente tenero.

Tostate le fette di panbrioche per 3-4 minuti nel forno a 200°C con la funzione grill, girandole una volta.
Ritagliate dalle fette di panbrioche 8 dischi del diametro dei bicchieri che andrete ad usare.

Fate sciogliere 15 g di zucchero in 30 ml di acqua portando ad ebollizione e tenete da parte.

Distribuite un cucchiaino di crema di ricotta sul fondo del primo bicchiere, poi una fetta di panbrioche, spennellatela appena con lo sciroppo, unite qualche pezzo di rabarbaro e ancora un cucchiaio di crema di ricotta. Proseguite con la seconda fetta di panbrioche e terminate con la crema di ricotta.
Riempite alla stessa maniera gli altri bicchierini e riponete in frigo per qualche ora.
Prima di servire, decorate la superficie con due pezzetti di rabarbaro, qualche goccia di miele e lamelle di mandorle.

 

4 risposte a “Tiramisù bianco al rabarbaro caramellato”

  1. Stravagaria ha detto:

    Per quanto il tiramisù tradizionale abbia i suoi pregi io lo trovo un po’ stucchevole, sarà che il mascarpone non mi trova sempre sostenitrice. Diciamo che in pieno inverno qualche cucchiaiata riesco a mangiarla ora, malgrado il freddo, preferirei senz’altro il tuo che ha quel che di acidulo che solitamente preferisco. Avevo lasciato un commento sotto il post dei ravioli ma non lo vedo… comunque pollice su anche per i ravioli! Buona giornata milanese!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ciao Viv! Se ti piacciono i sapori aciduli questo fa decisamente per te! Io invece nel tiramisù classico ci affogherei 😀 Comunque i tuoi commenti li vedo, non so perchè però me li mette sempre in approvazione, come se fosse sempre la prima volta che scrivi… Adesso propov a controllare.

  2. Mile ha detto:

    Il colore è bellissimo. Io non ho ancora capito se mi piace dal momento che l’unica cosa che l’ho usato x un dolce il sapore era troppo tenue x farmi una idea. La tua proposta però mi piace molto e nel rispetto della tradizione lo chiamerei dolce al cucchiaio in barattolo

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