Incredibile. In tre anni di suggestioni e divagazioni, non ho mai parlato di Follonica.
Il mio Eden personale, l’età dell’oro a cui sempre torna il mio cuore. Strano davvero.
Forse perché si tende a proteggere le cose cui si tiene veramente e quei ricordi sono tra i più preziosi che ho.
Si partiva in questi giorni, al tempo delle ciliegie. I nonni e gli zii andavano per primi, per sistemare il campo base; partivano carichi di stoviglie, cibarie per un reggimento e oggetti da campeggio. Solo che non andavamo in campeggio ma in una vecchia casa dalle stanze enormi e umide, con un piccolo orto accanto e il mare oltre la strada.
Io arrivavo con la seconda tranche, qualche giorno dopo, per perdere meno giorni di scuola. Mi portava il babbo e in quel viaggio in auto c’era tutto il senso di una traversata oceanica, un salpare verso la terra promessa che mi avrebbe accolta a braccia aperte, calda e conosciuta.
Le cuginette erano già lì, la retroguardia di zii e cugini più grandi sarebbe arrivata solo nei weekend o alla metà del mese, al momento delle ferie. Ma la formazione di base eravamo noi: le cugine, gli zii e i nonni. Ed erano giornate di giochi, di tuffi a capofitto contro i cavalloni, di risate per nulla, di gelati e giostre e invenzioni sempre nuove. Tre bambine nella libertà più totale, sempre all’aria aperta, sempre insieme. Dopo gli inverni in solitaria, questa era la cosa più simile ad avere delle sorelle che io abbia mai provato.
Mi stupisco, adesso, di come fossi felice, io che non ho mai sofferto la solitudine, che non ho mai chiesto di avere una sorella, che per natura tendo a trovarmi bene da sola. Ora che scrivo, realizzo che gli imbarazzi e i disagi provati da grande in compagnia altrui e la conseguente predilezione per la solitudine forse non erano così spiccati quando ero bambina. Riservata da sempre, forse allora avevo una maggiore capacità di condividere. Forse anche io, “grande” sin da piccola, da bambina ero almeno un po’ bambina.
Giugno volava via veloce, tra rare piogge, pranzi in terrazza e progetti sempre nuovi della nostra fantasia infantile. Anni dopo sono tornata a vedere quella casa di tante estati felici, ma è stato un errore. Era stata ristrutturata e mi sono messa a piangere. Allora mi sono ripromessa di non tornare mai più, per conservare nella memoria ogni angolo che vi si era rifugiato, la porta di legno verniciata di verde, il cancellino arrugginito dell’orto con quel lucchetto sempre aperto, il nespolo sul retro e i letti dai materassi sformati, nei quali ho dormito i migliori sonni della mia vita. Quello era il mio Eden.
Questa torta me l’ha suggerita quel demonio di Alessandra, che mi ha passato la ricetta facendo l’indifferente e invece secondo me sapeva benissimo che mi stava dando una bomba. Non solo calorica, ma una bomba di bontà.
Fate conto che al posto della farina ci sono i pistacchi, poi lo zucchero e tante ciliegie che la rendono morbida e cremosa…e il gioco è fatto. Ah, e contiene solo albumi, così se non resistete a farla potete sempre usare la scusa che è per usare degli albumi avanzati.
L’ho preparata per il Calendario del Cibo Italiano, che oggi festeggia, ovviamente, la ciliegia.
[…] via Torta di albumi con ciliegie e pistacchi — Panelibrienuvole […]
Credo che i ricordi delle vacanze dell’infanzia non debbano mai essere contaminati dal presente, forse è per questo che non mi sono mai avventurata a fare una gita per rivederli. Gli anfratti e le pietre conservano la loro magia e tutto sembra grande e pieno di allegria e mistero. La torta mi vince completamente, quando presenti dei dolci è sempre così ma le ciliegie sono una vera passione
E’ vero, non è stata una cosa saggia tornare lì…ma erano tanti anni fa, ed ero ancora molto giovane. Oggi non lo rifarei. Non sapevo che avessi una passione per le ciliegie! Mi sa che siamo in tanti, forse perché ci sono per un periodo così breve che si fanno desiderare per tutto l’anno 🙂
Belli i ricordi e meravigliosa la tua torta.
Grazie!
ne voglio una fetta subitoooooooooooooooooooo. Ora mi invento qualcosa da fare per avanzare albumi 🙂
Ahahah, basta una bella crema pasticcera e sei a posto! 🙂
I ricordi delle estati durante l’infanzia sono anche per me i più preziosi. Questa torta è una meraviglia e la voglio provare presto. Un abbraccio, Dani
Grazie Daniela, spero proprio che la proverai perché secondo me è speciale! 😀
Stesso posto e ricordi tanto diversi… È buffo che le persone che più mi sono vicine adesso e che ho conosciuto da grande abbiano tutte un passato follonichese. Ma magari allora non ci saremmo piaciuti… Una sliding door si chiude ma poi una si apre, no?
Una cosa: ma tu hai il levanoccioli?
Davvero…magari ci saremmo state antipatiche! 😀
Niente levanoccioli mia cara…a mano! 😉
Non riesco a dirti se mi piace di più questa torta o le parole che hai scritto.
Non so, si fonde tutto in una sorta di emozione malinconica che ha fatto risalire in superficie, ricordi dolci e bellissimi. Magari un giorno ti racconterò quanta somiglianza hanno le mia vacanze di bimba, alle tue.
Questo post per me è la perfezione, ciò che mi aspetto di trovare in un blog ben fatto: parole incantevoli, ricette da sogno e foto struggenti.
Brava tesoro.
Alessandra ne sa sempre una più del diavolo. E comunque…. ho giusto degli albumi che mi sono avanzati e che mi sa che aspettavano proprio una torta cosi!
Di albumi ce n’è sempre a dismisura! 😀
Non so che fine abbia fatto il mio commento. Ma volevo dirti che il tuo post mi ha emozionato perché ha portato in superficie memorie assopite di gioia intensa e quel sapore di eternità che provi quando sei bambino. Ovviamente anche tanta malinconia, ma di quella bella.
Ecco, in realtà quello che volevo dirti è che questo post è l’esempio di quello che io desidero trovare in un blog ben fatto: un luogo in cui perdermi dietro parole incantevoli, immagini piene di poesia e ricette che mi fanno venire voglia di mettermi al lavoro non appena volto pagina.
Questo è il tuo blog cara Alice, un piccolo tappeto volante che riesce a portarmi lontano per un momento. Brava, brava, con tutto il cuore.
Ti abbraccio tesoro.
Ci riprovo con la speranza che questo commento sia finalmente accolto. Il tuo post ha portato in superficie ricordi meravigliosi di quel periodo in cui viviamo assaporando il gusto dell’immortalità. Ogni giorno ci sembra unico ma uguale a tutti gli altri il che ci rassicura nella sua certezza di gioia. Che malinconia e che emozione abbandonarsi al passato.
Volevo solo dirti che in questo post ho trovato tutto quello che cerco in un blog che sa farsi amare: parole incantevoli, immagini su cui sognare e ricette che mi fanno venire la voglia di cucinare non appena volto pagina. In breve la perfezione.
Sei speciale Alice. Un abbraccio tesoro.
Di certi posti si portano i ricordi di quando eravamo piccoli e tutto assume un significato diverso. A me è capitata una cosa simile, sono andato a vedere la casa dove trascorrevo le vacanze da adolescente, tutto cambiato, ovviamente, ma quei ricordi rimarranno comunque sempre.
La torta deve essere delizioza! Un po’ calorica, ma altrimenti che dolce sarebbe? Però è alla frutta 😀
Sì Fabio! Calorica di sicuro…ma quando la mangi non sembra eh 😉
Ora sono arrivati tutti insieme. Sarà meglio cancellarli?
No, me li tengo tutti perché mi hai fatto troppo felice. 🙂
Alice, conosco perfettamente quelle sensazioni e quelle emozioni… per me era il mese di luglio, la cosa si svolgeva quasi come la tua, una ciurma di zii e cugini si trasferivano a San Vincenzo e tra qui e Baratti si concentrava il mese che aspettavo per un anno intero. Comunque questa torta deve essere splendida e le foto sono dei piccoli capolavori.. ma questo già lo sai!
un abbraccio
Ambra
L’estate quando eravamo bambini aveva un sapore indescrivibile…che sensazioni, quanto tempo tutto per noi, quanti giochi…! Grazie per le tua parole cara Ambra…ti abbraccio!
mi piace sempre moltissimo leggere di te. Quando ti “sbottoni” e ti mostri bambina io vedo una bellissima personcina che già metteva tutte le carte in tavola per diventare ciò che è ora! Ovvero una golosona, splendida golosona, che sogna su una nuvola grazie all’imaginazione sviliuppata con la lettura dei libri! ti abbraccio e ti rubo non una, ma almeno 2 fette di torta!
Grazie Elena! E la descrizione non potrebbe essere più appropriata! 😀
Io apprezzo tanto quando lasci intravedere un pochino più di te sia in considerazione della tua riservatezza sia perchè condividi “pezzi” di vita che hanno contribuito alla Alice di oggi. E – come sai -la “persona” è quella che mi piace leggere e cerco, laddove possibile.
E una fetta la afferro 😉
Follonica la conosco solo per una canzone dei Baustelle di qualche anno fa, malinconica come piace a me… 🙂 Ma so bene quanto alcuni posti restino nel nostro cuore e ci sia un legame speciale che non passa con il tempo… basta un ricordo, che la mente torni lì e…
Sai che ultimamente sto provando varie ricette fatte con solo albumi? E questa tua idea “ciliegiosa” e “credenzosa” somiglia molto a quello che vorrei fare presto… 🙂
ps: adoro la foto del libro!