Non c’è maggior soddisfazione che guardare gli amici mangiare le cose che hai preparato per loro. In fondo, il senso ultimo del cucinare è questo: far star bene le persone care. E tuttavia, ogni volta a questo piacere si associa un leggero disagio, che difficilmente saprei spiegare. Quando porto in tavola un dolce, vorrei eclissarmi. Vorrei osservare non vista le facce dei miei amici per cogliere le loro espressioni spontanee, e non solo perché in mia presenza sarebbero prive dei condizionamenti della buona educazione e dell’affetto, ma anche perché provo imbarazzo a stare lì ferma a ricevere complimenti. Ci credo, che siano sinceri e sentiti, ma mi imbarazza lo stesso, come se stessi lì solo per ricevere lodi. Io invece vorrei nascondermi, guardare da lontano le facce di chi assaggia, sentire i commenti, vedere il piacere (spero) nei loro volti e godere di questo. Una specie di pasticcere silenzioso, la cui soddisfazione risiede nel gusto altrui, che lavora alacremente solo per stupire la vista, stimolare i sensi e gratificare il palato. Vabbè, forse sto esagerando, ma avete capito il senso. Visto che però questo non è possibile, se non nei miei sogni, amici che leggete, vi prego: fate finta di niente e continuate a dire che i miei dolci sono buoni! 😀
200gdi farina 00o 170 di farina 00 e 30 g di farina di nocciole
100gdi burro freddo di frigo
1cucchiaio di zucchero a velo
3o 4 cucchiai di acqua ghiacciata
un pizzico di sale
per il ripieno
2pesche nocicirca 250 g al netto degli scarti
3susinecirca 200 g al netto degli scarti
2cucchiai di mirtilli
3cucchiai di zucchero semolatocirca 75 g
1cucchiaino di maizena
2cucchiai e mezzo di farina di nocciole
per completare
un uovo
un cucchiaio di latte
zucchero a velo
Instructions
In una ciotola, mescolate la farina con il sale e lo zucchero. Unite il burro freddo a cubetti e lavoratelo con le mani, sbriciolandolo e “rivestendolo” di farina fino ad avere un impasto slegato e bricioloso.
Unite i cucchiai di acqua freddissima e impastate quanto basta per far stare l’impasto in sè. Compattatelo velocemente, appiattitelo, avvolgete nella pellicola e mettetelo in frigo per 1 h e 30′ almeno.
Potete fare l’impasto anche con l’impastatrice, usando l’attacco a foglia e mettendo l’acqua solo alla fine: sarà molto più veloce. Se usate una parte di farina di nocciole al posto della 00, può darsi che vi serva più acqua di quante ne ho messa io: è meglio aggiungere un cucchiaio alla volta e fermarsi quando l’impasto è sufficientemente compatto e uniforme.
Lavate la frutta, tagliatela a pezzi (o a spicchi, se volete un risultato più ordinato) e mescolatela delicatamente con lo zucchero e la maizena.
Riprendete la pasta dal frigo e iniziate a stenderla con un mattarello su un piano leggermente infarinato o su un foglio di carta da forno. Date piccoli colpetti con il mattarello, cercando di schiacciare la pasta piuttosto che spingerla. La sostanza è che non dovete riscaldarla troppo o il burro si scioglierà e dopo la cottura non sarà più friabile.
Cercate di ottenere un disco dello spessore di 3-4 cm e poi rifinite i bordi con un coltello a lama liscia.
Cospargetela con la farina di nocciole, poi versatevi al centro la frutta (eventualmente sgocciolata dal liquido che avrà formato), lasciando tutto intorno un bordo libero di 2 cm. Mettete sopra al resto della frutta anche i mirtilli.
Ripiegate il bordo verso il centro, cercando di non far sovrapporre troppo i lembi. Riponete in frigo per 20′.
Trascorso questo tempo, sbattete l’uovo e il latte con una forchetta e spennellate la superficie della pasta. Infornate a 180°C per 35-40′. Sfornate quando la crosta è bella dorata e asciutta.
Notes
io ho tagliato la frutta a fettine regolari e ho deciso di dare un’aspetto “ordinato” alla galette. Nulla vieta che versiate la frutta in maniera casuale, senza ricercare un disegno geometrico: farete sicuramente prima. L’importante è che i pezzi non siano troppo grossi o non si ammorbidiranno a sufficienza.
se non avete a disposizione la farina di nocciole, potete farla semplicemente a partire da nocciole spellate e tostate, frullandole per pochi secondi nel frullatore, cercando di non sruriscaldarle troppo.
Troppo carine quelle mani che dispensano zucchero a velo…
E comunque se proprio ci tieni, verrò a mangiare i tuoi dolcetti con obbligo di impassibilità, se è per farti felice mi presto, eh! Troppi complimenti non sia mai che ti destabilizzino. il problema è che i tuoi dolci sono buonissimi e si vede… già solo a guardar le foto vien da sorridere!
Ahahah, ma a me fa piacere se mi fanno i complimenti…però vorrei sentirli da dietro uno schermo! 🙂 Grazie Viv…per fare quella foto dci ho perso un sacco di tempo!!
Inquietante o meno a me questa galetta strapiace ! E ricevere i complimenti non è la fine del mondo…basta non darli per scontati come diceva una mia zia (classe 1905 eh ) ! Della serie “fingere leggermente fa sempre bene”…
Quando porto qualcosa in tavola cucinato da me per gli amici ho sempre un po’ di ansia, nutro il piccolo terrore di non soddisfare le aspettative, o di non riuscire a trasmettere il piacere che ho avuto nel preparare qualcosa per gli altri.
Questo dolce lo trovo delizioso e credo ti rappresenti.
Ho seguito la disquisizione sulla foto, se era inquietante o meno, a me piace molto. Trovo importante provare cose nuove, anche nella fotografia, io spesso mi adagio su ciò che è “sicuro”. Brava! Un bacio
Anche io sono sempre agitata! E mi sembra che non sia mai venuto come doveva…o come lo volevo. E poi alla fine va sempre bene…quanto siamo complicate 🙂 Grazie per il parere sulla foto…per me è importante 😀
E’ vero, c’è sempre quella strana strana situazione di imbarazzo da una parte (speriamo che piaccia!) e la gratificazione dei complimenti (speriamo siano veri! :-D). Non se ne esce mi sa. Ma alla fine, se le cose le assaggiamo anche noi, lo sappiamo se una cosa era veramente buona o no 🙂
Questa lo era, si vede 😀
e’ tutta l’estate che voglio preparare e mangiare delle gallette di frutta. Dici che sono ancora in tempo a prepararle? Comunque ti capisco, io quando ho gente a cena ho sempre paura che mi vada storto qualcosa e quindi molto spesso servo i piatti, poi mi cerco qualcosa da fare nel mentre che i commensali assaggiano i primi bocconi. 😀
[…] Dall’Italia passiamo alla Francia, famosa per le sue bontà dolci e burrose. Questa ricetta della galette è opera di Alice che ce la descrive nel suo blog Panelibrienuvole, le sue tre passioni che ritroviamo nelle ricette che propone. Fortemente convinta che “cucinare è una forma di amore e di cura, per sé e per gli altri” ci dimostra la sua forma di amore nella ricetta della Galette di pesche e susine. Qui la ricetta completa […]
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Che meraviglia… voglio provarla ho giusto in casa delle pesche buonissime portate dalla mia sicilia! A presto LA
Fammi sapere…a me le galette piacciono tanto! 😀
Eheh! Quanto ai condizionamenti della buona educazione e dell’affetto con me vai sul sicuro! Ripeto, le foto tutte nere sono bellissime!
Infatti so che nel tuo caso posso contare su un parere spassionato. e quindi importantissimo! 😀
Troppo carine quelle mani che dispensano zucchero a velo…
E comunque se proprio ci tieni, verrò a mangiare i tuoi dolcetti con obbligo di impassibilità, se è per farti felice mi presto, eh! Troppi complimenti non sia mai che ti destabilizzino. il problema è che i tuoi dolci sono buonissimi e si vede… già solo a guardar le foto vien da sorridere!
Ahahah, ma a me fa piacere se mi fanno i complimenti…però vorrei sentirli da dietro uno schermo! 🙂 Grazie Viv…per fare quella foto dci ho perso un sacco di tempo!!
Inquietante o meno a me questa galetta strapiace ! E ricevere i complimenti non è la fine del mondo…basta non darli per scontati come diceva una mia zia (classe 1905 eh ) ! Della serie “fingere leggermente fa sempre bene”…
Le zie la sanno sempre lunga… 😉
Quando porto qualcosa in tavola cucinato da me per gli amici ho sempre un po’ di ansia, nutro il piccolo terrore di non soddisfare le aspettative, o di non riuscire a trasmettere il piacere che ho avuto nel preparare qualcosa per gli altri.
Questo dolce lo trovo delizioso e credo ti rappresenti.
Ho seguito la disquisizione sulla foto, se era inquietante o meno, a me piace molto. Trovo importante provare cose nuove, anche nella fotografia, io spesso mi adagio su ciò che è “sicuro”. Brava! Un bacio
Anche io sono sempre agitata! E mi sembra che non sia mai venuto come doveva…o come lo volevo. E poi alla fine va sempre bene…quanto siamo complicate 🙂 Grazie per il parere sulla foto…per me è importante 😀
E’ vero, c’è sempre quella strana strana situazione di imbarazzo da una parte (speriamo che piaccia!) e la gratificazione dei complimenti (speriamo siano veri! :-D). Non se ne esce mi sa. Ma alla fine, se le cose le assaggiamo anche noi, lo sappiamo se una cosa era veramente buona o no 🙂
Questa lo era, si vede 😀
Hai ragione! La vera riprova è quella. L’ho sempre detto che sei saggio 🙂
e’ tutta l’estate che voglio preparare e mangiare delle gallette di frutta. Dici che sono ancora in tempo a prepararle? Comunque ti capisco, io quando ho gente a cena ho sempre paura che mi vada storto qualcosa e quindi molto spesso servo i piatti, poi mi cerco qualcosa da fare nel mentre che i commensali assaggiano i primi bocconi. 😀
Anche io faccio così!! Per non stare lì ferma ad aspettare! 😀
E comunque, sì, sei super in tempo direi :_)
[…] Dall’Italia passiamo alla Francia, famosa per le sue bontà dolci e burrose. Questa ricetta della galette è opera di Alice che ce la descrive nel suo blog Panelibrienuvole, le sue tre passioni che ritroviamo nelle ricette che propone. Fortemente convinta che “cucinare è una forma di amore e di cura, per sé e per gli altri” ci dimostra la sua forma di amore nella ricetta della Galette di pesche e susine. Qui la ricetta completa […]