6 Luglio 2014

Il buio oltre la siepe: Anni Trenta in Alabama

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Anche questo mi piace, dei libri. Che non sai mai cosa aspettarti.
Capita che ne inizi uno quasi per caso, con fare un po’ scettico e incerto, solo perché te ne hanno parlato di recente. Ed è la volta buona che ti cattura in una specie di sortilegio, così, alla sprovvista, e alla terza pagina sei già caduto a capo all’ingiù in una storia tutta da ascoltare.
E quando finisci di leggerlo senti la mancanza dei personaggi e una sottile malinconia ti avvolge. Perché si è richiuso il passaggio che ti ha messo in comunicazione, per un breve e intenso periodo, con un mondo lontano nel tempo e nello spazio, ma vicinissimo nei sentimenti.
Perché hai respirato un’aria nuova, hai guardato dentro le case delle persone e nelle loro vicende, nella loro testa e nei loro sentimenti.

Questo libro mi è rimasto nel cuore.
Grande merito va alla piccola protagonista, Scout, una bambina buffa e intelligente, che insieme al fratello maggiore Jem è capace di imprimere un sorriso indelebile sul volto del lettore.
Ma anche al loro papà Atticus, affettuoso ma sempre composto ed integerrimo, che li educa in base a ferrei principi morali, in maniera talmente disinvolta da farla sembrare la cosa più naturale del mondo quando non lo è affatto.
E all’aspra ma buona cuoca Calpurnia e a Miss Maudie con i suoi fiori “abbaglianti” e la sua anticonvenzionalità.

Fulcro narrativo del libro è il processo intentato a Tom per il presunto stupro di una ragazza.
Tom è nero, siamo nel 1935 e l’Alabama è uno degli Stati in cui sono più forti le resistenze per il superamento del regime razziale. Atticus, in quanto avvocato di Tom, si trova schierati contro quasi tutti gli abitanti del villaggio, che pur riconoscendolo un uomo serio e affidabile non riescono a perdonargli i suoi presunti eccessi di integrità.
passerotto1Non mi interessa raccontarvi come si svolge la vicenda.
Mi piacerebbe trasmettervi almeno parzialmente le immagini e le sensazioni che ho tratto dalla lettura.
L’infanzia spensierata dei due bambini, vissuta tra giochi improvvisati con niente nel limite ristretto di un cortile, con la campagna a fare da sfondo, gli insetti per compagni e comiche quanto involontarie manifestazioni di ingenuità.
Scout e Jem, che ad un tratto devono confrontarsi con vicende più grandi di loro, danno prova di grande profondità, e vivono questa tappa di rilievo nel lungo processo della crescita con i miseri strumenti a disposizione – pochi, a qualsiasi età – per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Osservo, non vista, la varia umanità degli abitanti di Maycombe, che poi sono uguali ovunque, e vi riconosco il vicino di casa e il collega di lavoro.
Vedo, come scolpita nella pietra, la difficoltà di dissipare il pregiudizio e il pensiero comune, e quella – suprema – di comportarsi secondo coscienza anche quando è svantaggioso, faticoso, difficile. Anche quando ne va della propria vita.
Respiro la polvere del villaggio, sento l’arsura estiva e il calore delle fiamme di un accidentale incendio. Immagino l’acre odore di chiuso che ci deve essere nella casa dei Radley e la desolazione del loro giardino.

Ma adesso che scrivo capisco che, al di là dei grandi temi che pure il libro affronta, sono soprattutto Jem e Scout ad essersi presi un pezzetto del mio cuore – o ad avermi lasciato una briciola del loro. Con il loro entusiasmo, la vitalità, la simpatia che va di pari passo con la più grande onestà verso se stessi che si possa trovare; una schiettezza pura, vissuta in maniera semplice, come una condizione naturale che tutti noi vorremmo avere, e che invece è tanto difficile da raggiungere.

Dal libro è stato tratto un film, nel 1962, diretto da Robert Mulligan e vincitore di tre premi oscar, tra i quali quello di Miglior attore protagonista, conferito a Gregory Peck per il ruolo di Atticus.
untitled IL BUIO OLTRE LA SIEPE
Titolo originale:
To Kill a Mockingbird
 Autore: Harper Lee
 Editore: 
Feltrinelli
 Anno:
1960
 Pagine:
304

0 risposte a “Il buio oltre la siepe: Anni Trenta in Alabama”

  1. salentinaincucina ha detto:

    bellissimo. Mi manca, ma mi hai fatto venire voglia di leggerlo!
    Serena

  2. stravagaria ha detto:

    La prima volta lo lessi da ragazzina perché mia mamma me ne parlava con trasporto poi lo rilessi qualche anno fa quando volevo farlo leggere alle mie figlie. È un libro che attraversa le generazioni e non invecchia, hai fatto veramente bene a dedicargli questo spazio.

    • panelibrienuvole ha detto:

      Grazie…anche io ho avuto la sensazione di un libro che resiste al tempo ed ha sempre qualcosa da insegnare. In un baleno è entrato di diritto tra i miei libri preferiti.
      Un abbraccio.

  3. accantoalcamino ha detto:

    L’ho letto da ragazzina e ne conservo un bel ricordo, mi hai fatto venir voglia di rileggerlo, ho la biblioteca proprio a due passi da casa. Buona settimana Alice.

  4. alice nember ha detto:

    …ho letto questo libro non molto tempo fa, prendendo spunto da una lista dei 100 migliori libri da leggersi in una vita, e mi ci sono proprio persa…
    un mondo meravigliosamente differente da quello della mia infanzia, eppure venato di circostanze crudelmente simili a quelle che ancora imperversano sulla nostra società.
    bello davvero.

    • panelibrienuvole ha detto:

      Hai detto bene Alice, anche io mi ci sono persa! E ci ho trovato tanti piccoli riferimenti alla nostra quotidianità, solo apparentemente lontana da quella descritta dal Harper Lee. Un libro da tenere vicino e rileggere, sicuramente.
      Grazie del commento! A presto,
      Alice

  5. Teresa ha detto:

    Non ho mai letto il libro, ma ho visto il film e lo ricordo molto bene. Dovrò leggere anche il libro, che come il più delle volte accade, sarà anche meglio della versione cinematografica. Anche se devo dire che leggendo le tue sensazioni rispetto alla lettura, mi pare di averle riscontrate nella pellicola, il che ne fa un film ben riuscito.
    Ciao, leggo che sei in ferie, buone vacanze!

    • panelibrienuvole ha detto:

      E io devo vedere il film allora! Anche se in questi casi ho sempre paura che il film si sostituisca al libro nei miei ricordi…potere delle immagini. .. e invece mi è piaciuto così tanto che lo vorrei conservare dentro di me così come me lo sono creato… Ma forse esagero!
      Grazie per il commento e buona giornata…vacanze finite, per me, purtroppo! 🙁

  6. luna ha detto:

    Cara, ho scritto anch’io su questo libro!
    Decisamente bello.
    🙂
    Luna

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