1 Gennaio 2014

Brutti ma buoni, per chi bada alla sostanza

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Passati il Capodanno e le festività più importanti, possiamo iniziare a pensare all’Epifania, una festa vissuta un po’ in sordina e che anche per questo sento molto…familiare! Mi è sempre piaciuta l’idea di trovare una calza piena di tanti dolcetti di tipo diverso, come un piccolo assaggio di tutti ma senza esagerare: il mio ideale!
Da tanto tempo non la ricevo più, anche perché ormai siamo abituati ad avere tutto a nostra disposizione in ogni periodo dell’anno e questo toglie buona parte del gusto e del senso di festa rappresentato dalla calzina piena di dolci. Se però anche a voi piace proseguire la tradizione e avete intenzione di confezionare una calza per le persone che amate, ecco un’idea da affiancare ai soliti cioccolatini comprati: i brutti ma buoni…nome che si adatta bene anche alla natura della Befana!

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Dopo un paio d’anni che li volevo provare, alla fine li ho fatti così, senza pensarci troppo. Merito degli albumi da riusare (residuo di una crema pasticcera) e della mia scarsa passione per le meringhe. E mentre meditavo questa ricetta, mi sono imbattuta negli stessi biscotti – ma alle mandorle – di Elena. Un segno del destino! Li dovevo fare.
I suoi consigli sono stati utilissimi, ma per soddisfare la mia curiosità ho voluto provare entrambi i metodi di cottura citati. Ve ne dò conto nel testo della ricetta.

Per quanto riguarda i brutti ma buoni, vi dico soltanto che l’aspetto è un po’ da gobbo di Notre Dame, ma sono buoni proprio come lo era lui! L’origine non è affatto acclarata: chi li vuole piemontesi, chi lombardi…e chi addirittura della zona di Prato/Pistoia. Che dire? Boh.
Possono essere fatti solo con nocciole, con mandorle o con un mix di entrambe. Si conservano per diversi giorni chiusi in una scatola di latta e costituiscono un’idea regalo sempre gradita. E allora, buon anno e buona Befana a tutti voi!

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BRUTTI MA BUONI ALLE NOCCIOLE

Dose per circa 40 biscotti:

Distribuite le nocciole in una leccarda coperta da carta forno e mettetele nel forno preriscaldato a 200°, acceso solo nella parte alta. Tenetevele per 6-7 minuti, fin quando le pellicine esterne non iniziano a staccarsi e le nocciole si coloriscono appena. Attenzione a non farle scurire troppo, altrimenti sapranno di bruciato.
Trasferite immediatamente le nocciole in un canovaccio e sfregate con vigore per rimuovere le pellicine, aiutandovi anche con le mani quando le nocciole saranno meno calde. Secondo la mia limitata esperienza alcune pellicine resteranno comunque, ma non importa, conferiranno un sapore ancora più noccioloso!
Passate al mixer lo zucchero semolato e tenetelo da parte. Sempre con il mixer, tritate le nocciole ma senza polverizzarle: devono rimanere dei pezzetti abbastanza grandi e di dimensioni irregolari.
Montate gli albumi con le fruste elettriche; quando saranno già abbastanza consistenti aggiungete a poco a poco lo zucchero continuando a montare. Unite delicatamente le nocciole con un cucchiaio facendo attenzione a non smontare il composto.
A questo punto, ci sono due possibilità, come in una storia a bivi.

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A. Distribuite delle piccole cucchiaiate di composto sulla carta forno (io le ho fatte delle dimensioni di una grossa noce) e cuocete a 160° per 30-35 minuti (per me, nel secondo ripiano dal basso, alzandolo in quello sopra negli ultimi 5-10 minuti).

B. Versate il composto in una pentola dal fondo spesso e mettete sul fornello, a fuoco basso, per 15-20 minuti, mescolando continuamente con un mestolo di legno. Probabilmente si formerà uno strato di zucchero attaccato al fondo, ma non importa, lo toglierete dopo facendo bollire dell’acqua nella pentola vuota. L’importante è che il composto non bruci.
Dopo questa prima cottura, procedete come al punto A, cuocendo più o meno per lo stesso tempo. Ovviamente il tempo di cottura dipende anche dalle dimensioni dei vostri biscotti: più sono grandi, più tempo impiegheranno ad asciugare internamente.

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La differenza è che nel primo caso otterrete dei biscotti più friabili e meno compatti, un po’ più simili alla consistenza delle meringhe. Nel caso B, invece, avrete biscotti che, anche nell’aspetto, sono identici agli originali brutti ma buoni: bitorzoluti, più croccanti e compatti. Dal punto di vista del sapore, a mio avviso, non cambia granché, ma mi piace più come si presentano i secondi.
Qualsiasi strada scegliate, è importante non toccare i biscotti durante la cottura perché rischiate di sfaldarli. Fateli raffreddare bene e solo allora spostateli, ma sempre molto delicatamente.

29 risposte a “Brutti ma buoni, per chi bada alla sostanza”

  1. stravagaria ha detto:

    Mia figlia la vigilia ci ha fatto dei biscottini molto simili con l’aggiunta del cioccolato fuso, in effetti l’aspetto non è omogeneo ma a me piace l’idea che siano rustici! Ti auguro un anno di buone ricette e migliori letture!

  2. creazionidonne ha detto:

    Mmmm che fame! Buon Anno 🙂

  3. Francesca ha detto:

    Io non li trovo affatto brutti… la Befana invece di portarli li mangerebbe tutti lei! 😀
    Li trovo perfetti da sgranocchiare mentre si guarda un film, si legge un libro o si è davanti al pc come me adesso… 🙂

  4. Francesca ha detto:

    Io non li trovo affatto brutti… la Befana invece di portarli li mangerebbe tutti lei! 😀
    Li trovo perfetti da sgranocchiare mentre si guarda un film, si legge un libro o si è davanti al pc come me adesso… 🙂

  5. tesoro! oh che bello che hai provato tutte e due le versioni! sono felice di essere stata nei tuoi pensieri 🙂 meno male è andato tutto bene se non mi avresti maledetto! 😀
    Sono bellissimi!! anche io amo di più la versione passata sul fuoco, la consistenza friabile ti rimane impressa nella mente per sempre!!! 🙂
    ti faccio tantissimi auguri per un goloso e buonissimo 2014! bacioni

    • panelibrienuvole ha detto:

      Certo che è andato tutto bene! Con le tue indicazioni era impossibile sbagliare! 🙂
      Tanti tanti auguri anche a te amica di blog…che sia un 2014 pieno d’amore e di successi! 🙂
      Un bacio!

  6. Lili Madeleine ha detto:

    Mi sono sempre piaciuti i brutti ma buoni, viva i biscotti caserecci 🙂

  7. rossina37 ha detto:

    mamma che buoniiii!!! viene voglia di allungare la mano per prenderne uno ! Tanti auguri cara!

  8. coccolatime ha detto:

    io tifo per B tutta la vita…bboni!!!! voglio provarli anche io!!!! appena ho tempo!!

  9. luna ha detto:

    Viva la sostanza!
    Buon anno!!!!
    Luna

  10. la Greg ha detto:

    a casa mia la calza della Befana non c’è mai stata perché la mamma non ci comprava i dolciumi…però arrivava un bel regalo da parte del datore di lavoro di allora!
    questi biscottini mi piacciono anche se io come te non amo le meringhe…vai a pensare che si potessero cuocere nella pentola! per me soluzione b anche se poi ti tocca grattare lo zucchero dal fondo

    bacioni Alice e buona Epifania

    • panelibrienuvole ha detto:

      Di meringhe queste hanni proprio poco…quello che prevale alla grande è la nocciola! E per lo togliere lo zucchero non ci vuole niente basta far bollire nella pentola un po’ d’acqua calda e il gioco è fatto! 😉
      Buona Epifania anche a te cara Silvia, un abbraccio!

  11. Terry ha detto:

    Ai prossimi albumi avanzati li provo… Li voglio fare anche io da una vita!
    Ottimo post con tutti i suggerimenti 😉

  12. Ad un corso in Piemonte mi hanno assicurato essere piemontesi 🙂 Pensa che al corso, il gruppo di ragazzi che li stava confezionando ha avuto un incidente di percorso e i biscotti sono esplosi nel forno, tanto che lo chef, esterrefatto, continuava a dire “non mi è mai capitata una cosa del genere” 🙂 Poveretti!!! 🙂 Non so cosa abbiano fatto, perchè io mi stavo dedicando a massaggiare una faraona con il burro 🙂
    Noi (loro) abbiamo fatto la versione A. La B non la conoscevo assolutamente! (anche io preferisco quest’ultima).
    Un abbraccio Alice!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Esplosi!!!?! Caspita…non è da tutti! Non so nemmeno per quale reazione chimica possa accadere! 🙂 Che ridere…ti immagino lì tutta impegnata nel tuo shiatsu mentre pochi metri più in là si consumava la tragedia…E poi dicono che la cucina non è emozionante! 🙂
      Grazie per questo sorriso proprio ad inizio giornata…e speriamo che sia una buona giornata! Un abbraccio,
      Alice

  13. frafre ha detto:

    Grandiosa la storia a bivi, e comunque, sarò anche ripetitiva, ma dalle tue foto a me sembrano belli oltre che buoni, quindi se proprio volevi attenerti al nome vero, dovevi fotografarli peggio! 😀

  14. frafre ha detto:

    Davvero, quanto erano belline! Quelle facevano a gara con la serie del “diario di Paperina”, almeno per me! 🙂

  15. frafre ha detto:

    Davvero, quanto erano belline! Quelle facevano a gara con la serie del “diario di Paperina”, almeno per me! 🙂

  16. […] ricetta mi ha attratto per il nome, lo confesso. Mi sono detta: e che c’entra Garibaldi coi biscotti? […]

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