21 Febbraio 2017

Biscotti al burro di arachidi

Biscotti-burro-arachidi

Io non sono una gregaria. Mai stata, nemmeno lontanamente.
Lo studio in gruppo all’università, gli sport di squadra, le uscite collettive, tutte cose delle quali ho beneficiato di rado.
Solo adesso mi rendo conto che è stata una perdita, alla quale cerco di rimediare forzando un po’ la mia natura solitaria e prendendo esempio da quelle amiche che riescono così facilmente a solidarizzare e a condividere il tempo libero.

Quello che però non comprendo è quando la voglia di fare gruppo si tramuta in un definirsi attraverso l’opposizione, ossia nel rafforzare i legami non in virtù delle cose in comune ma piuttosto per contrasto verso elementi esterni, che siano gruppi o singoli.
Credo sia un comportamento cui tutti abbiamo assistito dalle elementari in avanti e che non ho mai condiviso. E non soltanto per una questione di principio, quanto perché non mi piace etichettare, dividere tra noi e loro, approvare o disapprovare per partito preso. Se una cosa non mi piace, che la faccia un’amica o meno non importa, rimane una cosa che non mi piace.

E non credo, purtroppo, che sia così scontato. È un atteggiamento molto più diffuso di quanto si creda, anche tra persone che reputo intelligenti. Se uno non fa parte della nostra cerchia, si è subito pronti ad additare, criticare, sbeffeggiare, magari per un comportamento che, se assunto da uno dei nostri, ci lascerebbe indifferenti.
Non lo sopporto. Mi sembra infantile e insensatamente partigiano, oltre che stupido.
E buona giornata.

Biscotti-burro-arachidi

La ricetta è della super affidabile Simona Mirto di Tavolartegusto e pur essendo un classico della cucina americana fino ad ora non li avevo mai provati.
Li ho preparati come regalino di Natale per le amiche ma, sia come sia, riesco a pubblicarli soltanto oggi. Magari vi tornano comodi per il prossimo Natale chi sa.
Se possibile, vedete di non far avanzare troppo burro di arachidi dentro al vasetto perché altrimenti vi ritroverete a mangiarlo a cucchiaiate…e non è salutare!

Biscotti-burro-arachidi

Biscotti al burro di arachidi

Preparazione 20 minuti
Cottura 15 minuti
Riposo 1 ora
Tempo totale 1 ora 35 minuti
Porzioni 45 biscotti (circa)

Ingredienti
  

  • 220 g di farina 00
  • 110 g di burro a pomata
  • 110 g di burro di arachidi morbido
  • 1 uovo
  • 70 g di zucchero semolato
  • 70 g di zucchero di canna chiaro
  • 5 g di sale
  • punta di cucchiaino di bicarbonato di sodio

Istruzioni
 

  • Miscelate gli zuccheri, unite il sale, poi montate con le fruste elettriche insieme al burro e al burro di arachidi, per 2′ fino ad ottenere una crema soffice e spumosa. Aggiungete l’uovo e montate per un altro minuto. Unite la farina setacciata con il bicarbonato impastando con la spatola fino ad ottenere un composto compatto. Formate una palla, appiattitela, avvolgetela nella pellicola e mettete in frigo per almeno un’ora.
  • Trascorso questo tempo, prendete l’impasto e staccate delle piccole porzioni di pasta (15 g circa) che rotolerete brevemente tra le mani per formare delle palline. Disponetele sopra ad una teglia rivestita di carta forno e schiacciatele delicatamente premendovi una forchetta, così da ottenere le righe incise. Ponete in frigo per 20′. Infornate a 180°C per 15′.
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18 risposte a “Biscotti al burro di arachidi”

  1. Silvia ha detto:

    Dal tempo dei “barbaroi” riconoscersi attraverso la definizione del diverso è un meccanismo umano semplice quanto efficace, e secondo me non è necessariamente negativo. Come ogni presa di posizione, però, si presta a forzature; e quando le ragioni che la sostengo sono meschine, ottuse e nemiche del buon senso scatta l’irritazione… Non resta che pensare: “Ma io (noi?) non sono così!”

  2. Marta ha detto:

    Bella la tua riflessione. Amo lo sport di squadra, mi piace il gruppo (quando funziona), a l’università ne ho scoperto l’importanza tardi. Mi piace il gruppo che si crea sulla base delle affinità, dove però ognuno mantenga la propria individualità.
    Ecco questi biscotti li avrei rifatti subito, se non avessi finito a cucchiate il burro d’arachidi che ho usato recentemente per una salsa. Toccherà ricomprarlo

    • panelibrienuvole ha detto:

      Non a caso mi aveva colpito la vostra salsa dia rachidi per il pollo! Per me è una vera a propria dipendenza 😀

  3. Fabio ha detto:

    Purtroppo è vero, quando si è un gruppo si tende anche a spalleggiarsi o ad appoggiare comportamenti che normalmente non condivideremmo. Sicuramente è meglio essere sempre chiari, non è che perché si è amici, si debba sempre essere d’accordo.
    Forse in passato li ha fatti anche Anna Luisa questi biscotti, sono deliziosi!

    • panelibrienuvole ha detto:

      A volte secondo me si perde in obiettività. E invece a me piacerebbe sempre essere la stessa con tutti, in termini di giudizi e valutazioni. Ma mi rendo conto che non sia semplice.
      I biscotti, però, hanno messo tutti d’accordo 🙂

  4. Margherita ha detto:

    Io sono una che il gruppo lo ama, invece. Mi sono sempre piaciute e ancora oggi mi piacciono, le uscite di gruppo. Ma sono aperta, il mio motto é più siamo meglio é. Esclusione e giudizi non fanno per me, questo si. Credo che di questa cosa potremmo parlarne all’infinito, magari quando ci vediamo ti racconto pure un paio di episodi che mi hanno davvero lasciata basita. Mi raccomando pero, portami una dozzina di questi biscotti(sara l’effetto Simona, ma sono perfetti), visto che mentre leggevo stavo giusto facendo colazione con fette biscottate e burro di noccioline!
    Un bacione cara Alice!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ecco, Margherita, questa è l’idea di gruppo che mi piace. Inclusiva e aperta, tipica – secondo me – delle persone intelligenti e dei caratteri forti. Che non sono facili da trovare 😀
      Sono curiosa di sentire i tuoi racconti e spero che ci sia presto occasione per farlo…magari davanti ad un tè con biscotti.
      Un abbraccio!

  5. Mile ha detto:

    Già sagge parole…ho diversi ricordi distinti. E se mi soffermo un altro po’ a pensarci su, mi ritrovo anche dalla parte della “unita contro”. Non è facile stare al mondo. Credo un buon punto di partenza sia di riconoscersi largamente fallibili; il confronto e l’ascolto (ascoltare NON sentire) aiutano; concludiamo con la capacità di riconoscere i propri eorri anche e soprattutto nei confronti di chi quell’errore lo hanno “subito”. Caratteristiche umane, sulla carta, ma rare da trovare. Non molliamo Alice!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Cara Milena, come sempre hai toccato un punto fondamentale. Che noi stessi (io stessa, nonostante quello che ho scritto), non siamo infallibili e sarà certo capitato di trovarci dalla parte degli “uniti contro”. Non è bello, ma secondo me l’importante è rendersene conto e cercare di fare meglio la volta successiva. E comunque, a volte ho l’impressione di essere sempre bambina, e di non riuscire a migliorare mai me stessa…
      Grazie per le tue riflessioni sempre sagge 🙂

  6. Stravagaria ha detto:

    La penso esattamente come te e non ho mai sentito l’esigenza di entrare in un gruppo per sentirmi meglio definita. Il gruppo funziona solo nella pluralità, se diventa occasione di esclusione è potenzialmente pericoloso e impedisce di arrivare alle ragioni altrui. Il burro di arachidi? Sai che non l’ho mai assaggiato?

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ecco. Non lo assaggiare. Lo dico per te 😀
      E quel che dici è vero, a volte rischia davvero di diventare elemento di esclusione, e non c’è niente di più triste.

  7. Ely ha detto:

    Mi piace stare in gruppo e fare tante cose con chi la pensa come me, ma non nascondo mai il mio pensiero e se non piace pazienza, come dice la mia amica Renata non dobbiamo mica piacere a tutti no? Questi biscottini invece mi piacciono da impazzire e di sicuro non aspetto Natale per farli 🙂

    • panelibrienuvole ha detto:

      Verissimo! Io dovrei ripetermelo più spesso, che non si può piacere a tutti…è un pensiero liberatorio!!
      Grazie Ely 🙂

  8. Francesca ha detto:

    A me le voci fuori dal coro sono sempre piaciute, quando ovviamente alla base c’è una voglia di ribellarsi all’omologazione e si ha il coraggio di dire e avere il proprio pensiero… senza per questo sentirsi diversi o in difetto, perchè la libertà personale, di ogni idea, viene prima di tutto! Altra cosa è fare gruppo per sentirsi più forti e avere le spalle coperte, peggio ancora se il gruppo mira a screditarne altri, guardando storto… ma quello sta all’intelligenza del singolo, capire quando è bene schierarsi insieme e quando invece è meglio seguire una propria strada, in cui si crede… e poi io sono gatta a volte un po’ orsetta, sto solo con chi stimo e mi piace, vado molto a istinto e come te tendo più a “fare per conto mio”, a meno che non trovo intese belle e affinità! Che dici, quindi, mi posso prendere i biscotti un po’ staccati dagli altri? 🙂
    ps: piacere a se stessi è la più grande conquista e regalo che possiamo farci… lo sto capendo sempre di più…

    • panelibrienuvole ha detto:

      Io sono come te cara Francesca, m definisco un po’ orsetta! 😀 Ma non credo che sia poi un male, io sto bene da sola e per questo mi sembra di godermi meglio la compagnia degli altri, quando ne ho l’occasione. E anche io sarei andata a prendere i biscotti caduti un po’ più lontano… 😀

  9. Renata ha detto:

    Nella mia adolescenza sono sempre stata abbastanza sola, per ragioni che non sto qui a spiegarti per non tediarti.
    Crescendo sono diventata un “animale sociale”, sempre circondata da amici, o presunti tali. Io sono sempre stata quella che organizzava cene, feste… Sono arrivati i figli e sono cresciuti e ho cominciato ad organizzare feste per loro, per i loro amici.
    Poi sono successe due cose, la prima è stata il trasferimento oltreoceano. Mi sono resa conto che gli “amici” non erano esattamente tali. Che in pochi hanno voglia di mantenere l’amicizia a distanza. Ma quei pochi sono tenaci. Ho scoperto che le feste e le cene sono sopravalutate. Il secondo evento è stato il Covid. E qui ho scoperto che, in fondo, non mi servono presunti amici quando ho un marito e dei figli meravigliosi con cui siamo stati benissimo e continuiamo a stare benissimo.
    Ho ormai una certa età (quasi 53) e posso dire che io sto bene anche da sola, finché ho farina, burro, lievito, e zucchero nella dispensa!!!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ecco, anche se io con il tempo ho capito il valore dello stare insieme, in gruppo, nel profondo rimango un animo solitario e forse anche per questo ho risentito meno di altri della solitudine forzata causata dal Covid. Mi mancano molto gli affetti, quelli veri, ma della “folla” non ho grande nostalgia. Grazie per avermi scritto!

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