8 Maggio 2017

Kugelhupf di pesche sciroppate

Partiamo dal presupposto che il vero Kugelhupf non è questo. E cominciamo bene.
Infatti per Kughelhupf (o Gugelhupf) si intende un dolce che ha esattamente questa forma ma è fatto di soffice pasta lievitata, mentre qui c’è il lievito chimico.
Mi ha tradito la fidata Cucina Italiana, che lo chiamava così, e quando mi sono accorta della differenza era troppo tardi. Del resto, le versioni con il lievito chimico sono ormai molto diffuse e, anche se spurie, credo che siano altrettanto buone.

Ma questa torta è infingarda anche per un altro motivo.
È da settembre che sogno di farla, formalmente perché non avevo mai fatto un Kugelhupf (e continuo a non averlo mai fatto, tra l’altro). In realtà, invece, perché avevo delle pesche sciroppate arrivate chissà come in dispensa e che non sapevo come usare, perché – diciamocelo – non sono tutta questa prelibatezza. Se non che, mentre mi accingevo all’opera, alle nove di sera, mi sono accorta che…le pesche erano scadute! Voglio dire, avevo anche comprato lo stampo apposta…si può essere più scemi?
E così, il mattino seguente, sono andata a ricomprare l’ingrediente del quale mi volevo liberare e che mai avrei comprato spontaneamente. No comment.
kugeluphf di pesche-1b

Comunque. La torta è molto buona, anche se non di pasta lievitata. Bella burrosa e dolce quanto basta senza essere pesante. Però questa dose è molto abbondante, quindi assicuratevi di avere amici famelici e familiari compiacenti se non volete mangiarla per una settimana. Del resto, lo stampo da Kugeluphf è questo, e non si transige.

Il nome a singhiozzo svela l’origine teutonica di questo dolce, ma è molto diffuso anche in Austria, Francia e Svizzera, soprattutto nel periodo natalizio. Nella versione tradizionale è corredato di uvetta, kirsch, mandorle e canditi, e magari accompagnato da panna montata.
L’origine risale alla notte dei tempi e si dice che una volta lo sposo era solito regalare alla futura moglie uno stampo da Kugelhupf, giusto per fare patti chiari sin dall’inizio.
Ve ne lascio una fetta.

Kugeluphf pesche

Kugelhupf di pesche sciroppate

Porzioni: 10       Tempo di preparazione: 20′       Tempo di cottura: circa 1 h

Ingredienti

400 g di pesche sciroppate
350 g di zucchero
8 uova
250 g di farina 00
200 g di burro
150 g di fecola di patate
16 g di lievito chimico in polvere
scorza di limone grattugiata

Scolate le pesche, asciugatele con carta assorbente, tagliatele a dadini di 1,5 cm circa e mettetele a scolare per una mezz’ora.
Setacciate la farina con la fecola e il lievito.
Montate il burro con lo zucchero usando le fruste elettriche per 5-6′. Unite le uova una ad una e poi la scorza di limone, continuando a montare. Unite il mix di farine, incorporandolo con una spatola. Infarinate leggermente i dadini di pesca e uniteli al composto.
Imburrate generosamente uno stampo da gugelupfh (se usate quello da ciambella classica dovrà avere il diametro di 22 cm) e infornate a 160-170°C per 1 h circa. Fate la prova stecchino, a me sono serviti 5 minuti in più.

Kugeluphf pesche

14 risposte a “Kugelhupf di pesche sciroppate”

  1. silvia ha detto:

    Ma che meraviglia! La forma fa proprio torta tedesca! 😀

  2. Stravagaria ha detto:

    Che meraviglia! Tutto quanto… lo stampo, la consistenza e il buffo equivoco delle pesche. Io però ricordo con nostalgia le pesche sciroppate che faceva mia nonna quando ero piccola: comprava le cassette di pesche durante le vacanze in montagna direttamente dal contadino e le cuoceva in una grande pentola così poi avevamo queste prelibatezze da portarci a casa… niente a che vedere con quelle che si comprano al supermercato.

    • panelibrienuvole ha detto:

      Eh, ma sicuramente quelle fatte in casa sono tutt’altra cosa! Io non ho mai avuto la fortuna di assaggiarle, ma mi vedo il pentolone di tua nonna e immagino il profumo che si sprigionava all’apertura di quei vasetti… 🙂

  3. Francesca ha detto:

    Che meraviglia questo dolce, viene voglia di gustarlo davanti ad un buon tè caldo!

  4. Fabio ha detto:

    Adoro questo dolce per tutto, lo stampo, la forma ed il sapore. Mi piace questa versione alle pesche sciroppate che lo rendono molto invitante.

  5. Margherita ha detto:

    Ho fatto un orecchio al mio giornale preferito, comprato qualche anno fa qui a Montreal, dove ci saranno 100 dolci, uno più bello dell’altro. Questo qui- perché per me il nome é impronunciabile- mi ispira da tanto, era l’idea di comprare un nuovo stampo che mi ha sempre trattenuta.
    Le pesche sciroppate sono la mia passione fin da quando ero una bambina (mangiavo di nascosto quelle di mia nonna dalla cantina) e quindi appoggio la tua versione senza canditi, uvetta e chi ne ha più ne metta!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Via, mi state facendo pentire di aver denigrato le pesche sciroppate..forse devo solo assaggaire quelle giuste 😀
      Ma…questa rivista non è che si può avere?! 😉

  6. Mile ha detto:

    E io me la prendo una fetta certo che sì con tutto il piattino.
    Ho riso per l’equivoco e sorriso per l’aggettivo “infingardo”. Ho un debole per la lingua italiana e ho un gran piacere vederla ben usata!
    Mah sì ci mancherebbe altro: anche il lievito chimico in polvere va bene anzi direi benissimo visto il risultato.
    Ti abbaraccio Alice!
    P.S.: piaciuto il giro ad “un mare di gusto” vero? 😀

    • panelibrienuvole ha detto:

      Cara Mile! Che bello vedere che c’è qualcuno che si entusiasma per una parola…anche io sono così 😀
      Mi piacerebbe vedere un kugelhupf originale però, e sono certa che tu lo sapresti fare alla perfezione!
      Il blog tour è stato davvero bello, spero di scrivere presto un breve reportage.
      Ti mando un abbraccio!

  7. Biagio ha detto:

    Ciao, Alice!!! nelle prossime ore mi accingerò a fare questo Kugelhupf, che – non so se lo sai – in Ungheria, in modo stranamente più semplice, si chiama “Kuglóf”. Devo ancora comprare le 8 uova che mi mancano! (ma non sono troppe???) 😉
    In realtà, volevo chiederti se invece della fecola di patata, posso mettere la stessa quantità (o altra…) di amido di mais. Qui dove sono è molto più facile da trovare. E ce l’ho già in dispensa! 😉 Un abbraccio dal Brasile!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ciao Biagio! Pensa che nell’originale le.uova erano 10!!! Anche a me sembravano molte ma in realtà sono proporzionate agli altri ingredienti perché lo stampo è grande. Senza dubbio puoi sostituire la fecola com l’amido di mais 🙂
      Fammi sapere!

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