30 Giugno 2014

Crostata al cacao con albicocche e ricotta

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A me piacciono le ricorrenze. Le tradizioni. Il ripetere le stesse cose a distanza di anni.
Mi dà il senso del tempo che passa.
Mi permette di fare piccoli micro-bilanci durante la via, di indulgere un attimo nei ricordi, di ritrovare una vecchia me.
Per esempio, ripensare a come ero nella sera di S. Giovanni di uno, due, tre anni fa.

S. Giovanni, il 24 giugno, è il patrono di Firenze e la città lo festeggia con uno spettacolo di fuochi d’artificio. Sin dal mio primo anno fiorentino, quando ero in città da pochi giorni, ancora disorientata dal cambio di lavoro, di prospettiva, di possibilità che mi si paravano davanti, sin da allora ho assistito ai fuochi.
E’ stato molto bello perché è uno spettacolo gioioso e coinvolgente, che allora non avevo mai visto. E’ stato bello anche perché ero con una persona che ha saputo farmelo apprezzare, che è stata la mia prima compagna in quei giorni strani e con la sua rassicurante e dolce presenza mi è stata vicina in questi anni, e continua ad esserlo.
Da allora, ogni anno, aspetto con piacere questo appuntamento, da condividere con lei.

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E ogni anno faccio una specie di riepilogo, penso a chi era con noi gli anni precedenti, da quale prospettiva abbiamo visto lo spettacolo, chi abbiamo incontrato, se c’è stato qualche piccolo evento particolare.
Penso a quale era il mio stato d’animo, cosa avevo fatto durante la giornata, chi avevo in testa e nel cuore.
E guardandomi indietro è un po’ come se passassi rapidamente in rassegna la mia vita a Firenze.
Vedo una me differente ad ogni S. Giovanni, rifletto su come sono cambiate le situazioni e le persone in relazione a me, rivedo volti e sensazioni. E poi sospiro e sono felice.

La domanda “what next?” aleggia inevitabile, ma scuoto la testa e la allontano. Mi sistemo nella nostra postazione e mi godo l’attesa di quelle luci scintillanti e rumorose, che si rifletteranno nei miei occhi illuminandomi il sorriso.

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Per il pic nic di S. Giovanni, quest’anno ho sperimentato uno nuova crostata. Ho scoperto dal mio recente viaggio in Austria che il tandem cioccolato-albicocche mi piace parecchio, contrariamente a quanto avevo sempre creduto, ed ho quindi pensato di riproporlo in un dolce facile da trasportare e che rende onore a questo frutto di stagione e alla sua asprigna dolcezza.
La frolla non è quella tradizionale, bensì alleggerita e resa meno friabile dalla presenza di un po’ di lievito, così che potesse accogliere al meglio la crema di ricotta.

CROSTATA AL CACAO CON RICOTTA E ALBICOCCHE

Per la frolla:

Per il ripieno:

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Lavate le albicocche, denocciolatele e tagliatele a piccoli pezzi. Mettetele in una casseruola con 50 g di zucchero e la maizena e fate cuocere per circa 20 minuti a fuoco lento.
Setacciate la farina con il cacao e il lievito; aggiungete il sale, fate una fontana e unite le uova una alla volta sbattendole con una forchetta. Unite lo zucchero e il burro fuso e impastate con la forchetta finché potete, poi rovesciate tutto sulla spianatoia e impastate rapidamente con le mani. Avvolgete nella pellicola e lasciate riposare 30 minuti in frigo.
Setacciate la ricotta facendole perdere tutto il siero, poi unite i tuorli, 50 g di zucchero e i semi di vaniglia. Quando le albicocche saranno intiepidite, unitele alla ricotta mescolando delicatamente con un cucchiaio.
Imburrate uno stampo a cerniera da 22 cm di dimetro e foderatelo con 2/3 della frolla. Non essendo una frolla comune avrete un po’ di difficoltà a stenderla con il mattarello perché tenderà ad appiccicarsi. Io la stendo un po’, poi la trasferisco nello stampo e la sistemo con le dita dandole lo spessore desiderato (2-3 mm circa, altrimenti verrà troppo alta, data la presenza del lievito). Versatevi la farcia di ricotta e decorate la crostata come preferite: strisce, foglie, cuoricini…
Cuocete a 180° per 45-50 minuti.

 

0 risposte a “Crostata al cacao con albicocche e ricotta”

  1. vedi perchè mi piaci così tanto? anche io come te sono amante e legata alle ricorrenze e al ricordo con uno sguardo rivolto eprò semrpe anche al futuro.
    Adesso però devo dirtelo, sono stordita da qst ricetta e nel mio immediato futuro vedo solo la riproposizione della tua crostata ce ha tutto ciò che desidero.

  2. accantoalcamino ha detto:

    Ciao Alice, ecco cosa hai sfornato oggi, la ricetta per conservare inalterati i ricordi e riviverli di anno in anno e questa crostata che, assomiglia al sole e si è confusa tra le luci scintillanti della festa di San Giovanni ed ha di sicuro illuminato il vostro pic nic .
    Ciao <3

    • panelibrienuvole ha detto:

      Che belle le tue parole…mi piace che questa crostata sia associata al sole che ha scaldato le albicocche..e che ha illuminato l’attesa dei fuochi!
      Un abbraccio e buona giornata! ♥

  3. Che meraviglia!!! Con qualche piccola modifica sugli ingredienti (le mie adorate intolleranze) potrei prepararla .. si si, mi hai convinta!!
    Buon inizio di settimana
    Manu

  4. Anche io sono un’amantge delle tradizioni e ho spesso un occhio al passato per valutare in che direzione sto andando e per fare bilanci. Sono contenta che il tuo bilancio sia positivo, il mio a volte non lo è e sono sempre molto critica nei confronti di me stessa e di quello che faccio. Anche a Torino si festeggia San Giovanni con una bellissima (mi dicono) festa, alla quale però non ho mai partecipato, perchè cade in giorni lavorativi e io sono sempre a Milano.
    Che particolare questa crostata. Mi ispira tantissimo. La potremmo aggiungere ai dolci che ci porterai quando ci vedremo 🙂
    Un bacione e buon inizio settimana

  5. Barby ha detto:

    Stupende le foto e meravigliosa questa crostata! Felice settimana! 🙂

  6. Ilaria ha detto:

    mi è venuta l’acquolina in bocca.

    http://www.nonsidicepiacere.it

  7. frafre ha detto:

    Bella la crostata riflessiva, e bello potersi soffermare anche sui ricordi e le sensazioni!
    A me l’abbinamento albicocche cioccolato piace molto (non a caso la ricetta della sacher che mi desti è un dolce molto buono, secondo me), e questo penso che lo sia altrettanto. Qui non ci sono i fuochi per San Giovanni, come ben sai, ma mia nonna ci ha tramandato la tradizione dell’acqua profumata e l’abbiamo preparata la notte prima, per poi usarla per lavare la faccia la mattina del 24! 😉

    • panelibrienuvole ha detto:

      Che bella l’acqua di S. Giovanni! Anche il mio babbo la prepara sempre…peccato che da qui non la posso avere…
      E comunque, i fuochi tra poco li avete anche voi…anche se non proprio come quelli di S. Giovanni! 😉

  8. stravagaria ha detto:

    Una torta invitante ed esteticamente molto bella, di quella bellezza un po’ rustica che prediligo, in barba a tutti i cake designers che spopolano in tv. I fuochi di San Giovanni sono una tradizione anche qui a Monza, da quando abito qui li vedo dal mio terrazzo tutti gli anni e scandiscono il tempo meglio del capodanno che per me passa totalmente in sordina. Un abbraccio:)

    • panelibrienuvole ha detto:

      E’ vero! Mi sento un po’ come “si presume” ci si dovrebbe sentire a capodanno, ricorrenza che per me passa totalmente inosservata… Mi piace che ognuno di noi elegge il proprio punto di passaggio personale, in barba a quelli che vengono imposti dal calendario. 🙂
      Inutile ti dica che anche io sono per i dolci rustici e semplici, e che il cake design è quanto di più lontano dalla mia personalità, non solo culinaria…sono contenta che siamo in molti a pensarla così!
      Un abbraccio!

  9. piumino ha detto:

    Due come essere una a riflettere con occhi lucenti le stelle brillanti di S. Giovanni… Così è ogni anno: un attimo sospeso di felicità assoluta fra passato e futuro!

  10. Francesca P. ha detto:

    Di guardarmi indietro sono esperta… 😉 Ed è vero, ricorrenze, date ed eventi che tornano puntuali ogni anno ci spingono a riflettere… e in parte sono anche rassicuranti, perchè sono una certezza, non svaniscono… ad un numero è associato qualcosa che spesso assume importanza e che è bello ricordare… solo il compleanno dopo i 35 anni pesa un po’, ahaha, ma questa è un’altra storia ed è un problema mio col passare del tempo… 😛
    L’abbinamento marrone-cioccolato e arancione/giallo-albicocca è bellissimo, ormai sempre di più vengo attratta non solo dal mix di sapori ma anche dall’unione dei colori, dall’armonia o dall’energia che emanano… e qui ne vedo tanta, che incontra il calore del legno e rende speciale qualsiasi spuntino! 🙂

    • panelibrienuvole ha detto:

      Grazie Francesca! 🙂
      Anche a me questi due colori piacciono, li trovo molto caldi e avvolgenti…Tutta la tua passione per i colori e gli abbinamenti esce da ogni tua fotografia…e mi conquista sempre!
      Il compleanno io lo festeggio sempre volentieri… anche se con il passare del tempo noto qualche incrinatura nel mio entusiasmo… 😉
      Un abbraccio!

  11. anna ha detto:

    cacao, ricotta e albicocche! un connubio perfetto! 😉

  12. Meris Carpi ha detto:

    Mi piacciono le ricorrenze e, quella di San Giovanni in particolare perchè legata a ricordi belli. Ottimo l’abbinamento cacao e albicocche. Ciao, un abbraccio

  13. Terry ha detto:

    Belli i tuoi ricordi, il filo dei tuoi pensieri in cui mi ritrovo molto! Nel guardare al passato, nel sorridere ai ricordi e nel pensare con curiositá al futuro! 🙂
    Favolosa questa crostata, un abbinamento che voglio provare anche io! 🙂
    Baci

  14. daniela64 ha detto:

    Che meraviglia la tua crostata al cioccolato. bella e golosa , segno subito la ricetta. Buona serata Daniela.

  15. cristiana ha detto:

    Pur avendo un Giovanni in casa non sapevo fosse il patrono di Firenze: gnurante!! Questa torta è bellissima sia nei colori che immagino nei sapori e soprattutto un’idea in più per smaltire le albicocche che mi invadono casa! cri

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