È arrivato al tramonto della vita ormai, in un declino lento ma inesorabile.
Non sono triste, però, piuttosto quasi incredula al ricordo del suo vigore giovanile, dell’entusiasmo travolgente, della sua proverbiale cocciutaggine, motivo di risa e di scherzi tra amici e parenti.
Stento a credere che sia lo stesso che oggi avanza lentamente, metro per metro. Mi ricorda certi anziani ai giardini pubblici: si fermano a ogni panchina a riprendere fiato e un vialetto diventa un viaggio lungo un pomeriggio. A lui accade lo stesso, solo che la sua passeggiata si limita ai pochi metri davanti casa. Ed è già molto.
Eppure non è un incedere pietoso, il suo. Non è uno di quei vecchietti ingobbiti e miserandi che spesso capita di vedere.
I dolori alle ossa lo fanno claudicante, i muscoli ormai fuori allenamento lo rallentano, ma è un’andatura quasi armoniosa quella che ne esce fuori, non priva di una certa eleganza. Merito del fisico ancora asciutto, delineato quasi come quando era giovane, e di un piglio affievolito ma che ricompare a sprazzi, indomito.
A volte inciampa, o perde l’orientamento, e i riflessi non sono nemmeno la pallida ombra di quelli che furono, lui che aveva uno scatto fulmineo. Mi colpisce, ma è nella natura delle cose.
L’inevitabile incontinenza non sembra affliggerlo, ci convive quasi trasognato, signorile nel fingere di non accorgersene, mentre la servitù accorre pronta a rimediare agli inconvenienti fisiologici.
Qualcuno mi ha detto che vende cara la pelle.
Forse è vero, e ne siamo felici, perché per noi è una pelle molto cara e amata.
Anche se ormai perde molto pelo e non abbaia quasi più.
Visto che stiamo incassando il risarcimento per un giugno freddo e piovoso, e le giornate continuano ad essere bellissime, faccio un passo indietro dallo scorso post autunnale e vi lascio questa insalata di avena, ottima per la pausa pranzo in ufficio.
La ricetta viene da Rossella, le cui foto magnetiche sono un richiamo irresistibile per il mio sguardo. Rispetto alla sua versione ho sostituito il bulgur con l’avena, che mi piace molto, e aggiunto la rucola.
È stata finalmente l’occasione per provare questi ceci croccanti che avevo visto da più parti.
L’insalata nel suo complesso mi è piaciuta molto: fresca e saporita, completa dal punto di vista nutrizionale, non appesantisce ma sazia. I ceci li immaginavo…più croccanti, ma il sapore è comunque molto gustoso.
La prepariamo?
Porzioni: 2 Tempo di preparazione: 15′ Tempo di cottura: 45′ + 30′
Ingredienti
160 g di avena
200 g di ceci lessati
1 cipolla di Tropea piccola
2 rametti di rosmarino
la punta di un cucchiaino di paprika piccante
curcuma in polvere
rucola q.b.
sale e pepe
olio extravergine di oliva
Sciacquate l’avena sotto l’acqua corrente, poi lessatela in acqua salata per 35′ (o per il tempo riportato sulla confezione). Negli ultimi 15′ di cottura versate nella pentola mezzo cucchiaino di curcuma in polvere. Scolate e condite con un filo d’olio.
Affettate la cipolla. Se volete renderla più delicata, tenetela sotto un filo di acqua corrente per 2 o 3′.
Sminuzzate la rucola, mescolatela con la cipolla e condite con sale, pepe e olio.
Tritate finemente gli aghi di rosmarino.
Scolate i ceci dall’acqua di cottura, disponeteli su una teglia coperta con carta forno e infornate a 220°C per 10′, poi muoveteli un po’ per assicurare un cottura uniforme e rinfornateli per altri 10′.
Infine metteteli in una ciotola, conditeli con 2 cucchiai di olio, il rosmarino, la paprika e poco sale, mescolando bene. Versateli nuovamente nella teglia e infornate per l’ultima volta, per 5′.
Condite l’avena con i ceci, la rucola e la cipolla, completando con un giro d’olio e una macinata di pepe.
Mi ha sempre sorpreso la naturalezza con cui le persone anziane (o gli animali) affrontino tutte quelle complicazioni della vecchiaia. D’altra parte è inevitabile ed il cambiamento che si presenta evidentemente si accetta, non si può fare diversamente, non dipende dalla nostra volontà.
Vero, ci sono ancora belle giornate e soprattutto a pranzo dsi ha voglia di qualcosa di fresco, leggero, ma non per questo meno saporito. Mi piacciono molto le preparazioni come questa.
Infatti Fabio. Ma credo che accettarlo sia un processo tutt’altro che semplice…e chi ci riesce con filosofia ha tutta la mia ammirazione! 🙂
Secondo me si comincia ad invecchiare davvero dopo i 40 ma é dopo i 50 che gli acciacchi diventano abitudini. E con le abitudini si impara a convivere, ribellandosi un po’ ogni tanto e combattendo per mantenersi in forma. Tu sei ancora giovane e io ho appena cominciato a capire di più i miei genitori anziani…
I ceci croccanti sono la passione della mia figlia piccola, le giro la ricetta… Chissà mai che me la prepari