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Le sperimentazioni di Panelibrienuvole non finiscono mai!
A questo giro, due in un colpo solo. Innanzitutto la pasta fillo, mai usata prima d’ora. Rigorosamente comprata, perché farla in casa richiede una buona manualità e grande pazienza e temevo che il risultato non sarebbe stato quello desiderato. Si trova al supermercato, non nel banco frigo ma nel reparto surgelati.
La pasta fillo è un semplice impasto di acqua, farina e pochissimo sale, steso in sfoglie sottilissime (quanto un velo di cipolla), che poi vengono sovrapposte una all’altra e che richiedono grande attenzione quando vengono maneggiate. Rispetto alla pasta sfoglia non ha grassi aggiunti, se non il velo di olio o di burro che metterete voi tra uno strato e l’altro.
Cotta in forno, diventa friabilissima e croccante. All’occhio è dorata e asciutta; non appena la mettete sotto i denti sentirete il lieve crriscchh della pasta che si frantuma in mille veli impalpabili che invadono il vostro palato, prima di mescolarsi al ripieno cremoso e tiepido…una goduria che non vi dico!
Il gusto della pasta fillo è neutro e viene impiegata sia per preparazioni dolci che salate. Sono molto comuni i cestini da riempire con frutta, i fagottini chiusi con un filo di erba cipollina o gli involtini simili agli involtini primavera cinesi.
La pasta fillo, nota anche con il nome di yufka, è originaria del Medio Oriente, dove viene impiegata, tra l’altro, per preparare il famoso baklava.*
Ma veniamo al ripieno, dove si è consumata la seconda sperimentazione. Una pasta del genere si presta alle farciture più svariate; la più comune è forse con feta e zucchine, ma potete sbizzarrirvi come più vi piace: pollo, funghi, maiale, verdure… Io ho voluto provare un accostamento azzardato: il sapido Parmigiano Reggiano stagionato, insieme alla freschezza pungente di pesche non troppo dolci e l’aroma del rosmarino, che sa tanto di estate e di mare.
L’effetto? Sorprendente. Sorprendente proprio perché ti coglie di sorpresa con un gusto che non ti aspetti, che richiama subito all’ordine le papille gustative e i recettori cerebrali e ti fa dire: “Ehi! Cos’è che abbiamo qui?!”.
A me è piaciuto, proprio perché mi gratificano i piatti non scontati, che stimolano il palato e la mente. Cosa dire? Provate e date il vostro giudizio.
*Il termine baklava indica piccoli dolcetti di pasta fillo ripieni di frutta secca e imbevuti di sciroppo di zucchero. Originario della Turchia è diffusissimo da Belgrado a Kabul, con nomi diversi e mille varianti. In Grecia, per esempio, si preferisce il miele allo sciroppo di zucchero mentre in Siria e in Afghanistan sono molto amati gli aromi di acqua di rose, fiori d’arancio e cardamomo (Krondl, Storia del dessert, pp. 77-81)
TRIANGOLINI DI PASTA FILLO CON PARMIGIANO REGGIANO, PESCHE E ROSMARINO
Porzioni: 21 pezzi Tempo di preparazione: 30 minuti Tempo di cottura totale: 20 minuti circa
Ingredienti
Procedimento
Tritate molto finemente gli aghi di rosmarino. Sbucciate le pesche, tagliatele a dadini piuttosto piccoli e mettetele in una ciotolina con il rosmarino. Fate riposare un paio d’ore.
Mezz’ora prima di iniziare, togliete la pasta fillo dal frigo (2 ore prima se è in freezer).
Scolate le pesche dal liquido che avranno prodotto e unite il Parmigiano grattugiato nella grattugia a fori grandi.
Stendete delicatamente un foglio di pasta fillo sulla spianatoia, spennellatelo con olio evo (senza esagerare, altrimenti il tutto trasuderà olio; se dovessi rifarli io ne metterei un po’ meno) e stendetevi sopra un secondo foglio di pasta. Riponete in frigo gli altri fogli per dopo, in modo che non si asciughino troppo.
Con un coltello affilato, tagliate il lato lungo in tante strisce di 7 cm l’una (a me ne sono venute 7, visto che il foglio misurava 50 cm). Disponete una piccola porzione di ripieno nell’angolo in basso a sinistra della prima striscia e copritelo con la parte destra, formando un triangolo. Ora ripiegate il vertice inferiore del triangolo verso l’alto continuate a ripiegare più volte, tenendo sempre il triangolo tra le dita, fino a che non sarete arrivati in cima alla striscia. È più difficile a spiegarsi che a farsi…ho provato a fare qualche foto con il telefono per cercare di renderlo più chiaro, spero che possano esservi utili, anche se non sono di grande qualità.
Disponete i triangolini su una placca rivestita di carta forno. Se non volete che la parte della chiusura si sollevi durante la cottura, abbiate cura di posizionarla verso il basso, a contatto con la carta forno.
Spennellate la superficie con poco olio evo, cospargete con i semi di papavero e cuocete a 180° per 10-12 minuti, finché i bordi non diventano dorati.
Note:
– il numero di strisce per foglio è indicativo. Con queste misure vengono triangolini piuttosto piccoli e con una sfoglia mediamente consistente. Se volete una sfoglia più leggera potete fare le strisce più corte, ma con questo tipo di ripieno, che con il calore tende a formare un po’ di liquido per via delle pesche, rischiate che vi fuoriesca. Problema che invece non si pone per ripieni più asciutti.
Con questa ricetta partecipo a 4Cooking, il nuovo contest di Parmigiano Reggiano
Procedimento super chiaro! Verrebbe voglia di provarla…
Guarda, è davvero velocissima e il ripieno lo puoi scegliere tu…provala! 🙂
Mi piace un sacco la croccantezza della pasta fillo ed il ripieno che hai creato secondo me ci sta alla perfezione nel suo equilibrio di sapori e consistenze.
Fabio
Grazie Fabio! Non mi andava di fare uno dei soliti ripieni visti e rivisti…e ho deciso di rischiare un po’ 😉
La pasta fillo è diventata un’amica, ci ho legato da quando l’ho assaggiata! Il ripieno con le pesche però è un’assoluta novità per me e sinceramente non ci avrei pensato prima di leggerti! Vedi che tra lavanda fresca e frutta di stagione è un bello scambio di idee e ispirazioni? 😉
Vero! È come un filo che a volte sparisce a volte ritorna ma ci lega tutte 🙂
E la pasta fillo è versatilissima, ho già in mente un sacco di altri ripieni!
Adoro questo mix di sapori, hanno un aspetto magnifico i tuoi triangolini!!
Li copierò 😉
Grazie! 🙂
La pasta fillo per quanto mi riguarda potrebbe essere farcita di qualsiasi cosa, mi piace da matti, soprattutto per la sua consistenza di cui tu hai reso benissimo il sonoro! Credo di averla farcita in ogni modo, ma mai con parmigiano e pesche…. e non stento a credere che sia eccezionale! Pesche e rosmarino ormai sono super collaudati nella mia cucina… mi manca solo il parmigiano!!!
Ma come è quella consistenza? A me piace tanto, mille volte più della pasta sfoglia, che mi impasta subito la bocca, troppo grassa per me. E ora non mi resta che sperimentare nuovi ripieni!! 🙂
Ma il parmigiano lì non lo trovi?
Si si lo trovo (credo che altrimenti inizierei a contrabbandarlo..), unica cosa non ho mai pensato a metterlo nei triangolino di parmigiano… tantomeno con le pesche! Deve essere sublime!
🙂
anche io ho usato la pasta phyllo per qst 4 cooking! 😀 che bella sintonia! ogni volta mi piace vedere come tra noi ci sia un filo che non si vede, ma lega apori, colori e gusti!
Detto qst tua hai scelto un ripieno a dir poco magico! mi piace tantissimo l’abbinamento e credo ciecamente sia proprio sorprendentemente squisito!!
Bravissima cara mia! <3
Un mix davvero speciale… avevo provato le pesche in versione salata con una bruschetta …abbinate a pomodoro e timo… ora segno questa idea che è invitantissima oltre che bella! 🙂
Grazie Terry! Ogni tanto amplio i miei orizzonti anche io…il che non fa mai male! 🙂
“Sorprendente” è davvero l’aggettivo azzeccato! E premiamo i tuoi fagottini ad occhi chiusi 🙂 Peccato non abitare vicine e non avere così la possibilità di assaggiare qualcosa in anteprima. Grazie!
Guarda, alla fine ne sono venuti così tanti che avrei potuto farli assaggiare davvero a tutto il vicinato! 🙂 🙂 🙂
Grazie Mile, buona giornata!
Stupenda questa proposta!!!!
Grazie mille! 🙂
Davvero sperimentazione di alto livello! E ben riuscita!
Grazie davvero!!