4 Novembre 2015

Pain de viande aux marrons (per così dire)

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Mi piace comprare libri di cucina quando sono in viaggio. E’ un’abitudine che, stupidamente, ho acquisito troppo tardi, lasciando libri orfani ai quattro angoli d’Europa. Come al mio solito, comunque, lo faccio con moderazione: ne basta uno.
Quel singolo libro, una volta tornata a casa, mi farà nuovamente viaggiare, nel tempo e nello spazio. Tra le sue pagine scivoleranno ricordi di città lontane, di sorrisi e momenti felici. Dalle sue immagini nasceranno desideri di nuovi viaggi e nostalgie di atmosfere che credevo perdute.

Il libro in questione, oggi, si chiama Petits plats pour épater, acquistato a Lione in un tardo pomeriggio di luglio. Era l’ultima sera prima di tornare in Italia, un caldo opprimente mi toglieva le forze e il pensiero del rientro sfilacciava le ultime trame di quel viaggio così bello.

Percorriamo rue Victor Hugo, poca gente in giro e i negozi già chiusi, quando avvisto una libreria ancora aperta. Mi fiondo a curiosare tra i libri di cucina, tutti i malesseri passati in secondo piano. La proprietaria inizia a rimettere i carrelli e gli espositori esterni, il tempo stringe e, come sempre in questi casi, mi faccio prendere dal panico: cosa prendere tra tutto quel bendiddio?!pain-de-viande-3bis

Alla fine ho fatto la mia scelta, quanto mai azzeccata. Ricette semplici ma di effetto e con delle belle foto.
E poi, diciamocelo, quanto suonano bene i nomi dei piatti francesi? Nel leggere pain de viande si è attivato l’immaginario romantico che è in me: la vie en rose, je t’aime moi non plus, le foglie di Parigi in autunno e la marsigliese in sottofondo.
Tutto questo, prima di leggere la ricetta e capire che…era un polpettone. In senso proprio. Pain de viande, in francese, non è altro che un polpettone. Solo che suona leggermente diverso, non credete?

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Temevo che non sarei mai riuscita a provare questa ricetta perché servono dei marroni lessati e sbucciati e io non sono in grado di farne molti tutti insieme. Se li sbuccio, li mangio. Al massimo ne salvo uno ogni tre, ma capite che per raggiungere la quantità richiesta dalla ricetta l’indigestione era assicurata.
Invece, come spesso accade, R. è stato determinante. Una sera dopo cena ci siamo messi a sbucciare e chiacchierare e – vuoi che in due il lavoro procedeva più spedito, vuoi che ero distratta dalle chiacchiere – ci siamo ritrovati con un bel bottino di marroni pronti all’uso.

Un libro di ricette che, come un filo d’argento, ha unito i noi due di un caldo pomeriggio di luglio e quelli di una mite sera di novembre, ancora insieme, uguali e diversi.

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Perfetto per questa stagione, il mio pain de viande (non toglietemi la magia di questo nome, vi prego!) ha dentro marroni, uvetta e un goccio di Whisky, che sarebbe stato Cognac, ma non esageriamo con i francesismi. Si fa in 15 minuti ed è un mangiarino semplice ma gustoso.

PAIN DE VIANDE AUX MARRONS

Porzioni: 6       Tempo di preparazione: 15 minuti       Tempo di cottura: 40 minuti

Ingredienti

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Procedimento

Mettete l’uvetta a bagno nel Whisky per 10 minuti.
Spezzettate il pane, versatevi sopra il latte caldo e rimestate con la forchetta fino a che non sarà ammorbidito. Se necessario aggiungete ancora un po’ di latte, ma giusto un goccio.
Fate scaldare due cucchiai di olio evo con uno spicchio d’aglio diviso a metà, il rosmarino e lo scalogno tritato finemente. Soffriggete 5 minuti, togliete l’aglio e il rosmarino e unite lo scalogno alla carne macinata. Unite anche il pane, le uova, l’uvetta strizzata e le castagne fatte a pezzetti. Mescolate bene e aggiustate di sale e pepe.
Ungete uno stampo da forno (o rivestitelo di carta forno) e versatevi il composto, premendo bene con le mani per compattarlo.
Infornate a 180° nel forno statico per 40 minuti circa, facendo formare una crosticina sulla superficie. Sformatelo su un piatto da portata e servite tiepido.

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Note:

14 risposte a “Pain de viande aux marrons (per così dire)”

  1. accantoalcamino ha detto:

    E’ proprio vero: “ne basta uno”, avere molti libri, alla fine, non li guardi nemmeno. Le foto sono sempre più belle ed anche più “orrizzontali” 😛

  2. stravagaria ha detto:

    E mi sembra di vederti mentre ti affanni alla ricerca del libro giusto, prima che la libreria chiuda! Ti trovo sempre bravissima e continuo a chiedermi come tu faccia a fare foto tanto belle che racchiudono tutto il calore, il profumo dei cibi e la raffinatezza di una presentazione sempre diversa. Mi piacerebbe saper presentare i miei lavori come fai tu coi tuoi manicaretti.

  3. Fancyhollow ha detto:

    Diventerà Panescattienuvole, prima o poi… 😉 Mi piace l’idea del polpettone nello stampo (con un contenuto diverso, ovviamente! 😀 )… risolve tanti problemi!

  4. milesweetdiary ha detto:

    Ho l’acquolina in bocca. Guarda sento addirittua il profumo. Vero è: iI fascino della lingua francese in cucina (e non solo). Come dell’inglese in altri contesti.(secondo me ogni tanto ne abusiamo a detrimento della ricchezza e varietà della nostra lingua) Chissà magari per i francesi “pain de viande” suona come “polpettone” per noi. In ogni caso ci piace sia il polpettone sia il pain de viande 🙂
    E d’accordissimo con stravagaria: foto bellissime! Se guardo le mie mi vien troppo da ridere 😛

  5. Francesca ha detto:

    Quante cose belle! Innanzitutto parli di libri anche tu e mi piace pensare che sia una settimana… tutta da sfogliare sui nostri blog! 😉 E poi sento nominare la Francia, Lione, Parigi, le castagne… suggestioni e profumi che mi fanno un po’ sognare, autunni reali e di ricordi, presenti e passati…

  6. cristina galliti ha detto:

    hahahaha effettivamente “pain de viande” ha un altro fascino ma sempre polpettone è!! E il tuo è stupendo! grazie per la condivisione della ricetta, è molto invitante.

  7. Fabio ha detto:

    Abbiamo questa buona abitudine anche noi 🙂 come ti capisco per le castagne 😀 E’ verissimo, i nomi in francese (o comunque esteri) fanno sembrare fighissima anche una ricetta comune. Ma questa poi lo è per davvero.

    Fabio

  8. Margherita ha detto:

    Ecco, sarò ripetitiva (ma sicuramente coerente) ma per me polpette e polpettoni sono una vera e propria “benedizione”. In tutti i modi, in tutte le loro infinite varianti. Questa ricetta, complice anche il nome in francese, é spettacolare… assolutamente da provare!!! Le castagne qui, pardon “les marrons” si trovano, ma ad un prezzo irragionevole e spesso, venendo da lontano sono pure vecchie… ma fra 3 settimane sono “a casa”, giuro che questo polpettone lo provo! Un bacione e bravissima come sempre per l’originalità delle tue ricette!

  9. Giovanna ha detto:

    Ciao Alice! Una ricetta strepitosa: hai catturato la mia attenzione… e la mia golosità. Bellissimo!

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