2 Agosto 2017

Gelo di caffè

A volte salivo fin su, fino a quell’attico enorme e abbandonato che mi aspettava, inerte. Aprivo la porta cigolante ed era come trovare un vecchio amico, come entrare in una dimensione sospesa, che avrebbe potuto essere oggi, domani o trent’anni fa. Chiunque altro avrebbe visto in quello spazio un possibile loft con arredamento supermoderno, uno spazio espositivo, una biblioteca. Io no. Per me era una vecchia fotografia, un momento indefinito di un passato sentito raccontare, dove la sola cosa che cambiava era la luce del giorno e l’accumularsi della polvere.
Camminavo nel silenzio interrotto da qualche sporadico scricchiolio, microscopici assestamenti che facevano le travi del tetto e gli infissi, per restare sempre uguali a se stessi. Mi sembrava di essere uscita da una macchina del tempo, di visitare un luogo dopo una sciagura avvenuta tanti anni prima, di aver scoperto un mondo segreto e negletto.
Assi e scatoloni accatastati al centro, porte e scuri appoggiati ad una parete, qualche mattonella smossa, attrezzi abbandonati e materiali disparati come isole in quel mare di pulviscolo dorato. Quella volta andai oltre, feci ancora qualche passo e mi affacciai nella stanza in fondo: un tavolo, una sedia, dei disegni lasciati a metà, un libro aperto con alcune pagine strappate. Mi chiedevo chi mai avesse potuto lavorare qui, perché avesse scelto questo esilio, o se vi fosse stato confinato.
Le orme delle mie suole avevano lasciato un segno ben visibile nella polvere. Le ripercorsi a ritroso, guardandomi intorno, con una strana sensazione di quiete e, al tempo stesso, come se non fossi sola. Scacciai il pensiero, uscii e chiusi la porta alle mie spalle.

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Già a leggere la parola gelo mi sento meglio! Con le temperature folli di questi giorni e un tasso di umidità che nemmeno in un bagno turco, un dessert come questo sembra una manna dal cielo. L’ho preparato in occasione della Giornata Nazionale del Gelo (Calendario del Cibo Italiano) visto che questa preparazione si può fare con tanti ingredienti. Uno dei più classici è l’anguria, che più rinfrescante non si può. Io invece ho scelto il caffè, così oltre che rinfrescare mi dà anche la sveglia!

In pratica è una sorta di budino ma senza uova né colla di pesce o simili. Solo caffè, zucchero e amido di mais per addensare. Quindi è un dolce vegano, senza latticini e senza glutine…ma secondo me lui non lo sa!
Come aroma ho scelto la classica cannella, ma potete sbizzarrirvi con vaniglia, cardamomo, cacao…
La quantità di zucchero non è molto alta, quindi potrebbe risultarvi un po’ amaro. Ma se lo servite con una bella panna montata leggermente zuccherata sarà perfetto!

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Gelo di caffè

Porzioni: 6       Tempo di preparazione: 10′ + 20′ di riposo       Tempo di cottura: 10′

Ingredienti

500 ml di caffè della moka
120 g di zucchero
40 g di amido di mais (o frumina)
una stecca di cannella

Preparate il caffè e mettetevi in infusione la cannella sbriciolata per 20′. Filtratelo, riscaldate leggermente e unite lo zucchero, mescolando fino a che non si è sciolto.
Setacciate l’amido di mais in un pentolino adatto al fuoco, versate poco caffè e girate vigorosamente con una frusta, per evitare la formazione di grumi. Versate ancora poco caffè, ripetendo l’operazione e unendo il restante a filo.
Portate su fuoco dolce e cuocete per una decina di minuti circa, mescolando continuamente con una frusta, fino a quando il composto non si sarà addensato.
Versate negli stampini (o in vasetti di vetro), fate intiepidire e mettete in frigorifero almeno 4 h prima di servire. É ottimo accompagnato con panna montata.

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18 risposte a “Gelo di caffè”

  1. Stravagaria ha detto:

    Visto che spuntano vegani da ogni angolo queste ricette sono sempre più preziose per accontentare gli ospiti più esigenti. Il gelo poi è più che bene accetto e le tue immagini evocative e polverose mi fanno sentire a mio agio.

    • panelibrienuvole ha detto:

      A volte si fanno piatti vegani senza nemmeno rendersene conto, non c’è bisogno di andare a cercare tante stranezze :_D Grazie cara Viv, un bacio!

  2. Silvia ha detto:

    Uuuuhhhhh… Come me lo vedo quel posto. Con le orme la polvere dorata e tutto. È un posto ruffiano, che ti illude di essere solo tuo per farti ritornare, prima o poi!
    E il gelo col caffè greco verrebbe secondo te?

    • panelibrienuvole ha detto:

      E’ un posto magico! 😀
      Per il caffè gracon non resta che provare…ma secondo me verrebbe benissimo!

  3. Che profumooooooooooooooooooo posso assaggiarlo? Non amo i geli ma il tuo è invitantissimo! A presto LA

  4. Manu ha detto:

    Con queste temperature è sicuramente il dessert ideale, al caffè non l’ho mai assaggiato il tuo poi è bellissimo te lo copio sicuramente
    Grazie Manu

  5. Marina ha detto:

    Tipico di Alice entrare nella stanza, fare il giro e uscire sulle punte dei piedi! Ma di chi è? Dove sta? Come mai tu dentro? Fuori il rospo ragazza!!
    Di tutti i geli quello al caffè è quello che mi intriga di più…il cocomero preferisco mangiarlo a fette mentre le 50 sfumature di caffè mi garbano in tutti i sensi. Non lo mai neanche mangiato, ancor meno fatto ma quasi quasi…
    A presto

  6. speedy70 ha detto:

    Bello fresco e invitante!!

  7. antonella ha detto:

    bellissima foto e bel gelo che sarà buonissimo. adoro il caffè freddo e mi sembra un’ottima alternativa

  8. Katia Zanghì ha detto:

    Lo mangiavo sempre da mia zia , che lo preparava per il suo onomastico, nella casa al mare. Mi hai fatto venir voglia di rifarlo. Sarà stato per il tuo intrigantissimo racconto?

  9. piumino ha detto:

    Che bella descrizione… mi hai fatto rivedere luoghi già visti e curiosare anche in questo spazio sconosciuto. E adesso vado a preparare il gelo di caffè!

    • panelibrienuvole ha detto:

      Nonostante tutto, ancora riesco a vedere dei luoghi magici… Speriamo che non uccidano anche questo 🙁

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