2 Luglio 2018

Pomodori ripieni di riso, seppie e zafferano

Pochi giorni fa sono stata a Bologna. La conoscevo, ci ho anche vissuto qualche mese. Ma non la ricordavo così. Sarà stata la compagnia, sarà stato che avevo bisogno di una pausa, ma ne sono rimasta incantata. Una bellezza quieta, un po’ sciupata, senza smalto.
Una bellezza mai sbandierata, ma che esiste ad ogni passo.

Le vie laterali, i portici consunti, palazzi dai muri rosso mattone, gli edifici che lasciano spazio al cielo. Le botteghe storiche che ancora resistono, con le loro belle insegne e le vetrine ferme nel tempo. Le piazze che si aprono all’improvviso, mai troppo grandi, ognuna con la sua personalità. E l’aria delle colline, che si sente fino in Piazza Maggiore.

Le persone di una cortesia commovente, che lascia sorpresi, tanto non ne siamo più abituati. E la gente in giro. Gente vera, bella, fiduciosa. Niente orde di turisti  in mezzo alle quali vagano pochi cittadini incarogniti, come ormai succede a Firenze. Era come se tutti fossero cittadini, lì, proprietari e custodi della città, felici di viverla con disinvoltura e senso di appartenenza.

Camminare sotto i portici, leggere nomi di vie note e sentire risuonare in testa le canzoni di Guccini era tutt’uno. E la curiosità dell’adolescenza, la fame di scoperta e di vita mi è tornata alla mente. E poi la salita al santuario di San Luca, lungo i suoi 4 km di portici, in una domenica tersa e quieta e il pensiero di quel Jack Frusciante è uscito dal gruppo, ormai vecchio anche lui.

Bologna è stato un viaggio dentro di me, una finestra dalla quale ho visto quel che ho abbandonato, e che invece rivorrei indietro.

Una ricetta che è un classico dell’estate, che fanno tutte le mamme e che finora avevo sempre mancato. I pomodori ripieni di riso sono semplicissimi eppure magicamente gustosi e saporiti. Io li ho riempiti con un riso condito con seppie e e zafferano e portato a cottura con l’acqua di pomodoro.
In genere per questo tipo di preparazione si usano i pomodori tondi lisci, ma nell’orto non li abbiamo e allora li ho sostituiti con i pomodori cuore di bue e mi sembra che la preparazione non ne abbia risentito affatto.
Sono buoni anche freddi e vi consiglio di farne un po’ di più, visto che ci siete…potrebbero risolvervi il pranzo dei giorni a venire.

Pomodori ripieni di riso, seppie e zafferano

Preparazione 20 minuti
Cottura 1 ora
Tempo totale 1 ora 20 minuti
Porzioni 4 pomodori

Ingredienti
  

  • 4 grandi pomodori mediamente maturi tondo ramato ma va bene anche cuore di bue
  • 160 g di riso per me, integrale
  • 250 g di seppie pulite
  • 10 stimmi di zafferano
  • 1/2 cipolla di Tropea
  • olio extravergine di oliva
  • 10 foglie di basilico
  • sale

Istruzioni
 

  • Lavate i pomodori e asciugateli. Tagliate la calotta a un paio di cm dalla sommità e tenetela da parte.
  • Svuotate i pomodori, prima incidendo la polpa con un coltellino appuntito e poi con un cucchiaino, avendo cura di non romperli. Salate l’interno dei pomodori e metteteli a scolare su una gratella, a testa in giù.
  • Mettete la polpa e il succo dei pomodori in una ciotola e frullateli con il frullatore a immersione. Salate, condite con un filo d’olio e tenete da parte.
  • Pulite le seppie e tagliatele a striscioline.
  • Riscaldate appena il pomodoro frullato e scioglietevi lo zafferano.
  • Affettate finemente la cipolla e fatela appassire in 3 cucchiai di olio, a fuoco bassissimo.
  • Unite il riso, fate tostare un minuto a fiamma vivace, poi unite le seppie e fate rosolare un altro minuto.
  • Unite il pomodoro frullato a poco a poco come per fare il risotto, mescolando di continuo. Unite anche 4 o 5 foglie di basilico e proseguite la cottura per 15 minuti circa, aggiungendo un po’ di acqua calda se il riso dovesse asciugarsi troppo. Quando spegnete il fuoco ci deve essere ancora un po’ di liquido.
  • Aggiustate di sale, spegnete e fate intiepidire appena il riso, poi riempitevi i pomodori fino all’orlo, unendo anche il liquido.
  • Disponete i pomodori in una pirofila, copriteli le loro calotte, irrorate con un po’ olio, unite il resto del basilico e infornate a 180°C per 30-40 minuti circa.

Note

il tempo di cottura in forno varia a seconda del riso che usate. Io avevo un riso integrale che richiedeva una lunga cottura e quindi l’ho tenuto un’ora.

10 risposte a “Pomodori ripieni di riso, seppie e zafferano”

  1. Antonella ha detto:

    Ciao, molto bella e ‘sentita’ la tua descrizione di Bologna, città che conosco pochissimo, mi hai incuriosito! Perfetti per l’estate questi pomodori ripieni, io in genere li faccio con un riso semplice, l’idea di utilizzare per il ripieno riso con le seppie per me è nuovissima. grazie!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ciao Antonella, ti ringrazio per le tue parole, mi fa sempre piacere suscitare qualche emozione in chi legge 🙂 I pomodori così era la prima volta che li facevo, anche io ho sempre usato solo il riso semplice…ma devo dire che vengono molto più saporiti!
      Grazie ancora e buona domenica!
      Alice

  2. Silvia ha detto:

    Jack Frusciante… Ohiohi. Che flash. E la cittadina incarognita… Pure! Mobilità su Bologna!?
    Bellissima la foto dei pomodori , non c’è sfondo acrilico che regga il confronto .

  3. Stravagaria ha detto:

    Non so se è la cucina lombarda che li snobba o la mia mamma in particolare, ma non li ho mai mangiati né da piccola né da grande. Eppure hanno un’aria così invitante… li proverò!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ma sai che pubblicandoli ho scoperto che al nord sono praticamente sconosciuti mentre sono diffusissimi a Roma! E pensare che io credevo fossero un piatto trasversale… Però anche in Toscana sono un must eh… provali, dai 🙂

  4. Mile ha detto:

    Ma sai che é da tanto che dico che voglio tornarci?!
    Bella gustosa e ricca la tua proposta. Un abbraccio Alice!

  5. Rebecca ha detto:

    Io ci vivo.. e la amo. Amo il suo mattone rosso, i palazzi scrostati, la quiete… ahhh la quiete delle notti estive, o l’ovatta e la nebbia di quelle invernali, che senti suonare i passi altrui sotto i portici. per me è sempre una scoperta, (ci vivo da soli 33 anni 😉 ) sempre viva, con il respiro affaticato dall’afa, accogliente.
    “Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano ed il culo sui colli”
    Io le strade di Jack frusciante me le sono rifatte tutte mille volte, quelle di Stendhal, di Dalla e di Guccini ma sono sempre morbide nei miei pensieri, come quando penso alle estati di quando ero bimba. ecco, la mia città mi fa sempre questo effetto, come ricordarsi dei momenti belli di quando si era bimbi.
    E stasera faccio i pomodori 😉

    • panelibrienuvole ha detto:

      Che parole meravigliose che hai scritto, Rebecca. Sicuramente hai descritto Bologna con maggior precisione e passione di me, che ci sono stata solo per poco tempo. Mi hai fatto venire voglia di tornarci ancora, e ancora. Me le rileggo e sogno attraverso i tuoi occhi e miei ricordi. Grazie! 🙂

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