Ve l’avevo detto che il tema “zuppe” mi aveva stuzzicato la fantasia, tanto che ho deciso di fare una seconda ricetta per l’MTChallenge. Merito di una preparazione che non deve essere necessariamente lunga e complessa e, soprattutto, che posso mangiare anche da sola, più volte di fila, senza aspettare di avere ospiti per prepararla.
Sì, perché, anche se cucinare mi piace molto, difficilmente lo faccio se so che mangerò io sola. Non appartengo alla categoria di quelli che si preparano prelibati manicaretti e li gustano in solitudine. A me piace cucinare per gli altri. E nemmeno indiscriminatamente. Amo cucinare per le persone a cui voglio bene, al limite per quelle che mi stanno simpatiche. Se uno non mi piace non mi viene voglia nemmeno di fargli un uovo sodo. Che si arrangi. Poco democratica, lo so: che la cucina sia un fatto di amore per me è innegabile.
Quando sono sola, la maggior parte delle volte mi limito a nutrirmi. Mangio degli avanzi, pane e formaggio, verdure. Una miseria insomma. (Mamma, dai…tanto lo sai). In realtà è una questione legata alla produzione, piuttosto che al consumo. Nel senso che non mi va di cucinare per me sola, trovo che abbia poco senso. Ma se mi portate un buon piatto cucinato da voi, allora me lo gusto volentieri anche in solitudine. Siete avvertiti.
A pensarci bene, le rare volte in cui ho spignattato a mio unico beneficio è stato per fare delle zuppe, oppure piatti a base di verdure. O in generale ricette per il blog, che in questo mi aiuta molto.
Questa volta, per ben due settimane di fila ho avuto pasti pronti e buonissimi, solo da riscaldare. Merito di Vittoria, che ha scelto questo tema, ma anche del Calendario del Cibo Italiano di AIFB, per il quale sto preparando alcune ricette. Mi son sentita una persona quasi normale.
Anche questa zuppa, come la precedente, prevede pochi ingredienti, ma la sua è una semplicità sostanziosa, grazie alla presenza dei ceci e di quelle striscioline, che non sono altro che nastri di crêpes con farina di castagne. (Di nuovo castagne? Sì.)
L’idea mi è venuta dalla Frittatensuppe austriaca, che ho conosciuto grazie alla mia amica viennese Monika. Lì si tratta di striscioline di semplice frittata servite in un brodo bollente, una zuppa corroborante che, secondo la consuetudine austriaca, è il piatto che precede la portata principale, generalmente a base di carne. Per renderla più saporita e particolare, io ho usato la farina di castagne, che non mi viene mai a noia.
Setacciate le farine in una terrina. Sbattete le uova con il burro ormai freddo, unite il sale e versate nel composto di farina. Amalgamate e poi unite il latte freddo a filo, mescolando continuamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Fate riposare la pastella mezz’ora.
Scaldate un padellino antiaderente, fatevi sciogliere poco burro e quando è ben caldo versatevi una piccola quantità di pastella, sufficiente a coprirne il fondo e formare una crêpe sottile. Mentre la versate fate roteare il padellino, così da garantire una distribuzione uniforme sul fondo.
Cuocete per 3-4 minuti a fiamma media, fino a quando i bordi non si arricciano un po’ e tendono a sollevarsi. Sollevate la crêpes aiutandovi con una spatola e poggiatela su un piatto. Non c’è bisogno di farla cuocere anche sull’altro lato, a meno che non la vogliate particolarmente croccante (ma a quel punto è anche più facile che si rompa).
Procedete fino all’esaurimento della pastella, aggiungendo di nuovo un velo di burro nella padella qualora ve ne fosse bisogno.
Quando le crêpes si saranno raffreddate, tagliatele a striscioline.
Per la zuppa
Mettete i ceci in ammollo per 12 ore. Scolate e metteteli in una pentola capiente con abbondante acqua e un rametto di rosmarino. Fate sobbollire, coperti, per 3 ore circa, fino a che non sono teneri. Io ho usato la pentola a pressione, riducendo i tempi a un’ora a partire dal fischio.
Tagliate la verza a striscioline sottili, eliminando le coste centrali, che potrete comunque lessare e usare in altre preparazioni. In una pentola capiente, fate scaldare l’olio evo con il rigatino tagliato a striscioline, un rametto di rosmarino e l’aglio diviso in due. Quando il rigatino è traslucido, togliete il rosmarino e l’aglio e aggiungete la verza, rimestate un paio di minuti, poi versate abbondante acqua di cottura dei ceci e coprite con un coperchio.
Fate cuocere per 20 minuti circa, poi prelevate metà della zuppa in cottura (verza compresa) e passatela al minipimer con la metà dei ceci. Versate di nuovo tutto nella pentola e fate cuocere ancora coperto, fino a che la verza non è quasi disfatta.
Alla fine unite il resto dei ceci e le striscioline di crêpes.
Servite completando con un giro d’olio e poco pepe di mulinello.
Note
con queste dosi otterrete circa 9 crêpes in un padellino di 16 cm di diametro. Per due dosi di zuppa, secondo me, sono un po’ tante. Potete usarle farcendole come normali crêpes da ripassare in forno: in un prossimo post vi darò la mia versione.
Anch’io adoro cucinare per gli altri come fatto d’amore e quando sono da sola mangio gli avanzi perché non ho voglia di impegnarmi tanto solo per me stessa! però sono tutti avanzi buoni, perché io odio mangiare cibi che non incontrano i miei gusti! Proprio oggi a pranzo avevo zero voglia di cucinare, così mi sono scongelata una zuppa di legumi e cereali avanzata dalla settimana scorsa e l’ho mangiata così volentieri anche perché era praticamente già pronta!!
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Anch’io adoro cucinare per gli altri come fatto d’amore e quando sono da sola mangio gli avanzi perché non ho voglia di impegnarmi tanto solo per me stessa! però sono tutti avanzi buoni, perché io odio mangiare cibi che non incontrano i miei gusti! Proprio oggi a pranzo avevo zero voglia di cucinare, così mi sono scongelata una zuppa di legumi e cereali avanzata dalla settimana scorsa e l’ho mangiata così volentieri anche perché era praticamente già pronta!!
Ti capisco…anche io magari mangio cose basic, ma che pane e formaggio siano ottimi! Sennò mi viene subito il malumore 😀