Sì, perché solo per l’MTChallenge potevo friggere.
Non chiedetemi perché io abbia questa avversione per la frittura e non cercate di farmi cambiare idea: ognuno ha le proprie fissazioni.
L’odore, la pulizia della cucina, l’alto rischio che il fritto assorba l’olio diventando immangiabile, e il tutto per una cosa che non amo particolarmente mangiare.
Ma la sfida di questo mese non lasciava scampo: pollo fritto. A pezzi. Con ossa e pelle. Mica i bocconcini, che quelli son buoni tutti a farli. No, la sfida è tecnica e si va sul difficile. Non considerando nemmeno l’idea di potermi sottrarre, mi rassegno e vado incontro al mio destino.
Martedì mattina mi appresto all’opera come se dovessi andare in guerra: finestre spalancate e porte sigillate, pentolino di acqua bollente con scorze di agrumi e chiodi di garofano in infusione, candele accese per assorbire gli odori. Mancava la tuta dei RIS di Federica e poi ero a posto. Agguerrita e al tempo stessa pronta ad una débâcle che mi sentivo già addosso. Di sicuro, con poco entusiasmo.
E invece. Quante volte ho dovuto dire queste due paroline con l’MTC? Pare che ci abbiano gusto, a smentirti. Perché alla fine è andata bene. O almeno: meglio di quanto temessi.
Niente cattivi odori, neanche troppo casino in cucina, un pollo che mi sono mangiata a pranzo con grande soddisfazione.
Uno a zero per Silvia, che ha proposto questa sfida, e partita stravinta per l’MTC, che mi fa sempre superare tabù e resistenze (per caso avete anche una cura per la paura di volare?).
Ma passiamo alla ricetta, perché in realtà non tutto è andato alla perfezione.
Il pollo impanato con uovo e pangrattato, per il quale ho seguito fedelmente la ricetta di Silvia, è venuto benissimo. Crosticina croccante, asciutta e dorata che era una meraviglia e carni tenere al punto giusto. Avrei solo dovuto tenerlo un minuto in più, credo, ma nel complesso andava bene.
La versione con sola farina, invece, che andava personalizzata, è stata un po’ avvilente perché dopo un minuto che avevo messo giù il pollo alcune parti avevano già iniziato a bruciarsi e quindi ho dovuto toglierlo prima che fosse completamente cotto (e quindi commestibile). Perché? Lo avevo infarinato con farina di mais e nocciole (poche) tritate molto finemente, quindi mi sentirei di addossare la colpa ad uno di questi ingredienti. O forse la temperatura troppo alta? Sono graditi aiuti nelle indagini, grazie.
A complemento del pollo, poi, nel più puro American style cui si rifà la ricetta, ho preparato una salsa al caprino, lime ed erba cipollina e delle cipolline borettane in agrodolce, giusto per far riposare un po’ le papille e tornare al pollo fritto con rinnovata avidità. Nella foto vedete due salsine perché, per prova, avevo fatto anche una maionese senza uova al curry verde ma dopo l’assaggio ho preferito l’altra.
Vi scrivo la ricetta esattamente come spiegata da Silvia, ma se siete interessati all’argomento fritto vi consiglio gli articoli tecnici sul sito di MTChallenge, mai come in questo caso utili e accurati: trucchi per una buona frittura, le panature, le marinature, e i migliori grassi per friggere (articolo che vi sorprenderà non poco).
1 kg di pollo a pezzi, con ossa e pelle
2 lt di olio per friggere (io ho usato quello di arachide)
farina di mais q.b.
nocciole tritate finemente q.b.
sale e pepe
per la marinatura
3 limoni
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
3 scalogni affetati
scorza di un’arancia
1 cucchiaio di miele millefiori scuro
Mettete il pollo a pezzi a marinare dalla sera precedente. Mescolate tutti gli ingredienti in una ciotola capiente e immergetevi il pollo, rigirandolo due o tre volte. Sigillate con pellicola e tenete in frigo per almeno 4 ore. Ricordatevi di tirarlo fuori almeno 1 h prima di friggerlo perché deve essere a temperatura ambiente.
Preparate un piatto fondo per appoggiare il pollo impanato, un piatto piano coperto da carta assorbente per appoggiare il pollo appena fritto e una placca da forno coperta anch’essa da carta assorbente per riporre il pollo fritto in forno e tenerlo al caldo.
Rimuovete il pollo dalla marinatura, lasciatelo scolare sopra una gratella posta su un foglio di carta da forno per mezz’ora almeno. Preparate una ciotola abbastanza capiente per contenere 3/4 pezzi di pollo alla volta e metteteci la farina di mais e le nocciole tritate; mescolate e unite sale e pepe.
In alternativa mettete farina, sale e pepe dentro un sacchetto alimentare capiente.
Prendete 3 pezzi di pollo, metteteli nella farina di mais mescolata con le nocciole ed infarinateli pressando leggermente le carni oppure inseriteli nel sacchetto, chiudetelo ed agitate finché tutti i pezzi non saranno ben infarinati.
Scuoteteli per eliminare la farina in eccesso ed appoggiateli sul piatto preparato in precedenza.
Procedete panando il resto del il pollo.
A questo punto prendete una casseruola dai bordi alti versate l’olio e scaldatelo a fuoco medio fino alla temperatura di 170-180°C circa. Se non avete il termometro mettete un pezzo di pane nell’olio, quando dorerà sarà il momento di immergere il pollo.
Immergete nell’olio 3 pezzi di pollo alla volta. Osservate l’olio: il pollo appena immerso friggerà formando molte bolle grandi e man mano che si cucinerà le bolle diminuiranno sempre più. Quando il pollo avrà una colorazione dorata e omogenea (ci vorranno circa 6/8 minuti di cottura a seconda della grandezza del pezzo), prelevatelo con una schiumarola e appoggiatelo sul piatto con la carta assorbente.
Una volta asciutto, se desiderate, potete tenerlo al caldo nel forno preriscaldato a 120°C circa, infornandolo sulla placca da forno, oppure riscaldarlo per la sera a 140°C per 10′, modalità ventilata.
1 kg di pollo a pezzi, con ossa e pelle
2 lt di olio per friggere (io ho usato quello di semi di arachide)
4-5 uova
farina 00 q.b.
pangrattato q.b.
sale e pepe
per la marinatura (con latticello)
250 g di yogurt magro
250 g di latte parzialmente scremato
1 cucchiaio di succo di limone filtrato
Mescolate il latte con lo yogurt, unite il succo di limone e fate riposare 15′ fuori dal frigo. A questo punto avrete il vostro latticello pronto: immergetevi i pezzi di pollo, coprite con pellicola e fate marinare in frigo da 4 h a tutta la notte. Ricordatevi di tirarlo fuori almeno 1 h prima di friggerlo perché deve essere a temperatura ambiente.
Procedere come nel primo caso ma, dopo il passaggio nella farina, passate ogni pezzo nell’uovo sbattuto con sale e pepe e poi nel pangrattato.
450 g di cipolline al netto degli scarti
30 g di burro
120 ml di acqua circa
1 cucchiaio e mezzo di zucchero di canna chiaro
1 cucchiaio e mezzo di aceto di vino bianco
sale
In una padella capiente, dove le cipolline potranno stare in un unico strato, fate fondere il burro, poi unite le cipolline intere e lo zucchero e fate rosolare 3-4′ a fiamma vivace.
Nel frattempo scaldate l’acqua, unitevi l’aceto e il sale e poi versate nella pentola con le cipolline.
Portate a bollore, coprite e fate cuocere per 40′ circa, fino a che le cipolline non saranno tenerissime. Non mescolatele mai, ma limitatevi a smuovere dolcemente la padella.
120 g di caprino morbido
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di yogurt magro
1 cucchiaino di succo di lime
scorza grattugiata di 1 lime
erba cipollina
Mescolate il caprino con lo yogurt, l’olio e il succo di lime fino a renderlo cremoso.
Unite la scorza di lime e l’erba cipollina tritata, amalgamate e tenete in frigo fino a pochi minuti prima di servire.
Con questa ricetta partecipo alla sfida n. 63 dell’MTChallenge
Buoooonooooo!!!! Anche all’ora di colazione mi fa gola! Io lo adoro e lo faccio, ma con il petto che si fa prima ! L’ultima volta ho panato con uovo e pangrattato mescolato al sesamo bianco e nero. Se volessi riprovare…
Uhm…magari lo assaggio da te 😀
Capisco la tua avversione per il fritto, perché anch’io non lo amo, lo preparo quasi solo con grostoi a carnevale
Il tuo pollo è bello ed invitante, forse le nocciole hanno creato il problema, ma ti assicuro che è una bella proposta soprattutto perché hai superato la prova fritto
Grazie Manuela! Infatti sono contenta per quello, al di là del risultato non proprio ottimale. Per me è stata una conquista!
riesco solo adesso, ore 3,43, ad entrare ne tuo blog Alice, quindi tutto a posto finalmente.
Che dire del problema che hai avuto? Forse la temperatura dell’olio troppo alta? Quando si friggono pezzi di carne così densi, per cuocerli all’interno deve friggere per un tempo più lungo, ma se la temperatura è troppo alta si brucia fuori e rimane poco cotto dentro. Quindi ti devi regolare…
la temperatura di frittura dovrà essere tanto più bassa quanto più a lungo dovrà friggere per essere cotto all’interno, e viceversa, fuori rimanere dorato. Io sono partita a 180°, poi ho tenuto tutto sui 160/170, aggiungendo olio in modo da abbassare la temperatura una volta formata la crosticina, a fuoco più basso, e rigirando spesso.
Mi sto incartando…Insomma è più difficile da scrivere… preferirei fare un esempio pratico..vengo lì e friggiamo? No forse meglio che vieni tu… Una causa potrebbe anche essere il miele, le cose dolci, col calore tendono a bruciare più velocemente, In ogni caso a me sembra una bella idea quella delle nocciole, mi piace davvero, andrebbe sviluppata con calma. La cosa importante è che hai rotto il ghiaccio con la frittura e con un buon risultato, tutto sommato, dai. Un bacio
Giuliana….sì! Vieni qui e friggiamo insieme! 😀
Grazie per i tuoi consigli…infatti forse la temperatura era troppo alta ma ho sempre sentito dire che se è bassa i cibi rischiano di assorbire l’olio e allora diventa uno schifo… Però forse una volta formatasi la crosticina avrei dovuto abbassarla un po’ per poter proseguire la cottura di un minuto o due. Ne terrò conto per la prossima volta…chissà quando sarà 😀
Grazie ancora e un abbraccio!
Strinato, o no, io lo mangerei lo stesso e mi tufferei in quelle cipolline. Marò, che goduria!
😀
Ok, fantastico!!
Questo mese ho saltato ed è toccato ad Erica friggere e dedicarsi al pollo fritto, ma leggendo i vostri articoli credo mi cimenterò anche io… Credo che l’abbinata farina di mais e nocciole tritate sia eccezionale, come le cipolline borettane in agrodolce! Guarda per me sono come le ciliegie… una tira l’altra. A presto, Marianna.
Sulle cipolline sono perfettamente d’accordo con te! 😀
A presto!
Mi piace tuttissimo, dalla panatura con le nocciole, che adoro, alle cipolline borratane alla salsa di caprino e lime, bravissima come sempre, anzi sei sempre più brava ed originale.
Un grande abbraccio Erica
Ma grazie Erica!! Un abbraccio 🙂
Ahahah! Ti ci voleva l’ MTC per farti affrontare il fantomatico “fritto”
Infatti! Mi hanno “stignato” (ossia, hanno vinto la mia proverbiale tigna 😀
Amo il fritto ma odio la pulizia della cucina dopo!! Interessante la panatura di nocciole la proverò! immagino che sapore. Bravissima come sempre.
Ecco, quello è un’altra controindicazione del fritto!
Grazie Tiziana 🙂
Ciao Alice, riesco adesso a passare e concordo con Giuliana. La temperatura era troppo alta. Io sono partita a 165/170 c.ca e ho tenuto la cottura più a lungo perché i miei pezzi erano anche belli grossi. Purtroppo la farina si brucia con facilità e la cottura senza panatura è più delicata e difficile. Non posso neanche dirti “riprova” perché so già che mi risponderai “col piffero” , ma il fritto come tutte le cose, vuole tanta pratica ed anche la vista ci aiuta a capire quando la cottura è a buon punto. Io friggo abbastanza spesso ed ho accumulato anche diverse ferite sul campo. Ma non smetterei per nulla al mondo.
Spero che non ti butterai giù e vorrai riprovare. Un bel bacione cara polletta strinata!
Pat
Do i miei two cents alla discussione, suggerendoti l’uso della schiumarola: per le fritture prolungate e’ indispensabile. Come diceva la Giuli, e’ difficile da spiegare… e’ l’occhio che ti dice quando devi sollevarla un po’, reimmergerla, con un movimento che oltretutto modifica sempreun pochino la temperatura dell’olio… l’unica e’ riprovarci, forte di questo risultato.
Un ‘altra cosa: io friggo poco, perche’ il tipo di piatti che preparo sono piu’ da preparazioni in anticipo che non espresse. Mi piace stare a tavola coi miei commensali, anche solo con mio marito e consumare i pasti con la cucina in ordine. fissazioni che ho da sempre- e che qui a Singapore sono diventate un obbligo, considerata la fauna assiepata fuori dalle finestre (se mi scappa una briciola, e’ finita, per mesi) e la totale assenza di spifferi e di corrente. Pero’, le volte in cui ho fritto, ti assicuro che non c’e’ mai stato odore. Quanto meno nulla che non andasse via con 5 minuti di finestre aperte. Credo che dipenda tanto dagli olii che si usano (e qui, torniamo a dirci le stesse cose: chi compra prodotti scadenti perche’ gli servono “per cucinare” nn ha capito nulla): ma tutto queste remore, credimi, non servono.
E te lo dico perche’, ancora una volta, hai preparato un signor piatto.
E qui dovremmo tornare a parlare di quanta bravura deve ancora venir fuori, di quanta parte del tuo talento deve ancora essere sondata. Se l’MTC e’ una spinta a metterti ogni volta a contatto con le tue capacita’ e ad aiutarti ad avere meno paura, ecco che questo gioco acquista un senso ulteriore, per continuare ad andare avanti. Perche’, credimi, alice, questo piatto e’ un gran bel piatto- e il fatto che tu ne veda i difetti e’ il lasciapassare per una crescita senza limiti, che e’ quella che ogni volta segna il passo della tua pertecipazione alla sfida. Brava!
Guardando la foto penso che il colpevole principale fosse la temperatura…ci vuole poco per vederla schizzare. Forse dipende anche dal materiale del tegame o la pentola ? La salsina deve essere deliziosa però! Brava Alice
Sì, anche io mi sono convinta che fosse troppo alta… Stai a vedere che alla fine mi tocca riprovare per levarmi la soddisfazione 😀
La crosticina croccante da sola fa venir voglia di addentare quei bei pezzetti di pollo. La frittura credo sia una delle tecniche che più necessità di trucchi per venire al meglio, anche io tendo ad evitarla sempre ma a volte…
Effettivamente quello impanato era proprio buono!! Io non faccio mai il fritto anche per questo, perché bisogna saperlo fare bene… Però a volte dà proprio soddisfazione 😀
Le nocciole, secondo me, hanno accelerato la doratura del tuo pollo. La frutta guscio nella panatura è un pò delicata da gestire. Il pollo nella “prova del morso” è dorato, e ben cotto internamente. Sono felice che tu sia rimasta entusiasta del pollo che hai fritto, ciò è deterrente per rifarlo ancora ed ancora. In ogni caso per non essere una friggitrice seriale te la sei cavata molto bene. Brava!
Grazie Silvia!! 😀
Che peccato che friggi solo per MTC, io mi sarei sacrificata volentieri per spazzolare tutto ciò che hai preparato! ;P
Ma infatti quasi quasi mi vien voglia di friggere di nuovo! 😀
Sai Alice, quando voglio e ho tempo di imparare qualcosa di nuovo, di vedere idee interessanti (lo dico onestamente) o solo ho voglia di una ricetta ben fatta mi viene in mente il tuo sito. Guardo e trovo ogni volta un motivo di ispirazione. Come in questa ricetta, la salsa di caprino e l’uso delle cipolle borettane, che sono eccezionali (e spesso purtroppo introvabili). Mi spiace non riuscire sempre a lasciare un saluto o un commento perché sono comunque di approvazione assoluta. Complimenti!
Giovanna, ma grazie!! Detto da te mi fa ancora più piacere…mi lasci senza parole.
Grazie di cuore, un abbraccio!