30 Agosto 2014

Il genio del gusto…quante scoperte!

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“La cucina è meticcia, luogo dello scambio e della contaminazione. La purezza etnica non esiste: gli alimenti più tipici dell’identità italiana hanno origini straniere, dalla pasta araba ai pomodori americani”.

La sintesi del libro di Alessandro Marzo Magno è tutta qui: un viaggio attraverso le tipicità alimentari italiane che ci porta in giro per il mondo e per la Storia, perché il cibo è da sempre elemento di acculturazione e di scambio. Prima di diventare come oggi lo conosciamo, con le sue caratteristiche e i suoi significati, ha percorso terre e culture, trasformandosi e assumendo via via nuovi valori ed impieghi.

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Alessandro Marzo Magno ci conduce in questo excursus con levità di trattazione e accuratezza storica. L’impianto del libro è molto rigoroso; l’autore parte dalla prima attestazione scritta di un alimento per risalirne alle origini, ripercorrendone la storia e le contaminazioni intercorse fino ai nostri giorni.

Sedici capitoli si susseguono, partendo dalla pizza per finire allo Spritz, attraverso caffè, mozzarella di bufala, aceto balsamico e persino l’inattesa Nutella. Durante il viaggio l’autore cita episodi storici, tratteggia personaggi più o meno famosi, rivela curiosità relative a modi di dire e di pensare. E mentre leggiamo di spaghetti, prosciutto e panettoni, emergono i tratti dell’identità italiana più profonda, con i paesaggi tipici, gli avvenimenti storici e la mentalità geniale e propositiva che ha permesso tanti successi internazionali.

E’ un libro ricco di aneddoti e curiosità, dove non mancano le strizzate d’occhio al lettore e qualche battuta, ma senza per questo perdere in accuratezza storica. L’autore cita regolarmente le fonti, che spaziano dai testi medievali a epistolari privati, fino a testi contemporanei più o meno specialistici, anche a costo – a volte – di rendere la lettura meno scorrevole e immediata. La bibliografia è piuttosto ricca e composita, e rappresenta un buon punto di partenza per approfondire qualche argomento che vi abbia particolarmente interessato.

Un capitolo curioso, a suo modo diverso dagli altri, è quello dedicato all’uso della forchetta che, a sorpresa, ha dovuto vincere molte resistenze prima di entrare a pieno diritto nell’uso comune, a differenza degli indispensabili cucchiaio e coltello.
Nella stessa sezione, oltre all’uso delle posate e alla mise en place, l’autore racconta l’evoluzione del servizio in tavola, del modo di organizzare i pranzi di gala e di presentare le portate, con uno sguardo ai luculliani banchetti rinascimentali, dove il cibo era materia prima di elaborate costruzioni architettoniche e mirabolanti coreografie create con l’intento di stupire gli ospiti. C’è anche qualche nozione di storia della cucina e del gusto: nel medioevo e rinascimento, per esempio, prevalevano cotture lunghe, sapori elaborati, salse a base acida e piatti colorati artificialmente che ingannavano l’occhio; dal XVII secolo in poi, invece, si torna a preferire sapori naturali, la cucina si semplifica e si affermano le salse a base grassa, maionese e besciamella su tutte.

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E’ curioso anche sapere che la mela è diventata un frutto malefico e tentatore dopo che la chiesa romana ha avuto la meglio su quella celtica, nel Cristianesimo delle origini. Nel mondo celtico, infatti, la mela era il frutto divino, i druidi usavano sidro nelle loro cerimonie e il paradiso era chiamato Avalon, ovvero isola di abal (mela). Ma con l’affermarsi della chiesa romana si preferisce invece la simbologia del vino (e anche il suo uso nella cerimonia eucaristica), per cui i culti celtici devono cedere il passo e, insieme a tanti altri simboli e credenze, anche la mela diventa simbolo del male. E forse è anche per questo che nelle nostre tavole beviamo vino e non sidro.

Quando sono comparsi i maccheroni sulla tavola degli italiani? E da dove sono arrivati?
Nel medioevo si mangiava insalata?
Qual è l’origine del croissant? E perché la Nutella si chiama così?

Leggendo questo libro vi toglierete queste e tante altre curiosità. E’ un libro piacevole e interessante, ricco di informazioni, che non si legge come un romanzo ma comunque scorrevole. I capitoli non sono troppo lunghi, giusto il necessario per fare un viaggio nel tempo e nel gusto…non resterete delusi.

 
il-genio-del-gustoIL GENIO DEL GUSTO. Come il mangiare italiano ha conquistato il mondo

Autore: Alessandro Marzo Magno
Editore: Collezione Storica Garzanti
Anno: 2014
Pagine: 352
Prezzo: € 19.50

8 risposte a “Il genio del gusto…quante scoperte!”

  1. stravagaria ha detto:

    Pensi che potrebbe essere interessante per un giovane chef? Mi sembra un libro che non debba essere letto per forza tutto d’un fiato ma si possa “pilluccare” capitoletto per capitoletto.

    • panelibrienuvole ha detto:

      Infatti è proprio così! Io l’ho letto in circa 3 mesi, contemporaneamente ad altri libri. Quando mi andava mi leggevo un capitolo, non necessariamente nell’ordine in cui sono. Secondo me è molto interessante per chi vuole approfondire la storia del nostro modo di mangiare… Non ci sono ricette ma storia e cultura quante ne vuoi…e non è pesante.

  2. Lili Madeleine ha detto:

    Per un appassionato di cucina credo sia bellissimo scoprire le storie che si nascondono dietro ingredienti e piatti che spesso diamo per scontati. Questo libro mi attira assai…

  3. accantoalcamino ha detto:

    Interessantissimo, perfetto per continuare a coltivare la mia passione ed attingere a nuove fonti ed informazioni, grazie per averlo segnalato.Buon fine settimana <3

  4. […] Il genio del gusto…quante scoperte!. […]

  5. Terry ha detto:

    Segnato subito, un libro davvero interessante! 🙂

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