Infine ho ceduto e ho comprato l’e-reader. Già da diversi mesi ormai, e dopo altrettanti mesi di riflessione. Le ragioni a favore c’erano tutte: avrei risparmiato spazio, in una casa al limite dello straripamento, dove la superficie maggiore è occupata da libri e piatti spaiati. Avrei risparmiato soldi, perché gli ebook costano molto meno dei libri cartacei. Avrei risparmiato il fisico, visto che in un’etto e mezzo ci si può portare dietro una biblioteca ben fornita. E non avrei più avuto quell’assurda, ridicola paura di trovarmi in un posto qualsiasi del globo senza aver con me delle pagine da leggere. (Ma non capita anche a voi?).
Appena l’ho avuto tra le mani ci ho caricato su un bel po’ di libri, per poi lasciarlo negletto e solitario in un angolo della scrivania. Poi, pian pianino, ci ho preso confidenza e, complici dei libri fortunati, ci siamo fatti delle belle girate insieme. Pur alternandolo a libri veri, lo sto sfruttando parecchio e ammetto che ha mantenuto le promesse su tutti i fronti. Pratico, economico, capiente e salva spazio.
Ma non mi dite che è come leggere un libro tradizionale. Tralasciamo pure le questioni emozionali sulle quali ho sentito sbuffare tanti. Non parlerò dell’odore della carta, delle sensazioni tattili, dei soavi e leggeri fruscii cui sono affezionata e che sembra peccato mortale nominare. Sorvoliamo sull’aspetto poetico, mi si dice che quello che conta di un libro è il contenuto.
Eppure, per me c’è qualcosa di diverso. Al di là del contenuto e del gradimento, i libri letti su Kindle me li ricordo meno. Si spersonalizzano. Forse sono io che ho una memoria troppo visiva, o troppo sensoriale in senso lato, ma quando ripenso ad un libro ricordo anche la sua materialità. Ricordo se era ingombrante o no, mi rimane la sensazione di averlo tra le mani, il font e la giustificazione dei paragrafi, il titolo in rilievo o meno. Va bene, non è che se me lo chiedete sono in grado di ricordarlo per ogni libro letto, ma mi rimane un’impressione generale. Per non parlare della copertina, che mi fa compagnia per giorni e giorni, spuntando da dentro la borsa o occhieggiando da sopra al divano.
Leggere in ebook, invece, significa avere sempre lo stesso carattere davanti agli occhi (anzi, forse peggio: lo si può cambiare a piacimento). Sempre lo stesso volume e peso tra le mani. Sempre lo stesso aspetto esteriore. Una scatola nera senz’anima. Leggo, e mi sembra che mi manchi qualcosa. A mente fredda ripenso al libro e lo trovo spento, come se lo guardassi da dietro un vetro.
Ho a disposizione tutti i libri del mondo ma, una volta letti, non sono sullo scaffale della mia libreria, colorati e ordinati, pronti ad accogliermi quando entro a casa (ok, non è che quando rientro li saluto e ci parlo ma insomma…ci siamo capiti). Una volta letti, restano invisibili, non posso cambiargli ordine, sfogliarli a caso scorrendoli veloce alla ricerca di una frase sottolineata, di una parola, del nome di un personaggio. O meglio, lo si può fare, ma non è esattamente la stessa cosa. Non per me.
Di charlotte ne ho viste a milioni, ma la ricetta che mi ero segnata è quella di Maddalena, e sono felice di condividerla in onore del suo splendido blog e delle sue bellissime foto. Lei aveva scelto dei frutti di bosco, mentre io ho preferito la frutta fresca dell’orto del babbo: susine, pesche e albicocche, con l’aggiunta di qualche mirtillo dell’Abetone: una charlotte autarchica!
Setacciate la farina e la fecola e tenete da parte.
Rivestite una teglia con carta forno e imburrate la carta stessa.
Iniziate a montare gli albumi a bassa velocità, dopo qualche minuto unite lo zucchero e il miele e aumentate la velocità, continuando a montare per circa 15 minuti. La massa dovrà essere stabile e compatta.
In una ciotola, sbattete leggermente i tuorli con una forchetta, poi uniteli alla massa di albumi.
Unite anche le farine, delicatamente, amalgamandole con una spatola.
Versate parte del composto in una tortiera a cerniera del diametro di 18 cm, precedentemente imburrata, formando uno strato di 1 cm circa.
Con il resto dell’impasto riempite una tasca da pasticciere con bocchetta liscia di 14 mm di diametro e realizzate i savoiardi sulla teglia. Dovrete fare dei bastoncini lunghi 8-10 cm e larghi non più di 2.
Spolverateli di zucchero a velo e aspettate qualche minuto che venga assorbito.
Cuocete i savoiardi e la base a 180°C (forno statico) per 5′, poi inserite il manico di un mestolo nello sportello del forno per tenerlo leggermente aperto e proseguite per altri 5-6′ circa. Per la base potrebbe volerci qualche minuto di più.
Fate raffreddare i savoiardi prima di spostarli dalla teglia. Sformate la base appena intiepidita e poggiatela su un foglio di carta forno cosparso di zucchero per non farla attaccare.
Quando è ormai fredda, mettete la base di pan di spagna sul fondo dello stampo a cerniera che avete usato per cuocerla, poi rivestite il perimetro interno dello stampo con una striscia di acetato (o semplicemente con carta forno) alta almeno 12 cm.
Fate sciogliere 30 g di zucchero in poca acqua calda ottenendo uno sciroppo. Spennellatevi la superficie del pan di spagna per bagnarlo leggermente.
per la mousse
Mettete a bagno la colla di pesce in acqua fredda.
In un pentolino, portate a bollore l’acqua con lo zucchero e fate cuocere per alcuni minuti. Nel frattempo, iniziate a montare le uova con le fruste elettriche. Quando lo sciroppo avrà raggiunto la temperatura di 121°C versatelo a filo sulle uova, continuando a montare fino a quando il contenitore che le contiene non è tornato a temperatura ambiente (pâte à bombe).
Intiepidite 50 ml di panna, strizzate la colla di pesce dall’acqua in cui si trova e scioglietela nella panna, fuori dal fuoco.
Unite al composto di uova lo yogurt, la panna in cui avete sciolto la gelatina e il resto della panna semimontata. Amalgamate bene, poi versate il composto nello stampo rivestito di acetato e mettete subito in frigo per mezz’ora, poi in passatelo in freezer per almeno 3 ore.
Tirate la torta fuori dal freezer almeno 20 minuti prima di servirla. Rimuovete delicatamente lo stampo a cerniera e l’acetato, posizionate i savoiardi tutto intorno alla mousse e fermateli con un nastrino.
Decorate la superficie con frutta fresca a piacere e foglioline di menta.
Io invece uso l’ereader da circa due anni a Natale. Devo dire che per leggere i libroni è proprio un toccasana, così non devo portarmi pesi in giro… Solo che mi sembra sempre di essere allo stesso punto, anche se lui mi dice la percentuale di lettura e la pagina dove mi trovo 🙁 boh. Bellissima la charlotte, io l’adoro, anche se l’ho fatta una sola volta XD
Io uguale! Non ho la percezione fisica dell’avanzamento della lettura, e questo mi disturba un po’. Però ammetto che per molte cose è davvero comodo. La charlotte non è per tutti i giorni…io l’avevo fatta per mio compleanno! 😀
Io c’ho letto sopra la saga di Outlander (saga, mo, solo i primi due libri!) e spostavo il segnalibro nel cartaceo per vedere di quanto avanzavo ogni volta: cose da pazze, ma almeno quando uscivo di casa non dovevo portarmi il mattone dietro!
Allora p.s. buon compleanno in ritardo!
Anna Luisa me lo sta proponendo da un sacco di tempo. Devo dire che all’inizio del post mi avevi quasi convinto, ma poi sono emersi gli stessi dubbi miei, per quanto mi renda conto che i vantaggi non sono da poco. Diciamo che è l’evoluzione delle cose, può anche essere un’alternativa saltuaria e non necessariamente un rimpizzo totale.
Charlotte invitantissima, oltre che molto bella.
Giusto per cambiare…sono d’accordo con te ! Io ancoro non ho ceduto ma spinta dalla Van Pelt mi sa che lo farò mannaggia…ho paura che finirà poi come ocn il microonde che dal fatto che doveva fare di tutto finisce per scaldare la pizza evanzata dalla sera prima (e non che sia poco percarità) e la zuppa di ceci all’ultimo momento ! Io i libri li amo perché amo perché sono tutti diversi, perché mi piace la copertina, perché ci posso mettere in mezzo la lista della spesa per il giorno dopo e cose cosi…e poi, puoi anche addormentarti con il libro che ti cade sul pavimento e non si rompe,lo fa pure in silenzio. e poi mi piace scambiarli e scrivere il mio nome sulla prima pagina in alto a destra…mah…
Inizio a preoccuparmi. Stesso uso del microonde. E stessa abitudine di scrivere il nome sui libri, proprio in quel punto lì. Ma non è che siamo davvero parenti?! 😀
E comunque compralo. E’ una possibilità in più, e nessuno ti impedisce di leggere tutti i libri di carta che vuoi. Sarà solo un modo per allungare la lista! 🙂
Hai messo insieme due cose che amo: dolci -e che dolce!- e libri.
Le tue considerazioni sono le stesse che facevo all’inizio della mia avventura di lettrice elettronica. Non che siano cambiate ma non saprei più rinunciare al reader: accesso veloce ai libri, costi inferiori, biblioteche virtuali condivise e soprattutto, per me che sono insonne, la possibilità di lettura notturna senza disturbare il partner. Per il resto concordo sul fatto che alcuni libri, se le edizioni lo meritano, andrebbero letti in cartaceo, certe edizioni tascabili invece sono solo nobilitate dal reader. In ogni caso “Meglio leggere!” 😉
Ecco, anche io sono arrivata alla stessa conclusione. E’ utile e lo sfrutto per libri che altrimenti non comprerei, o che non mi convincono interamente, o che non mi interessa avere. Per il resto, la carta rimane insostituibile!
Credo tu abbia proprio centrato il tema: la spersonalizzazione del libro. Innegabili i pro di un lettore elettronico ma la copertina non “gira” per casa, la stessa con la quale tendo a dare un “volto” al libro. Allo stesso tempo mentre scrivo ricordo di aver letto “Guerra e Pace” su Kindle (chissà se senza lo avrei letto). Non ha volto ma solo il ricordo degli abiti e delle sale principesche che immaginavo mentre lo leggevo. Ed è questo che deve fare un libro. Quindi forse è davvero solo questione di educazione ad un modo nuovo di leggere che fa fatica a mettere radici dopo decenni di carta. Magari per chi sarà adolescente fra 5 anni sarà tutto diverso. Ce lo faremo raccontare 🙂
E la charlotte?! Bella e – immagino – squisita come un racconto a colori.
Un abbraccio!
Grazie Mile. Come sempre le tue riflessioni sono preziose…E adesso mi tocca ripensare il mio rapporto con il Kindle! 😉
P.S.: che sogno Guerra e Pace! l?ho riletto lo scorso inverno dopo quasi 20 anni…una meraviglia!
Finalmente ce la faccio a venire qui ad ammirare questa meraviglia da vicino! Brava, davvero brava Alice! Sembra che sulle prugne indossino una corona! Quanto all’e-reader che dirti… io che per 10 anni ho lavorato in casa editrice sai quante volte mi sono tagliata le dita con la carte delle copie pilota appena arrivate in ufficio?!?!… io come te, pero mi sono dovuta arrendere e un iBook me lo sono comprata, ma se ti dicessi che continuo ancora a comprare qualche libro quando vengo in Italia?!?!
Ahahah!! Ma che sei fuori posto! Ho detto anche io che un libro per me non sarà mai sostituibile da un congegno elettronico…anche se a volte i congegni elettronici sono utili 🙂 E comunque, io amo tutto ciò che è demodè 😀 Ti mando un bacio!
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Ora mi devi dire come fanno a tornare precisi i savoiardi con la circonferenza della torta…
Magia! 😛
Io invece uso l’ereader da circa due anni a Natale. Devo dire che per leggere i libroni è proprio un toccasana, così non devo portarmi pesi in giro… Solo che mi sembra sempre di essere allo stesso punto, anche se lui mi dice la percentuale di lettura e la pagina dove mi trovo 🙁 boh. Bellissima la charlotte, io l’adoro, anche se l’ho fatta una sola volta XD
Io uguale! Non ho la percezione fisica dell’avanzamento della lettura, e questo mi disturba un po’. Però ammetto che per molte cose è davvero comodo. La charlotte non è per tutti i giorni…io l’avevo fatta per mio compleanno! 😀
Io c’ho letto sopra la saga di Outlander (saga, mo, solo i primi due libri!) e spostavo il segnalibro nel cartaceo per vedere di quanto avanzavo ogni volta: cose da pazze, ma almeno quando uscivo di casa non dovevo portarmi il mattone dietro!
Allora p.s. buon compleanno in ritardo!
Ahahah!! Mitica! Grazie degli auguri 😀
Prego <3
Anna Luisa me lo sta proponendo da un sacco di tempo. Devo dire che all’inizio del post mi avevi quasi convinto, ma poi sono emersi gli stessi dubbi miei, per quanto mi renda conto che i vantaggi non sono da poco. Diciamo che è l’evoluzione delle cose, può anche essere un’alternativa saltuaria e non necessariamente un rimpizzo totale.
Charlotte invitantissima, oltre che molto bella.
Esatto, per me è così. Leggo un po’ qui e un po’ là. Ma il mio cuore si è capito dove sta 😉
Giusto per cambiare…sono d’accordo con te ! Io ancoro non ho ceduto ma spinta dalla Van Pelt mi sa che lo farò mannaggia…ho paura che finirà poi come ocn il microonde che dal fatto che doveva fare di tutto finisce per scaldare la pizza evanzata dalla sera prima (e non che sia poco percarità) e la zuppa di ceci all’ultimo momento ! Io i libri li amo perché amo perché sono tutti diversi, perché mi piace la copertina, perché ci posso mettere in mezzo la lista della spesa per il giorno dopo e cose cosi…e poi, puoi anche addormentarti con il libro che ti cade sul pavimento e non si rompe,lo fa pure in silenzio. e poi mi piace scambiarli e scrivere il mio nome sulla prima pagina in alto a destra…mah…
Inizio a preoccuparmi. Stesso uso del microonde. E stessa abitudine di scrivere il nome sui libri, proprio in quel punto lì. Ma non è che siamo davvero parenti?! 😀
E comunque compralo. E’ una possibilità in più, e nessuno ti impedisce di leggere tutti i libri di carta che vuoi. Sarà solo un modo per allungare la lista! 🙂
dimenticavo…la charlotte bellissima e davvero: con tutti i savoiardi della stessa altezza !!!
baci,
Marina
Hai messo insieme due cose che amo: dolci -e che dolce!- e libri.
Le tue considerazioni sono le stesse che facevo all’inizio della mia avventura di lettrice elettronica. Non che siano cambiate ma non saprei più rinunciare al reader: accesso veloce ai libri, costi inferiori, biblioteche virtuali condivise e soprattutto, per me che sono insonne, la possibilità di lettura notturna senza disturbare il partner. Per il resto concordo sul fatto che alcuni libri, se le edizioni lo meritano, andrebbero letti in cartaceo, certe edizioni tascabili invece sono solo nobilitate dal reader. In ogni caso “Meglio leggere!” 😉
Ecco, anche io sono arrivata alla stessa conclusione. E’ utile e lo sfrutto per libri che altrimenti non comprerei, o che non mi convincono interamente, o che non mi interessa avere. Per il resto, la carta rimane insostituibile!
Credo tu abbia proprio centrato il tema: la spersonalizzazione del libro. Innegabili i pro di un lettore elettronico ma la copertina non “gira” per casa, la stessa con la quale tendo a dare un “volto” al libro. Allo stesso tempo mentre scrivo ricordo di aver letto “Guerra e Pace” su Kindle (chissà se senza lo avrei letto). Non ha volto ma solo il ricordo degli abiti e delle sale principesche che immaginavo mentre lo leggevo. Ed è questo che deve fare un libro. Quindi forse è davvero solo questione di educazione ad un modo nuovo di leggere che fa fatica a mettere radici dopo decenni di carta. Magari per chi sarà adolescente fra 5 anni sarà tutto diverso. Ce lo faremo raccontare 🙂
E la charlotte?! Bella e – immagino – squisita come un racconto a colori.
Un abbraccio!
Grazie Mile. Come sempre le tue riflessioni sono preziose…E adesso mi tocca ripensare il mio rapporto con il Kindle! 😉
P.S.: che sogno Guerra e Pace! l?ho riletto lo scorso inverno dopo quasi 20 anni…una meraviglia!
Finalmente ce la faccio a venire qui ad ammirare questa meraviglia da vicino! Brava, davvero brava Alice! Sembra che sulle prugne indossino una corona! Quanto all’e-reader che dirti… io che per 10 anni ho lavorato in casa editrice sai quante volte mi sono tagliata le dita con la carte delle copie pilota appena arrivate in ufficio?!?!… io come te, pero mi sono dovuta arrendere e un iBook me lo sono comprata, ma se ti dicessi che continuo ancora a comprare qualche libro quando vengo in Italia?!?!
Ci credo eccome! Perché anche io continuo a comprare libri…di nascosto dal fidanzato! 😀
Io ho capito poco, sono obsoleta e demodè e poco colta ed amo e mi emoziono ancora col fruscio ed il profumo della carta, lo so, sono fuori posto…
Ahahah!! Ma che sei fuori posto! Ho detto anche io che un libro per me non sarà mai sostituibile da un congegno elettronico…anche se a volte i congegni elettronici sono utili 🙂 E comunque, io amo tutto ciò che è demodè 😀 Ti mando un bacio!