“Potere a chi lavora…” questo è uno dei gridi di battaglia preferiti di un mio buffo collega, che è solito urlarlo ai quattro venti ogni tre per due… Sarà che questo ciambellone l’ha mangiato anche lui, sarà che oggi è il 1° maggio e un pensiero ai lavoratori e alla difficile situazione di questo Paese è inevitabile, ma mentre cercavo un titolo mi sono venute in mente queste parole.
Parole desuete, che suonano anacronistiche, simbolo di lotte e ideali ormai scomparsi, ma proprio per questo capaci di suscitarmi nostalgia per un mondo in cui i lavoratori erano forse più disagiati di oggi (ma non ne sono certa) ma di sicuro avevano più grinta, più ottimismo, più speranza per il futuro.
Ma non voglio scadere nella retorica. Auguro solo a tutti noi di poter tornare presto a sperare, e che le notizie sconfortanti che sentiamo ogni giorno siano presto sostituite da segnali positivi.
E voglio festeggiare il 1 maggio con un ciambellone tradizionale, semplice, sostanzioso e di poche pretese. Un ciambellone proletario, toh.
CIAMBELLONE
In una ciotola capiente mescolate la farina con il lievito, lo zucchero e la scorza di arancia. Aggiungete le uova uno alla volta incorporandole bene, poi versate l’olio, il succo degli agrumi ed infine il latte. Versate il composto in uno stampo da ciambella e cuocete a 170° per 35-40 minuti.
Parole giuste, pensieri condivisi! A un bel ciambellone che sa di casa non si può rinunciare, soprattutto perchè con il suo sapore rappresenta una delle poche cose che ci da sicurezza!