Di bambine letterarie ce n’è un’infinità, ma due sono quelle che mi hanno totalmente conquistato fino ad ora.
La prima è la piccola Scout del Buio oltre la siepe, il cui serio candore rimane insuperato e insuperabile.
La seconda, a sorpresa, l’ho incontrata in un giallo di Alan Bradley “The sweetness at the bottom of the pie”, ambientato nella campagna del Devonshire degli anni Cinquanta.
Cito il titolo in inglese perché: 1. è la lingua in cui l’ho letto e mi ci sono affezionata, 2. in italiano è stato tradotto con Delitto nel campo di cetrioli, che mi pare non abbia esattamente lo stesso fascino.
Dico che l’incontro con la piccola Flavia è stato una sorpresa perché il libro è tutto sommato molto leggero, il genere di libri nei quali – a torto – non mi aspetto di trovare dei personaggi che lasciano il segno. E a volte mi devo ricredere.
Orfana di madre, con un padre anaffettivo e due sorelle maggiori dispettose e diversissime da lei, Flavia avrebbe potuto diventare la Cenerentola triste dei nostri tempi. Invece, è tutto il contrario.
Coraggiosa e intuitiva, Flavia ha una lingua che difficilmente riesce a tenere a freno, e sarebbe un peccato che lo facesse, perché dotata di un umorismo caustico che lascia ancora più divertiti se immaginato sulle labbra di una ragazzina.
Il nome stesso, con la sua idea di solida antichità e il richiamo al mondo latino, sembra porre un baratro tra lei e le sorelle Dafne e Ofelia, ben più eteree anche nell’animo.
Flavia è un piccolo genio della chimica, che studia e mette in pratica nel laboratorio di un suo nobile avo; una scienziata nell’animo, curiosa del mondo, recettiva e fiera. Quando scopre un cadavere nell’orto dell’antica residenza di famiglia, invece di essere traumatizzata come ogni undicenne che si rispetti, inizia ad indagare da sola, seguendo una pista che la porta indietro nel tempo, fino all’infanzia del suo papà, che nel frattempo è stato accusato dell’omicidio.
Il libro vola via rapido, tra le scorribande di Flavia alla ricerca della verità, personaggi ben descritti e caratterizzati e la scoperta di nuove tessere di un puzzle che si rivela sempre sempre più complesso.
La trama è ben congegnata, anche se forse un po’ debole rispetto ad altri gialli, ma la lettura è così piacevole che quasi non ci si fa caso.
Una volta finito, vi dispiacerà immensamente. Almeno fino a quando non scoprirete che è solo il primo volume dei sei che compongono la serie di Flavia Del Luce. Le indagini continuano.
Ciao, grazie di questo suggerimento. Non l’ho ancora letto ma poichè condivido il tuo incanto per la bimba del ‘buio oltre la siepe’.. mi hai convinto a leggere anche questo.
Grazie della fiducia Antonella…spero che ti piacerà 🙂
Ti avevo scritto su fb che non avevo letto questo episodio è invece mi ero sbagliata. Appena ho letto del cadavere nel campo mi si è accesa una lampadina e sono andata a controllare sul blog. Considerando che l’ho letto nel 2013 ci sta che me ne fossi scordata… ricordo però che Falvia era stata una piacevole scoperta anche per me. Queste ragazzine sagaci dalla lingua affilata ci piacciono molto
Ahahah, è vero! Chissà che anche io non ne abbia letto da te? Mica mi ricordo!
Un libro che scorre veloce e credo finirà nella lista dei libri da leggere magari già durante le vacanze 😉
Io ho preso il secondo della serie, aspetto che arrivi e mi metto al lavoro 😉