4 Gennaio 2013

Rincantucciarsi (cantucci toscani)

Inverno, una delle mie stagioni preferite…insieme alle altre tre, a dire il vero! Mi piace il cambiamento costante e impercettibile della luce, dei colori, delle temperature; mi piace l’avvicendarsi di sensazioni legate al succedersi delle stagioni, sensazioni che sono al tempo stesso familiari – poiché si ripetono ogni anno – e nuove, perchè ogni ritorno è come una scoperta. Come quando, dopo mesi di pioggia e umidità, temperature miti e colori caldi, tutto ad un tratto vi svegliate circondati da cieli algidi su cui si stagliano grigi rami intirizziti, mentre l’aria pungente del mattino vi gela le gote e vi vivifica lo spirito. E nemmeno il tempo di abituarsi che la luce è già cambiata, sui rami spuntano le prime gemme e il cielo si fa più azzurro…tutto è una sorpresa continua. Non è bellissimo?!
Torniamo però all’inverno, che tra i suoi pregi ha quello non trascurabile di permettermi di stare rintanata in casa senza troppi sensi di colpa per il mio (scarso) spirito sociale: è freddo, fa buio presto…ma dove vuoi andare?! E allora mi piace rincantucciarmi sul divano, in compagnia di un buon libro e di qualcosa di dolce a farmi compagnia…per esempio un paio di cantucci!  I cantucci sono i tipici biscotti con le mandorle originari di Prato, che generalmente vengono accompagnati da un bicchierino di vinsanto (che io adoro).
La parola cantuccio, in Toscana, indica un angolino appartato e tranquillo, che evoca in me sensazioni di quieta e serena solitudine. Ma cantuccio significa anche “pezzettino”, che sia di pane, di formaggio…o di dolce. Ovviamente esiste una serie innumerevole di varianti dei cantucci classici: con le nocciole, con gocce di cioccolato, con le noci… Io rimango fedele a quelli con le mandorle, che mi sono più familiari, tranne in casi in cui – come adesso – mi accorgo all’ultimo di non avere abbastanza mandorle in casa, e allora sono costretta a utilizzare noci e nocciole… 🙂

CANTUCCIcantucci1

Sbattete le uova con lo zucchero, unite la farina e il lievito, l’essenza d’arancio e le mandorle intere. Impastate bene, poi formate due o tre lunghi panetti un po’ appiattiti e larghi 5-6 cm. Spennellate tutta la superficie con l’uovo sbattuto, che serve a dare il tipico aspetto lucente ai cantucci, e cuocete a 180° per 20 minuti. Togliete i panetti dal forno, fateli raffreddare una decina di minuti e tagliateli per obliquo con un coltello molto affilato, ricavandone tanti biscottini. Rimettete subito in forno a 160° per 10-12 minuti per farli biscottare, poi fateli raffreddare prima di procedere alla degustazione. E assicuratevi di avere un buon vinsanto a disposizione!

0 risposte a “Rincantucciarsi (cantucci toscani)”

  1. frafre ha detto:

    Ali, io adoro le tue descrizioni pre-ricetta…troppo belline! Lo sai che non avevo mai pensato che il “cantuccio commestibile” poteva avere anche il significato di un accogliente angolo in cui trovare conforto e riparo? Grandioso! Buoni cantucci in tutti i sensi! 🙂

  2. […] li adoro! E infatti è stata una delle prime ricette che ho pubblicato, la trovate qui…con foto che lasciano un po’ a desiderare, ma di sicura […]

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