13 Marzo 2015

Taste Firenze 2015: note dolci

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Anche per quest’anno Taste si è concluso, portandosi dietro un buon bottino di presenze: 4.500 operatori del settore e quasi 10.000 appassionati.
E anche quest’anno io ho fatto la mia incursione alla Stazione Leopolda per vedere quel che di nuovo offre il panorama gastronomico italiano dei piccoli produttori artigianali.

Taste, la manifestazione che ruota intorno al cibo di qualità ideata da Davide Paolini in collaborazione con Pitti Immagine, quest’anno celebrava i suoi primi 10 anni. Dal 7 al 9 marzo la Leopolda – enorme edificio nato come stazione in età granducale e, dopo anni di abbandono, recuperato come spazio-eventi – ha ospitato 320 produttori da tutta Italia, giunti con l’intento di farsi conoscere sia agli operatori del settore (rivenditori e commercianti, ma anche giornalisti e blogger) sia al pubblico generico che già sabato mattina affluiva in massa, ciarliero e spensierato, pronto a curiosare, degustare, provare e conoscere nuovi prodotti artigianali.

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Memore della confusione dello scorso anno (qui la sintesi), sono andata di buon mattino, per potermi muovere tranquillamente in un salone non ancora troppo affollato e con operatori freschi ed entusiasti, più inclini a parlare dei loro prodotti.

Conscia dell’impossibilità di vedere tutto nel tempo a mia disposizione, ho dovuto fare una scelta e mi sono dedicata soltanto al settore dolce (con qualche eccezione), e al cioccolato in modo particolare. Ed è stato ben difficile non soffermarmi quanto avrei voluto presso gli stand dei piccoli caseifici, dei tanti produttori di birra artigianale, degli aceti balsamici e di specialità come caviale, tartufo e prodotti a base di lumache (sic!). Ma una selezione era indispensabile.

Tra le aziende che ho avuto la possibilità di conoscere ce ne sono alcune che mi hanno colpito in modo particolare, e come al solito non si tratta soltanto di proposta commerciale e qualità dei prodotti, ma anche della passione e dell’entusiasmo che hanno saputo trasmettermi le persone con le quali ho parlato, il cui lavoro e impegno quotidiano si concretizza in quegli stessi prodotti che a volte osserviamo in maniera troppo superficiale.

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Per prima ho incontrato l’azienda siciliana Sabadì, creata dal giovane Simone, che produce cioccolato di Modica lavorato a freddo, con una tecnica che permette di mantenere proprietà e aromi delle materie prime. Materie prime che sono tutte biologiche, o provenienti da commercio equo e solidale, o certificate da Slow Food, come nel caso del mandarino tardivo di Ciaculli o del limone Interdonato.
Tutte le carte in regola, dunque, anche se ammetto che per me non sempre questi requisiti fanno automaticamente la qualità del prodotto. So soltanto che ho assaggiato del cioccolato delizioso, con una consistenza e freschezza diversa da quella cui siamo abituati, e con aromi e accostamenti che mi hanno conquistata. Mi sono letteralmente innamorata di quello con finocchietto e scorze di mandarino, ma ho trovato buonissimo anche quello al limone e nepitella.
Non ultimo pregio, il packaging accattivante, con acquerelli simpatici e colorati. L’azienda produce anche torroni, caramelle e cioccolatini il cui aroma varia in base ai diversi tipi di zucchero usati.

Opera waiting, invece, è un laboratorio di pasticceria con sede a Poggibonsi (SI), che basa la propria attività sui principi della filiera corta e del biologico. Uno dei prodotti di punta è il panlimone senza uso di conservanti, accanto a biscotti e cantucci fatti con varietà di grani antichi. Sono rimasta conquistata dalla linea dei Predessert, biscottini originalissimi da degustare prima del dessert vero e proprio: come quello allo zafferano e cipolla di Tropea e quello, stratosferico, al limone candito nel sale e pepe nero.
Ci sono anche prodotti vegani, ma – per ammissione degli stessi proprietari – si tratta di una scelta di gusto e non di principio: filosofia che condivido appieno. Peccato solo per il sito web, accattivante ma con pochi contenuti, una semplice vetrina che non rende giustizia alla gamma di prodotti.

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Da appassionata di biscotti non posso non menzionare la neonata Biscotteria Bettina, che mi ha attratta con il packaging dalle linee semplici ed eleganti e mi ha convinta con sapori insoliti e pungenti. In una parola, deliziosi. Le proposte più originali sono forse quelle salate, come i cantuccini “POP” con pomodori secchi, origano e peperoncino, e i biscottini di mais, asiago e cipolla, ma sono molto stuzzicanti anche i biscottini dolci.
In questo caso come non mai ho percepito la passione dietro agli occhi chiari di una donna, la semplicità, la cura per quello che si produce, il contatto diretto con la materia. Sarà che si trattava di biscotti, ma mi sono sentita molto in sintonia con Bettina, e queste sono le esperienze più belle che si possano fare a Taste.

Tornando al cioccolato, resta forse insuperabile la qualità dell’arcinoto Domori, che produce cioccolato per veri intenditori, buona parte del quale a partire dalla rarissima e pregiata varietà Criollo, direttamente selezionata in Venezuela e lavorata nel modo migliore per preservarne le caratteristiche organolettiche. E tra le varie specialità, anche quello prodotto con latte d’asina.

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Erano tanti anche i produttori toscani di cioccolato a partire da Slitti, azienda ormai storica di Monsummano Terme (PT), passando da La Molina di Quarrata (PT), con le sue linee baroccheggianti e il meraviglioso uovo di cioccolato bianco ripieno di crema spalmabile alla nocciola, fino ad arrivare ad Urzi, le cui tavolette sono incartate a mano una per una in una coloratissima carta ispirata alle creazioni di Ferragamo.
E infine un’impresa di recente creazione, la Fonderia del cacao di Calenzano (FI), che pone particolare attenzione alla filiera produttiva e si impegna a garantire una linea di cioccolato equo e solidale e biologico, con una gamma di prodotti dedicati a vegani e celiaci.

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In definitiva, anche quest’anno è stato piacevole aggirarsi tra i vari stand, annusare, scoprire, osservare, parlare con le persone. Molti produttori erano gli stessi dell’anno scorso, ma erano così tanti che mi servirà ancora qualche anno prima di riuscire a conoscerli tutti. In ogni caso, forse, sarebbe positivo lasciare spazio ogni anno a produttori diversi, per dare a tutti la possibilità di apparire in una vetrina così importante e per incuriosire maggiormente i visitatori, che altrimenti rischiano di vedere sempre gli stessi prodotti per diversi anni di seguito.

Anche quest’anno, poi, c’erano lo spazio per dibattiti e presentazioni, gli stand di complementi d’arrendo e oggettistica di alta qualità e la sezione libri, seppur dimezzata negli spazi e limitata al solo editore Guido Tommasi. E sebbene le proposte editoriali fossero variegate e molto interessanti, mi sarebbe piaciuto che fosse stato lasciato spazio anche ad altre case editrici.

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Un breve cenno, infine, ad uno degli eventi di Fuori di Taste, dicitura che indica l’insieme delle manifestazioni ed eventi che per tutta la settimana si sono svolti fuori dalla Leopolda e nel cuore della città. Sabato pomeriggio ho assistito alla presentazione di Foodscovery, una piattaforma creata da due giovani laureati in Economia, che si propone di consegnare nel giro di 24 ore – a clienti di tutto il mondo – i prodotti alimentari freschi italiani (carne, mozzarelle di bufala, cannoli siciliani…tutto ciò che vi viene in mente). In pratica mette in relazione i produttori iscritti alla piattaforma con potenziali clienti e si occupa di consegne e spedizioni in un sistema di e-commerce identico, per esempio, a quelli ormai diffusissimi di Etsy o Zalando. E scommettiamo che avrà successo?
La presentazione, tra l’altro, aveva il notevole valore aggiunto di essere ospitata negli ambienti da sogno di Riccardo Barthel e del suo DESINARE, un luogo che è al tempo stesso scuola di cucina, shop di lusso (se siete appassionati di oggetti da cucina e accessori da tavola qui impazzirete) e ambiente per eventi e manifestazioni di carattere conviviale. In poche parole, un luogo di cose belle, che vale la pena visitare se vi capita di passare da Firenze.
Perché Taste, oltre alla scoperta di nuovi prodotti, significa anche questo: l’occasione di conoscere nuovi posti e nuove persone. E questo è sempre positivo.

0 risposte a “Taste Firenze 2015: note dolci”

  1. lapetitecasserole ha detto:

    Avevo avuto un resoconto del fuori Taste dai miei amici, che sono andati a qualche aperitivo in qua e in là… mi mancava il resoconto dall’interno! Mi ricordo ancora una serata dedicata al panettone un paio d’anni fa… neppure a Natale ne ho mangiato così tanto!

  2. accantoalcamino ha detto:

    Ciao Alice, qui c’è da perdersi e perderci…. La linea ma con i kilometri che solitamente si percorrono a questi eventi, si smaltisce tutto 😉 Un bel fine settimana a te <3

  3. foodnuggets ha detto:

    Grazie per il bel viaggio tra persone e sapori che ci hai fatto fare con questo post. 🙂 Anche a me piace ascoltare (oltre che assaggiare) quando vado a eventi simili. Si impara sempre un sacco, ci si confronta e poi arrivano le idee. Mi incuriosisce un sacco il panlimone, sin dal nome. 🙂

    • panelibrienuvole ha detto:

      E’ sempre bello avere la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo e conoscere persone che amano quello che fanno. E poi ho assaggiato così tante bontà!!! 🙂
      Grazie, buon fine settimana!

  4. coccolatime ha detto:

    quest’anno mi son persa taste….dovevamo venire domenica….ma c’era un sole cosi bello eeeeeeeeee SIAMO ANDATI AL MARE!!!! un pochino mi è spiaciuto….ma sono stata cosi bene!!! avevo voglia di sole e di aria fresca….non di chiudermi al chiuso nella confusione…per quanto interessantissima!!! quindi mi son goduta il tuo post in modo particolare

    • panelibrienuvole ha detto:

      Ma alla fine hai fatto bene ad andare al mare! Taste era molto interessante ma alla fine rispetto allo scorso anno non c’erano cose nuovissime… Tu che stai vicino al mare fai bene ad approfittarne!!

  5. Mimma e Marta ha detto:

    Ma che meraviglia! Questi sono quegli eventi ai quali ci piacerebbe partecipare spesso: rispecchiano la nostra idea di buon cibo e buona cucina. Produttori locali, materie prime di alta qualità, l’attenzione, la dedizione, la cura! L’azienda sabadì la conoscevamo in quanto siciliana, ma tutte le altre ci mancavano proprio. È stato un bel tuffo a questo evento al quale non abbiamo potuto partecipare, grazie mille! 🙂

    • panelibrienuvole ha detto:

      Sì, anche secondo me è una bella occasione per conoscere nuovi prodotti…ma attraverso l persone che li creano! Il che è molto più interessante. Grazie a voi, buona settimana! 🙂

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